CR: mozione su giovani e droga, dibattito (8)
(ACON) Trieste, 19 ott - MPB - Per Roberto Molinaro (UDC), tra i
firmatari della mozione, essa non è contro qualcuno, ma per
acquisire una consapevolezza istituzionale e per maturare un
momento di progettualità quale può essere una Conferenza
regionale sul tema. E ha portato molti dati che confermano
l'aumento dei consumi di sostanze illegali e la riduzione della
consapevolezza della qualità delle droghe con aumento degli
psicostimolanti. Siamo un Paese in cui ogni anno 170 mila nuovi
casi si presentano ai SERT, anche se dimezzate sono le morti per
droga. Altri dati evidenziano che il 30 per cento dei detenuti
sono tossicodipendenti, 145 mila quelli assistiti in strutture
pubbliche, 20 mila in comunità, 12-14 milioni di euro il business
della droga. Il problema sta nelle risposte e in quanto sono
adeguate: prevenzione e recupero sono segmenti di attività che
coinvolgono appieno anche le regioni.
Per Luigi Ferone (Part.Pens) la mozione va al di là degli
schieramenti politici e la lotta alla droga va condotta senza se
e senza ma. Credo che tutte le droghe facciano male e credo che
sbagli chi chiede la liberalizzazione delle droghe leggere.
Occorre inoltre combattere i traffici di droga - ha insistito
sottolineando che sul problema c'è stata forse una caduta di
attenzione: intorno alla droga ruotano altri reati ed essa tocca
non solo giovani, ma adulti e anziani, anche perché è una moda.
Occorre inasprire le pene facendole poi scontare interamente.
Secondo Alessandro Metz (Verdi) la mozione è condivisibile solo
su alcuni aspetti, e cioè informazione e possibilità di fare una
Conferenza regionale, ma sottende un giudizio di merito e una
dimensione demagogica. Omologare le sostanze fa un regalo agli
spacciatori, evidenziando la necessità di spiegare la differenza
degli effetti delle diverse sostanze: Facciamo migliaia di
convegni sul disagio giovanile e non ascoltiamo mai il giovane:
bisogna produrre politiche per la qualità della vita e che
consentano ai giovani di esprimersi e non usare sempre misure di
polizia che producono un inquinamento del vivere. Occorrono
politiche sociali e non di repressione e controllo.
Mirko Spacapan (Margh) afferma che l'obiettivo della mozione è
quello di evidenziare le diversità di veduta all'interno della
maggioranza su queste problematiche. Tutti vorremmo vivere e
lavorare in modo tale che l'uso della sostanze stupefacenti non
caratterizzi la nostra vita. Per me, l'uso di sostanze
stupefacenti altera lo stato di coscienza. E c'è un discorso da
fare anche sullo stile di vita, che porta ad assumere droghe per
aumentare le prestazioni. Ben venga una conferenza che apra
questi orizzonti che non sono solo quelli sulla devianza
giovanile.
Secondo Massimo Blasoni (FI), anche non volendo ricomprendere le
droghe leggere fra le sostanze stupefacenti, ciò sta
nell'immaginario e viene associato alle droghe più o meno
pesanti. Non siamo noi a stabilire una percezione comune. E il
tentativo di non voto non può prendere le mosse da una
distinzione che non c'è. Il fenomeno droga è trasversale, è
connesso a situazioni di disagio, ma anche di integrazione
sociale. Bisogna prendere atto che in questa regione non si sta
facendo molto come emerge da una relazione del ministero che
denuncia la riduzione, qui, dei servizi. Serve una Conferenza ma
guardando anche alle leggi sulla famiglia e sul welfare che
potranno contribuire a una lotta alla droga.
Kristian Franzil (PRC), ricordando i molti dati e studi
sull'argomento che dimostrano anche che la repressione aumenta le
presenze nelle carceri, ha invitato a parlare di depenalizzazione
e a smettere di associare droghe leggere e pesanti e di
criminalizzare, puntando il dito su 5 milioni di persone che ne
fanno uso: li mettiamo in galera tutti?
Per Sergio Lupieri (Margh) è un problema complesso che non
conosce appartenenze partitiche, ma che si aspetta una
partecipazione condivisa. Tante le sfaccettature ma questa
mozione non può raggiungere alcuna finalità se non quella di
parlare di un problema senza portare soluzioni. Istituire una
Conferenza di denuncia è una cosa utile ma credo che noi si sia
chiamati a dare quotidianamente risposte istituzionali e
attenzione forte ali bisogno degli ultimi, dei più fragili,
sviluppando leggi che vanno nel senso della qualità della vita e
della coesione sociale.
(segue)