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UDC/Misto: anche i libri di religione in comodato d'uso

11.10.2005
16:27
(ACON) Trieste, 11 ott - COM/AB - "Sbalorditiva, ideologica e preoccupante linea di tendenza da parte della sinistra che governa la nostra Regione nei confronti del mondo cattolico, da respingere e sulla quale è bene fin d'ora riflettere".

E' questo il commento dei consiglieri regionali Roberto Molinaro e Gina Fasan dell'UDC e Maurizio Salvador e Paolo Panontin del Gruppo Misto alla proposta di Pio De Angelis, consigliere di Rifondazione Comunista, tendente a escludere dalla concessione in comodato d'uso alle famiglie degli studenti dei libri di testo di religione.

"L'insegnamento della religione nella scuola statale riguarda il novanta per cento della popolazione scolastica - aggiungono - ed è innanzitutto un servizio culturale reso agli studenti e alle famiglie, senza intaccare la laicità dello Stato dando invece, in ossequio alla libera scelta delle famiglie stesse, appropriate risposte alla trascendenza spirituale, presente con varie sensibilità nella stragrande maggioranza della gente".

"Si tratta pur sempre di una materia curriculare, normalmente prevista dall'ordinamento scolastico che non può perciò in alcun caso dar luogo a discriminazioni rispetto alle altre discipline d'insegnamento, neppure quando si tratta della concessione dei libri di testo. Purtroppo - ribadiscono i quattro consiglieri - questa è un'allarmante propensione della sinistra, già manifestatasi altre volte nella nostra regione e che riecheggia quotidianamente anche nella cronaca politica nazionale, indicatrice di come la sinistra stessa intenda relegare alla sola sfera personale la dimensione religiosa, negando invece l'apporto d'umanità, storia, arte e cultura che, soprattutto in Italia, il cattolicesimo rappresenta".

"Si tratta - concludono - della medesima contrarietà dimostrata dalla stessa sinistra contro l'inquadramento in ruolo dei docenti di religione, che giustamente è stata rigettata. Oggi respingiamo altrettanto energicamente questa ultima sortita, reclamando fino in fondo la parità di trattamento, anche nel caso dei testi scolastici".