Citt: sviluppo Alto Friuli, domani convegno a Tolmezzo
(ACON) Trieste, 06 ott - COM/AB - Si parlerà dello sviluppo e
del futuro dell'Alto Friuli in vista della riforma delle
Autonomie locali nel convegno organizzato dal gruppo consiliare
regionale dei Cittadini per il Presidente per domani, venerdì 7
ottobre, all'albergo Roma di Tolmezzo a partire dalle 17.30.
La posizione dei Cittadini si basa sul rilancio delle
aggregazioni tra Comuni. Aggregazioni volontarie, liberamente
scelte dai cittadini interessati, per risolvere uno dei problemi
più evidenti del territorio montano: l'eccessiva frammentazione.
Per i Cittadini, i "Comuni di valle" sono una possibile risposta
alla frammentazione istituzionale e, per contro, uno stimolo
all'aggregazione.
A introdurre i lavori sarà il sindaco di Amaro Silvano
Tomaciello, cui seguirà l'intervento di Gianfranco Postal,
dirigente generale del dipartimento affari Istituzionali della
Provincia autonoma di Trento, che porterà l'esperienza della
Comunità di valle nella riforma istituzionale dell'Ente che
rappresenta. Il tema dei Comuni di valle e delle Comunità
montane, nello specifico nella proposta dei Cittadini per il
Presidente, sarà invece presentato da Roberto Toniatti, ordinario
di Diritto pubblico comparato, preside della facoltà di
Giurisprudenza dell'Università degli studi di Trento.
Questo nuovo convegno proposto dai Cittadini va ad aggiungersi al
confronto che recentemente si è aperto in regione grazie al
disegno di legge regionale sui principi e le norme fondamentali
del sistema Regione - Autonomie locali nel Friuli Venezia Giulia.
Un provvedimento che a Tolmezzo sarà illustrato dall'assessore
regionale alle autonomie locali Franco Jacop. Sui trasferimenti
agli enti locali, oggi e in prospettiva, si soffermerà invece
Michela Del Piero, assessore regionale alle finanze. A moderare
l'incontro, Bruno Malattia presidente del gruppo consiliare dei
Cittadini.
La bozza di riforma delle Autonomie locali della Regione Friuli
Venezia Giulia è considerata dalla maggioranza una delle due
colonne portanti, assieme alla legge di riforma del welfare, del
programma politico-istituzionale di Intesa Democratica.
L'obiettivo è quello di dare un quadro di certezze giuridico -
istituzionali in un contesto caratterizzato da incertezze e
complessità. Dovrà caratterizzarsi nel realizzare l'autogoverno
delle Comunità locali a garanzia del quale si dovranno definire
conseguenti attribuzioni di competenza e finanziarie
predisponendo strumenti operativi che consentano sin d'ora di
utilizzare tutti i nuovi poteri che la Costituzione assegna alle
Regioni e agli Enti locali per migliorare l'efficacia e gli
standard della loro azione e dei servizi prestati ai cittadini.
Si tratta perciò di un provvedimento di grande importanza che
dovrà portare a un'effettiva semplificazione delle procedure, a
un rapporto diretto tra Regione ed Enti locali, al miglioramento
diffuso della qualità dei servizi offerti. Un progetto complesso
e sicuramente impegnativo che per essere realizzato dovrà essere
affrontato con coraggio.
"La nostra preoccupazione - hanno dichiarato i Cittadini per il
Presidente - è che il progetto di riforma possa cadere ostaggio
di egoismi di varia natura. La ricerca di un giusto equilibrio
istituzionale, infatti, non può diventare un alibi per indebolire
la spinta riformatrice con cui si devono necessariamente non
affrontare determinate scelte. Gli Enti locali rappresentano la
risorsa cardine attraverso la quale rendere operativi i diritti,
i doveri, le responsabilità dell'autonomia e debbono essere
considerati un sistema integrato dove ogni soggetto concorre con
l'altro secondo i principi di sussidiarietà, adeguatezza e
differenziazione, per assicurare una positiva convivenza e
prospettive di crescita a tutta la comunità, ad ogni cittadino,
anche quando opera in forma associata con altri.
La sburocratizzazione della macchina amministrativa, la
semplificazione delle procedure, la capacità di dare risposte
certe ai cittadini, l'eliminazione di sovrapposizioni ed eccessi
burocratici, la piena attuazione del comparto unico regionale,
necessitano di decisioni forti che non potranno rispecchiare
l'esistente. Ferma restando l'unitarietà della regione e
l'impegno a perseguirne la coesione politica, sociale, economica
e territoriale, nel rispetto delle sue peculiarità storiche,
culturali e linguistiche, va trovato il modo di garantire
un'efficacie capacità di autogoverno alle Comunità locali
attraverso i Comuni, che devono essere in grado di decidere le
forme di aggregazione più consone alle varie realtà.
"Una seria riforma - hanno concluso - non potrà aversi sulla base
di estenuanti mediazioni e compromessi, ma solo avendo il
coraggio politico di compiere scelte coerenti con il programma
con il quale Intesa Democratica ha ottenuto il voto popolare alle
elezioni regionali del 2003".