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CR: regolamento interno, dichiarazioni di voto (4)

06.10.2005
14:10
(ACON) Trieste, 06 ott - RC - Aprendo le dichiarazioni di voto, Bruno Malattia (Citt) ha detto che già a dicembre 2003 si disse contrario all'aumento delle Commissione e ai Gruppi formati da due soli consiglieri. Intesa Democratica non aveva espresso alcun atteggiamento su questi temi, perciò non é vero ci siano lacerazioni al suo interno. Elementi positivi nel regolamento ci sono, come limitare gli interventi dei consiglieri a favore della maggiore speditezza dei lavori. Se ho parlato di bisogno di avere una diversa concezione della politica - ha aggiunto - non si deve arrabbiare nessuno, questa é solo la mia opinione; la gente ci giudica per ciò che produciamo ogni giorno e non solo per come ci esprimiamo con il voto in Aula. Il nostro voto sarà di astensione.

Luigi Ferone (Part.Pens) ha dichiarato la sua contrarietà al documento. La democrazia, lo prova questo Consiglio, è variabile: vale per alcuni, è diversa per altri. I lavori celeri vanno bene, ma la migliore democrazia non si ha solo perché si producono leggi velocemente, semmai perché sono leggi ponderate. Si è poi detto contrario alla specifica, per la formazione di un gruppo con due soli consiglieri, che debbono appartenere a un partito presente in Parlamento. La mia opposizione totale - ha poi esplicitato - non va ad intaccare la mia appartenenza a ID, ma solo al fatto che si intaccano i partiti minori e questa non è democrazia.

Cristiano Degano (Margh) ha parlato di buon lavoro nel merito e nel metodo. Quanto al merito, ci sarà più efficacia perché le leggi si faranno in Commissione e non saranno stravolte in Aula, si dà più dignità a interrogazioni e interpellanze in quanto avranno risposta immediata, si danno maggiori garanzie alle opposizioni. Per il metodo, è stata coinvolta tanto la maggioranza quanto la minoranza; così sarà anche per la legge elettorale. E' poi bene riconoscere al centro-destra la possibilità di approvare il documento: senza i loro voti, vista la posizione di alcuni di ID, non raggiungeremmo i 31 consensi necessari. A chi ci fa la morale sui nostri compensi, rispondo che non è la quantità del lavoro, ma la sua qualità che fa la differenza.

Per Mirko Spacapan (Margh), il regolamento manca della garanzia delle rappresentanze dei partiti espressione di minoranze nazionali, manca di garanzie alle minoranza linguistiche di essere rappresentate in Ufficio di Presidenza, manca che le minoranze possano esprimersi autonomamente (c'è un solo riferimento alla possibilità di esprimersi nella propria lingua almeno durante il giuramento e, quando ci saranno i traduttori, anche in Aula). Se è vero che, come spesso si afferma, le minoranze linguistiche sono una ricchezza, allora passiamo ai fatti e garantiamole. Il mio voto sarà di astensione.

Bruno Zvech (DS) ha rammentato che il lavoro è stato lungo e dall'esito affatto scontato. Dietro all'aspetto tecnico del regolamento - ha spiegato - ce n'è uno politico legato all'articolo 158 (garanzie dei Gruppi di minoranza), che dovrebbe essere sempre in cima: il rispetto istituzionale tra di noi e di tutti noi verso l'Aula, la difesa istituzionale dell'Aula che va al di là dei Gruppi e di chi governa di volta in volta. Democrazia significa anche accettare le cose che non piacciono, ma che la maggioranza vuole. Il rispetto per i cittadini si ottiene se tutti rispettiamo i principi di autonomia e dignità dell'Aula.

(segue)