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III Comm: proposte famiglia, istituito un Comitato ristretto

27.10.2005
17:12
(ACON) Trieste, 27 ott - RC - La III Commissione consiliare ha aperto la discussione generale sulle due proposte di legge - la n.151 della maggioranza con primo firmatario il presidente della Commissione stessa, Nevio Alzetta (DS), e la n.136 dell'opposizione con primo firmatario Roberto Molinaro (UDC) - in tema di sistema integrato dei servizi e degli interventi socio-assistenziali.

E' un tema che taglia trasversalmente i gruppi politici; è positivo non puntare all'assistenza ma al più ampio concetto di welfare, però non si condivide la limitata libertà di scelta da concedere alle famiglie, perché queste partecipano economicamente in modo forte in ordine ai servizi sociali e dunque è giusto possano decidere - ha iniziato Massimo Blasoni. Il forzista ha poi ricordato il Fondo per non autosufficienza, i voucher, la partecipazione del volontariato e del terzo settore presenti nella proposta che lo vede secondo firmatario, mentre ha sostenuto che con il reddito di cittadinanza voluto dal centro-sinistra si pongono aspettative non realizzabili.

Ormai c'è uno scivolamento dalla sanità all'assistenza - così Adriano Ritossa (AN). Non abbiamo una visione certa di quali sono le riposte di cui c'é bisogno, perciò non possiamo calcolare in modo esatto i contributi finanziari da utilizzare. La riposta sul territorio, poi, non è omogenea, ma dipende dalla sensibilità degli operatori e ciò deve cambiare.

Per Alessandra Guerra (LN), si tratta di mettere insieme due diversi modi di considerare società e cultura, eppure hanno la stessa meta sul welfare. Concreta e con risposte tecniche a esigenze emergenti è per lei la proposta del centro-destra, tipica del centro-sinistra fatta di ideologie ed enunciati di intendi la cui realizzazione è rimandata a regolamenti della Giunta l'altra. Non avete avuto il coraggio di riformulare i SERT, i servizi per le tossicodipendenze - ha infine accusato.

Piero Colussi (Citt) ha ricordato le linee ispiratrici della proposta n.151 e ha sostenuto che le audizioni hanno portato stimoli a procedere nella direzione intrapresa, ovvero raccogliere le preoccupazioni di chi opera nel settore, non creare aspettative che poi non si possono rispettare, eliminare la disomogeneità dei diritti.

Annamaria Menosso (DS) ha parlato del coordinamento fatto di tutte le politiche volte a migliorare la qualità della vita dei cittadini, a cui sono stati aggiunti nuovi servizi per le nuove esigenze della popolazione. Faremo tesoro delle problematiche che ci hanno raccontato gli operatori di settore in audizione - ha aggiunto. Esagerazione posta alla mancanza di diritto di scelta, per lei; al contrario, questa libertà c'è: i Comuni, proprio perché sono gli enti più vicini ai cittadini, ricercano con le famiglie le soluzioni per loro migliori.

Sergio Lupieri (Margh) ha affermato che c'è stata la messa in rete dei servizi e di chi li deve fornire - attori che prima non si parlavano e dunque non interagivano - e dalla loro valutazione si è appreso quali debbano essere le risorse necessarie per il territorio. Da approfondire saranno gli articoli 4 (accesso al sistema dei servizi sociali), il 21 sul Coordinamento regionale sulle politiche del welfare e il 26 sul reddito di base per la cittadinanza. Quest'ultimo crea, in effetti, aspettative che però non corrono il pericolo di essere sproporzionate; tale reddito è solo uno dei servizi offerti e non va enfatizzato.

Siamo riusciti lì dove la scorsa legislatura a maggioranza centro-destra aveva fallito - così Bruna Zorzini (PDCI). Si va verso un aiuto concreto per le donne, che spesso hanno un compito massacrante nel conciliare tutti i loro impegni dentro e fuori la famiglia. Nostra intenzione non è creare articoli spot fatti solo di fumo, ma governare concretamente i diritti dell'individuo e tutelarli. Quanto al reddito di base, è posto nel modo giusto; il diritto di scelta del centro-destra, invece, è posto in modo demagogico; la legge sul welfare non può essere definita bi-partisan perché i concetti di base di ID sono diversi rispetto alla CdL e non si faranno sconti.

Che il testo non sia puntuale e preciso è dovuto al fatto che abbiamo scelto una legge che desse indicazioni strategiche sul welfare - questa la risposta di Maria Teresa Bassa Poropat (Citt). E' la prima vota che le politiche sociali non sono subalterne alle sanitarie, anche come budget; parlare di integrazione delle politiche sociali propone in modo diverso il concetto di salute. La norma é sintesi strategica rispetto alle altre leggi; sono stati ridefiniti i ruoli dei consultori pubblici; nel gruppo ristretto della Commissione si dovrà tener conto delle osservazioni giunte dagli operatori.

Anche il presidente Alzetta ha sottolineato l'importanza di aver fatto discutere del pacchetto "servizi sociali" come autonomo e non mera appendice della sanità. Non si tratta di un testo unico, ma di una legge quadro; per la prima volta non è solo assistenza, ma integrazione tra tutte le politiche a fronte di una programmazione di sviluppo dell'intero territorio; ci sarà la verifica di dove collocare l'articolo 21, ma nessuno ha negato che il Coordinamento regionale esiste; l'articolo 26 dovrà essere un intervento temporaneo e straordinario (solo quando serve e per la durata necessaria a risolvere il problema contingente), non dovrà essere solo mero intervento economico; la copertura finanziaria sarà garantita.

Infine, l'assessore regionale alla Salute, Ezio Beltrame, ha fatto presente di aver già affrontato a lungo e a tempo debito la politica che sottende al progetto della maggioranza, ricordando di aver puntato ad una organizzazione più coordinata nella partecipazione dei Comuni, ad interventi più precisi per i non autosufficienti quanto per i giovani e le giovani famiglie, a servizi fortemente integrati tra loro e a un riequilibrio del sistema sociale del territorio. Il percorso è portato avanti da interventi legislativi regionali ma con interventi di zona, con l'integrazione tra uffici regionali e uffici comunali, cosa innovativa a livello nazionale. La Finanziaria regionale sarà approvata domani in Giunta e lì si dimostra la concretezza economica di quanto si va sostenendo.

Al termine, la Commissione ha istituito un Comitato ristretto per cercare una sintesi delle due proposte.

(immagini alle tv)