Citt: Paselli su CPT Gradisca
(ACON) Trieste, 26 ott - COM/AB - "Sulla questione Cpt gli
animi si infiammano. Succede così che concetti seri e coerenti
vengano trasformati in qualcosa d'altro e poi strumentalizzati".
La pensa così il consigliere regionale dei Cittadini per il
Presidente Maurizio Paselli, dopo che il suo abbandono del corteo
di sabato pomeriggio contro il Cpt di Gradisca è stato letto come
un distinguo nei confronti dei Cittadini gradiscani.
"Nulla di più falso - afferma in una nota il consigliere - anche
perché è evidente che i Cittadini hanno dichiarato la propria
contrarietà alla nascita del Cpt in tutte le sedi istituzionali.
E' anche evidente che il coordinamento del comitato contro il
Centro temporaneo di permanenza poggi sulle spalle di Claudio
Verdimonti, con il quale c'è una piena e totale sintonia. Sarebbe
proprio un errore - ha continuato - abbandonare proprio adesso il
comitato perché si rischierebbe di dare ampio spazio agli
estremismi facendo venir meno il ruolo delle istituzioni e della
politica".
Non nega l'allontanamento dal corteo, ma il consigliere Paselli
lo motiva in maniera seria e coerente: "Sono convinto - ha
ripreso - che i rappresentanti istituzionali non possono avallare
le provocazioni portate avanti dagli incappucciati. Come ho avuto
modo di dire in occasione dell'occupazione della Croce Verde, non
si possono condividere metodi che fanno passare dalla parte del
torto anche chi si batte per una giusta causa. Del resto, non
posso partecipare a una manifestazione in cui si dileggiano le
istituzioni, patrimonio di tutti e, soprattutto, patrimonio
democratico".
La contrarietà di Paselli al Cpt di Gradisca è stata dichiarata
anche in Consiglio regionale. Il consigliere, nel suo intervento,
non solo ha espresso la contrarietà dell'intero gruppo consiliare
dei Cittadini per il Presidente, ma ha voluto motivare i perché
di questa scelta:
"Il Friuli Venezia Giulia, soprattutto nelle zone di confine, ha
vissuto, in passato, momenti di grande criticità. Il sindaco di
Gradisca decise allora di approvare la realizzazione di un centro
di permanenza temporaneo per cercare di arginare questo tipo di
emergenza. Stiamo però parlando di una situazione che si era
venuta a creare anni fa, ma che ora è sicuramente cambiata.
Questa trasformazione è sotto gli occhi di tutti: basta guardare
un telegiornale per renderci conto che l'emergenza esiste, è
innegabile, ma, oggi, coinvolge il Sud Italia. Ci viene detto che
il Cpt è indispensabile per avviare le pratiche di
riconoscimento, identificazione, espatrio degli immigrati e che
per far questo servono 60 giorni. Ci sembra un tempo
esageratamente lungo: se sbarchiamo in qualsiasi aeroporto
americano, solo per fare un esempio, ci identificano in meno di
due minuti. Anche alla luce di queste motivazioni, noi siamo
convinti che non si può pensare di risolvere un problema sociale
così complesso come quello dell'immigrazione nascondendolo dietro
muri di cemento e filo spinato. Bisogna prendere coscienza del
problema e cercare di risolverlo in maniera organica senza
ridurlo a una mera questione di polizia".