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FI: Camber su riforma Moratti e affermazioni Antonaz

21.10.2005
14:17
(ACON) Trieste, 21 ott - COM/AB - Il consigliere regionale di Forza Italia Piero Camber risponde ironicamente all'assessore Roberto Antonaz, che ieri è intervenuto affermando che, grazie a un ricorso fatto dalla nostra Regione, la riforma del primo ciclo scolastico non si poteva applicare accettando l'iscrizione di bambini con un anno in meno.

"Poiché l'assessore parla della sentenza della Corte Costituzionale n. 279 del 7 luglio 2005, gli ricordiamo che - afferma Camber - questa è stata emanata a seguito dei ricorsi della nostra Regione e dell'Emilia Romagna. Le due regioni chiedevano che fossero dichiarate incostituzionali numerose disposizioni del decreto attuativo relativo alla scuola dell'infanzia e del primo ciclo". "La Corte, nella sua sentenza, respinge ben sette punti su otto del ricorso dichiarando gli argomenti delle Regioni privi di fondamento. L'unico tesi accolta dalla Corte - evidenzia Camber - è stata quella relativa al punto in cui il Decreto prevede la possibilità di anticipare l'accesso degli allievi alla scuola d'infanzia e del primo ciclo. Ma le ragioni valutate dalla Corte non riguardano affatto i contenuti della riforma: l'aspetto ritenuto incostituzionale riguarda le procedure con cui dovranno essere coinvolti gli enti locali nella fase di sperimentazione e di stesura dei regolamenti di attuazione".

"Sarebbe interessante riportare integralmente quello che afferma la sentenza - così ancora il consigliere di Forza Italia - ma in sintesi si dice che l'interlocutore dello Stato dovranno essere le Regioni, perché in effetti i Comuni (che il decreto prevedeva dovessero essere consultati) non hanno competenze in materia. Insomma la Corte ha detto: il ministero consulti le Regioni anziché i Comuni perché a loro spetta la competenza: una questione quindi sostanzialmente procedurale e burocratica. Crediamo quindi, con buona pace di Antonaz, che non sia possibile affermare che in tutta Italia dovrà essere sospesa l'applicazione della riforma della scuola perché una parte del tutto ininfluente della norma viene dichiarata incostituzionale".

"Ci chiediamo invece - conclude Camber - quanti soldi è costato alle casse della Regione presentare il suddetto ricorso che, come visto, è stato accolto solo per il concetto di regione-centrismo. Sarebbe ora di finirla con questa miriade di onerosi ricorsi, che alla fine per il cittadino sono soltanto nocivi perché continuano a creare incertezza e sfiducia verso le istituzioni".