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V Comm: ddl sistema Regione/Enti locali, fine audizioni

12.10.2005
13:08
(ACON) Trieste, 12 ott - RC - Mentre spetterà ad un secondo progetto la disciplina particolare dell'ordinamento istituzionale e finanziario degli Enti locali, il disegno di legge n. 153 intende fissare le grandi linee della riforma del sistema pubblico in Friuli Venezia Giulia, dettando i principi fondamentali per Comuni, Province e Regione. Lo aveva detto l'assessore regionale alle Autonomie locali Franco Iacop il 21 settembre scorso alla V Commissione consiliare, presieduta da Antonio Martini (Margh).

Il nostro "sistema istituzioni" riconosce tre livelli fondamentali: la Regione, le Province, i Comuni. A questi ultimi vanno attribuite tutte le funzioni amministrative e la promozione dello sviluppo delle comunità e dei cittadini. Le Province, quali rappresentanti degli interessi di area vasta, dovranno essere il garante complessivo del proprio territorio in ordine a funzioni e servizi rilevanti per la collettività. In capo alla Regione vanno le funzioni legislativa, di alta programmazione, di supporto e di osservatore permanente dell'intero sistema.

Previsto anche il livello della Città metropolitana (almeno 200mila cittadini e 5 Comuni) quale ente sostitutivo della Provincia che, però, mantiene in vita i Comuni al suo interno pur vedendosi incamerare alcune loro funzioni d'area. Così come non manca la specifica per le Comunità montane, oggi regolate dalla legge regionale 33/2002. La scelta di favorire aree stabili e unitarie si identifica, invece, con gli Ambiti per lo sviluppo territoriale (Aster), attraverso i quali i Comuni programmano interventi territoriali integrati.

Il Consiglio delle Autonomie locali è snellito nella sua composizione, ma vede rafforzato il suo ruolo - aveva sempre detto l'assessore. Altrettanto importante sarà la collaborazione tra gli Enti locali e la Regione, ove questa assicurerà supporto tecnico anche tramite nuovi istituti come il Garante delle Autonomie locali. Pilastro del sistema é l'autonomia finanziaria degli Enti, assicurata tramite la certezza di risorse proprie e risorse trasferite (compartecipazione ai tributi erariali) e con adeguate misure di perequazione per quelli che hanno minore capacità fiscale, così che in tutto il territorio possa essere assicurato uno standard minimo di qualità dei servizi.

La mattinata dei lavori odierni della Commissione si è svolta con la fine delle audizioni programmate con le realtà interessate e con la decisione di iniziare la discussione generale domani (13 ottobre) e, se necessario, proseguirla la prossima settimana. La volontà espressa dalla maggioranza attraverso Mauro Travanut (DS) sarebbe di condurre i lavori a ritmi serrati per arrivare all'Aula a novembre, mentre da parte dell'opposizione - attraverso Antonio Pedicini (FI) - si è parlato di meditare senza ansia da traguardo sulle soluzioni possibili.

(immagini alle tv)