News


Citt: sviluppo Alto Friuli, domani convegno a Tolmezzo

06.10.2005
10:16
(ACON) Trieste, 06 ott - COM/AB - Si parlerà dello sviluppo e del futuro dell'Alto Friuli in vista della riforma delle Autonomie locali nel convegno organizzato dal gruppo consiliare regionale dei Cittadini per il Presidente per domani, venerdì 7 ottobre, all'albergo Roma di Tolmezzo a partire dalle 17.30.

La posizione dei Cittadini si basa sul rilancio delle aggregazioni tra Comuni. Aggregazioni volontarie, liberamente scelte dai cittadini interessati, per risolvere uno dei problemi più evidenti del territorio montano: l'eccessiva frammentazione. Per i Cittadini, i "Comuni di valle" sono una possibile risposta alla frammentazione istituzionale e, per contro, uno stimolo all'aggregazione.

A introdurre i lavori sarà il sindaco di Amaro Silvano Tomaciello, cui seguirà l'intervento di Gianfranco Postal, dirigente generale del dipartimento affari Istituzionali della Provincia autonoma di Trento, che porterà l'esperienza della Comunità di valle nella riforma istituzionale dell'Ente che rappresenta. Il tema dei Comuni di valle e delle Comunità montane, nello specifico nella proposta dei Cittadini per il Presidente, sarà invece presentato da Roberto Toniatti, ordinario di Diritto pubblico comparato, preside della facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli studi di Trento.

Questo nuovo convegno proposto dai Cittadini va ad aggiungersi al confronto che recentemente si è aperto in regione grazie al disegno di legge regionale sui principi e le norme fondamentali del sistema Regione - Autonomie locali nel Friuli Venezia Giulia. Un provvedimento che a Tolmezzo sarà illustrato dall'assessore regionale alle autonomie locali Franco Jacop. Sui trasferimenti agli enti locali, oggi e in prospettiva, si soffermerà invece Michela Del Piero, assessore regionale alle finanze. A moderare l'incontro, Bruno Malattia presidente del gruppo consiliare dei Cittadini.

La bozza di riforma delle Autonomie locali della Regione Friuli Venezia Giulia è considerata dalla maggioranza una delle due colonne portanti, assieme alla legge di riforma del welfare, del programma politico-istituzionale di Intesa Democratica. L'obiettivo è quello di dare un quadro di certezze giuridico - istituzionali in un contesto caratterizzato da incertezze e complessità. Dovrà caratterizzarsi nel realizzare l'autogoverno delle Comunità locali a garanzia del quale si dovranno definire conseguenti attribuzioni di competenza e finanziarie predisponendo strumenti operativi che consentano sin d'ora di utilizzare tutti i nuovi poteri che la Costituzione assegna alle Regioni e agli Enti locali per migliorare l'efficacia e gli standard della loro azione e dei servizi prestati ai cittadini. Si tratta perciò di un provvedimento di grande importanza che dovrà portare a un'effettiva semplificazione delle procedure, a un rapporto diretto tra Regione ed Enti locali, al miglioramento diffuso della qualità dei servizi offerti. Un progetto complesso e sicuramente impegnativo che per essere realizzato dovrà essere affrontato con coraggio.

"La nostra preoccupazione - hanno dichiarato i Cittadini per il Presidente - è che il progetto di riforma possa cadere ostaggio di egoismi di varia natura. La ricerca di un giusto equilibrio istituzionale, infatti, non può diventare un alibi per indebolire la spinta riformatrice con cui si devono necessariamente non affrontare determinate scelte. Gli Enti locali rappresentano la risorsa cardine attraverso la quale rendere operativi i diritti, i doveri, le responsabilità dell'autonomia e debbono essere considerati un sistema integrato dove ogni soggetto concorre con l'altro secondo i principi di sussidiarietà, adeguatezza e differenziazione, per assicurare una positiva convivenza e prospettive di crescita a tutta la comunità, ad ogni cittadino, anche quando opera in forma associata con altri.

La sburocratizzazione della macchina amministrativa, la semplificazione delle procedure, la capacità di dare risposte certe ai cittadini, l'eliminazione di sovrapposizioni ed eccessi burocratici, la piena attuazione del comparto unico regionale, necessitano di decisioni forti che non potranno rispecchiare l'esistente. Ferma restando l'unitarietà della regione e l'impegno a perseguirne la coesione politica, sociale, economica e territoriale, nel rispetto delle sue peculiarità storiche, culturali e linguistiche, va trovato il modo di garantire un'efficacie capacità di autogoverno alle Comunità locali attraverso i Comuni, che devono essere in grado di decidere le forme di aggregazione più consone alle varie realtà.

"Una seria riforma - hanno concluso - non potrà aversi sulla base di estenuanti mediazioni e compromessi, ma solo avendo il coraggio politico di compiere scelte coerenti con il programma con il quale Intesa Democratica ha ottenuto il voto popolare alle elezioni regionali del 2003".