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Tesini a III Conferenza regionale della Cooperazione

28.10.2005
16:31
(ACON) Udine, 28 ott - MPB - La capacità di adattarsi all'evoluzione dei mercati, dei consumi, della composizione sociale, del comportamento delle pubbliche amministrazioni, dell'organizzazione del welfare è punto di forza di una cooperazione in costante crescita per numero di soci, imprese, addetti, indotto e la cui storia è traccia per leggere quella degli ultimi trent'anni del Friuli Venezia Giulia.

Il presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini, concludendo la prima parte della 3° Conferenza regionale della Cooperazione ("Le radici del Futuro", alla Fiera di Udine) ha sottolineato questi aspetti evidenziando però anche una domanda sottesa alla presentazione dei dati e dagli interventi che il mondo della cooperazione si pone. Ovvero: perché è ancora così ancillare?

La Cooperazione, a buon diritto, pretende di contare di più e di essere più visibile - ha sottolineato Tesini evidenziando che essa, per la sua impostazionee organizzazione, è l'espressione della migliore sintesi tra due possibili indirizzi che non dovrebbero mai diventare alternativi anche se oggi si corre questo rischio, e cioè privilegiare una diversa ridistribuizione delle risorse oppure politiche di innovazione, ammodernamento e crescita, per la produzione di maggiore ricchezza per creare le condizioni che consentano di mantenere i livelli di benessere raggiunti.

Un interrogativo non astratto, per il presidente del Consiglio, nella fase di trasformazione profonda e radicale che la Regione sta attraversando, molto diversa da altre perché caratterizzata da una situazione generale logorata, con minori risorse e maggiori difficoltà a decifrare correttamente i dati. A seconda della scelta, anche la concertazione, il dialogo sociale e il comportamento delle forze sociali portano conclusioni diverse.

Una situazione, dunque, in cui, per Tesini, è ancora più importante azzeccare le politiche, distribuire meglio le risorse, contenere maggiormente i costi, innovare di più, perché non ci sono i margini per poter sbagliare o sprecare, e in cui occorre anche un livello alto del confronto politico, culturale e istituzionale, consapevoli - ha detto il presidente del Consiglio - che le formule non si possono esaurire nei tavoli formali in cui sono codificate.

Un dialogo e un confronto che hanno trovato valida espressione nell'impostazione data alla Conferenza.

Valorizzare il pluralismo e trovare momenti di convergenza, per fare massa critica e costruire percorsi virtuosi per formare un consenso vero e non di circostanza, vanno - ha affermato Tesini assicurando l'attenzione del Consiglio regionale - nell'interesse non solo della cooperazione, ma anche della comunità, delle istituzioni e della politica regionale.