UDC/Misto: anche i libri di religione in comodato d'uso
(ACON) Trieste, 11 ott - COM/AB - "Sbalorditiva, ideologica e
preoccupante linea di tendenza da parte della sinistra che
governa la nostra Regione nei confronti del mondo cattolico, da
respingere e sulla quale è bene fin d'ora riflettere".
E' questo il commento dei consiglieri regionali Roberto Molinaro
e Gina Fasan dell'UDC e Maurizio Salvador e Paolo Panontin del
Gruppo Misto alla proposta di Pio De Angelis, consigliere di
Rifondazione Comunista, tendente a escludere dalla concessione
in comodato d'uso alle famiglie degli studenti dei libri di testo
di religione.
"L'insegnamento della religione nella scuola statale riguarda il
novanta per cento della popolazione scolastica - aggiungono - ed
è innanzitutto un servizio culturale reso agli studenti e alle
famiglie, senza intaccare la laicità dello Stato dando invece, in
ossequio alla libera scelta delle famiglie stesse, appropriate
risposte alla trascendenza spirituale, presente con varie
sensibilità nella stragrande maggioranza della gente".
"Si tratta pur sempre di una materia curriculare, normalmente
prevista dall'ordinamento scolastico che non può perciò in alcun
caso dar luogo a discriminazioni rispetto alle altre discipline
d'insegnamento, neppure quando si tratta della concessione dei
libri di testo. Purtroppo - ribadiscono i quattro consiglieri -
questa è un'allarmante propensione della sinistra, già
manifestatasi altre volte nella nostra regione e che riecheggia
quotidianamente anche nella cronaca politica nazionale,
indicatrice di come la sinistra stessa intenda relegare alla sola
sfera personale la dimensione religiosa, negando invece l'apporto
d'umanità, storia, arte e cultura che, soprattutto in Italia, il
cattolicesimo rappresenta".
"Si tratta - concludono - della medesima contrarietà dimostrata
dalla stessa sinistra contro l'inquadramento in ruolo dei docenti
di religione, che giustamente è stata rigettata. Oggi respingiamo
altrettanto energicamente questa ultima sortita, reclamando fino
in fondo la parità di trattamento, anche nel caso dei testi
scolastici".