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Citt: Paselli su CPT Gradisca

26.10.2005
13:20
(ACON) Trieste, 26 ott - COM/AB - "Sulla questione Cpt gli animi si infiammano. Succede così che concetti seri e coerenti vengano trasformati in qualcosa d'altro e poi strumentalizzati".

La pensa così il consigliere regionale dei Cittadini per il Presidente Maurizio Paselli, dopo che il suo abbandono del corteo di sabato pomeriggio contro il Cpt di Gradisca è stato letto come un distinguo nei confronti dei Cittadini gradiscani.

"Nulla di più falso - afferma in una nota il consigliere - anche perché è evidente che i Cittadini hanno dichiarato la propria contrarietà alla nascita del Cpt in tutte le sedi istituzionali. E' anche evidente che il coordinamento del comitato contro il Centro temporaneo di permanenza poggi sulle spalle di Claudio Verdimonti, con il quale c'è una piena e totale sintonia. Sarebbe proprio un errore - ha continuato - abbandonare proprio adesso il comitato perché si rischierebbe di dare ampio spazio agli estremismi facendo venir meno il ruolo delle istituzioni e della politica".

Non nega l'allontanamento dal corteo, ma il consigliere Paselli lo motiva in maniera seria e coerente: "Sono convinto - ha ripreso - che i rappresentanti istituzionali non possono avallare le provocazioni portate avanti dagli incappucciati. Come ho avuto modo di dire in occasione dell'occupazione della Croce Verde, non si possono condividere metodi che fanno passare dalla parte del torto anche chi si batte per una giusta causa. Del resto, non posso partecipare a una manifestazione in cui si dileggiano le istituzioni, patrimonio di tutti e, soprattutto, patrimonio democratico".

La contrarietà di Paselli al Cpt di Gradisca è stata dichiarata anche in Consiglio regionale. Il consigliere, nel suo intervento, non solo ha espresso la contrarietà dell'intero gruppo consiliare dei Cittadini per il Presidente, ma ha voluto motivare i perché di questa scelta:

"Il Friuli Venezia Giulia, soprattutto nelle zone di confine, ha vissuto, in passato, momenti di grande criticità. Il sindaco di Gradisca decise allora di approvare la realizzazione di un centro di permanenza temporaneo per cercare di arginare questo tipo di emergenza. Stiamo però parlando di una situazione che si era venuta a creare anni fa, ma che ora è sicuramente cambiata. Questa trasformazione è sotto gli occhi di tutti: basta guardare un telegiornale per renderci conto che l'emergenza esiste, è innegabile, ma, oggi, coinvolge il Sud Italia. Ci viene detto che il Cpt è indispensabile per avviare le pratiche di riconoscimento, identificazione, espatrio degli immigrati e che per far questo servono 60 giorni. Ci sembra un tempo esageratamente lungo: se sbarchiamo in qualsiasi aeroporto americano, solo per fare un esempio, ci identificano in meno di due minuti. Anche alla luce di queste motivazioni, noi siamo convinti che non si può pensare di risolvere un problema sociale così complesso come quello dell'immigrazione nascondendolo dietro muri di cemento e filo spinato. Bisogna prendere coscienza del problema e cercare di risolverlo in maniera organica senza ridurlo a una mera questione di polizia".