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CR: ddl innovazione, relatore Santin (2)

19.10.2005
09:07
(ACON) Trieste, 19 ott - RC - Il Consiglio regionale - ha fatto presente Paolo Santin (Margh) in veste di relatore di maggioranza - è chiamato ad esaminare il disegno di legge 155 della Giunta regionale "Disciplina generale in materia di innovazione, ricerca scientifica e sviluppo tecnologico", con le conseguenti abrogazioni della legge regionale 11/2003 contenute in un secondo disegno giuntale (ddl 157).

Lo scenario economico evidenzia il bisogno di decisi interventi da parte di tutti, Pubblica amministrazione inclusa. In attuazione del programma di Intesa Democratica, è stato definito un percorso legislativo integrato che oggi vede, dopo gli interventi per lo sviluppo delle piccole e medie imprese (legge regionale 4/2005) e le norme per l'occupazione e la qualità del lavoro (LR 18/2005), il terzo pilastro per il rilancio dell'economia del nostro territorio, l'innovazione, passaggio obbligato per permettere alle aziende il mantenimento o la ripresa di una competitività internazionale necessaria a scongiurare il ridimensionamento, se non la chiusura, della propria attività.

Il ddl 155 individua tutti gli aspetti connessi al corretto sviluppo del concetto di innovazione, coinvolgendo sia il tessuto economico privato sia le realtà pubbliche, siano esse centri di ricerca, parchi tecnologici, università, enti locali, in un progetto complessivo che prevede specializzazione, interazione, acquisizione di nuova tecnologia, esaltando il valore delle risorse umane.

L'innovazione non consiste - ha aggiunto Santin - nell'eliminare le nostre produzioni tradizionali a favore di una riconversione verso chissà quali lidi misteriosi e pericolosi. Significa invece favorire una crescita complessiva, soprattutto dal punto di vista qualitativo, delle esperienze su cui già vantiamo posizioni di leadership anche mondiale, nonché favorire la nascita di nuove realtà imprenditoriali, e non solo private. Viene chiesto a tutti di fare la propria parte, e alla politica di diffondere la convinzione dell'utilità nel finanziare progetti di ricerca.

Tra l'altro, sono previsti sia una programmazione triennale per la promozione e lo sviluppo dell'innovazione, delle attività di ricerca e di trasferimento delle conoscenze e delle competenze, sia la creazione di una Rete regionale, di una Conferenza permanente e di un Distretto per l'innovazione, formati per raccordare tutto il sistema-ricerca.

Ovviamente, il contenuto delle domande di contributo diventa più complesso, richiedendo un forte salto di qualità nella progettazione; conseguentemente, anche l'Amministrazione regionale si doterà di un albo di figure idonee alla valutazione delle domande stesse.

(segue)