V Comm: ddl sistema Regione/Enti locali, fine audizioni
(ACON) Trieste, 12 ott - RC - Mentre spetterà ad un secondo
progetto la disciplina particolare dell'ordinamento istituzionale
e finanziario degli Enti locali, il disegno di legge n. 153
intende fissare le grandi linee della riforma del sistema
pubblico in Friuli Venezia Giulia, dettando i principi
fondamentali per Comuni, Province e Regione. Lo aveva detto
l'assessore regionale alle Autonomie locali Franco Iacop il 21
settembre scorso alla V Commissione consiliare, presieduta da
Antonio Martini (Margh).
Il nostro "sistema istituzioni" riconosce tre livelli
fondamentali: la Regione, le Province, i Comuni. A questi ultimi
vanno attribuite tutte le funzioni amministrative e la promozione
dello sviluppo delle comunità e dei cittadini. Le Province, quali
rappresentanti degli interessi di area vasta, dovranno essere il
garante complessivo del proprio territorio in ordine a funzioni e
servizi rilevanti per la collettività. In capo alla Regione vanno
le funzioni legislativa, di alta programmazione, di supporto e di
osservatore permanente dell'intero sistema.
Previsto anche il livello della Città metropolitana (almeno
200mila cittadini e 5 Comuni) quale ente sostitutivo della
Provincia che, però, mantiene in vita i Comuni al suo interno pur
vedendosi incamerare alcune loro funzioni d'area. Così come non
manca la specifica per le Comunità montane, oggi regolate dalla
legge regionale 33/2002. La scelta di favorire aree stabili e
unitarie si identifica, invece, con gli Ambiti per lo sviluppo
territoriale (Aster), attraverso i quali i Comuni programmano
interventi territoriali integrati.
Il Consiglio delle Autonomie locali è snellito nella sua
composizione, ma vede rafforzato il suo ruolo - aveva sempre
detto l'assessore. Altrettanto importante sarà la collaborazione
tra gli Enti locali e la Regione, ove questa assicurerà supporto
tecnico anche tramite nuovi istituti come il Garante delle
Autonomie locali. Pilastro del sistema é l'autonomia finanziaria
degli Enti, assicurata tramite la certezza di risorse proprie e
risorse trasferite (compartecipazione ai tributi erariali) e con
adeguate misure di perequazione per quelli che hanno minore
capacità fiscale, così che in tutto il territorio possa essere
assicurato uno standard minimo di qualità dei servizi.
La mattinata dei lavori odierni della Commissione si è svolta con
la fine delle audizioni programmate con le realtà interessate e
con la decisione di iniziare la discussione generale domani (13
ottobre) e, se necessario, proseguirla la prossima settimana. La
volontà espressa dalla maggioranza attraverso Mauro Travanut (DS)
sarebbe di condurre i lavori a ritmi serrati per arrivare
all'Aula a novembre, mentre da parte dell'opposizione -
attraverso Antonio Pedicini (FI) - si è parlato di meditare senza
ansia da traguardo sulle soluzioni possibili.
(immagini alle tv)