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CR: ddl commercio, dichiarazioni di voto (3)

10.11.2005
13:46
(ACON) Trieste, 10 nov - AB - Così le dichiarazioni di voto:

Voto negativo del PDCI, ha detto Bruna Zorzini, perché il provvedimento non si ispira alla legge Bersani, mentre il programma di Intesa Democratica lo faceva. La piccola e media distribuzione andrebbe tutelata meglio, invece si prevedono ampliamenti di aree commerciali, e non si è prestata l'attenzione dovuta ai problemi del settore del turismo.

La legge aggiorna la precedente, così Roberto Molinaro (UDC), e questo è un punto a suo favore. Rimanevano alcune questioni: sui comuni turistici è stato combinato un pasticcio, sugli orari dei negozi si è fatto un passo avanti, anche se non completamente condivisibile. Ma il voto contrario è dovuto al fatto che stamattina si è voluto fare la riforma dell'organizzazione turistica regionale in cinque minuti, un metodo fuori dal mondo.

Legge pasticciata, inutilmente lunga, con norme non omogenee. Il giudizio è di Roberto Asquini (FI), che ha ricordato i miglioramenti intervenuti grazie alla CdL, insufficienti però a far mutare il giudizio negativo dato principalmente dalla questione orari e a come sono stati disattesi i processi di maturazione, preferendo fare un salto nel buio.

Spiace che il lavoro fatto fuori e dentro il Consiglio regionale sia stato vanificato da troppe chiusure, da troppa ostinazione. Ad affermarlo è stato Maurizio Franz (LN), che non ha condiviso soprattutto come è stato risolto il nodo centrale sull'apertura domenicale: si favoriscono la grande distribuzione e le multinazionali a scapito delle piccole imprese.

Buona legge, ancora suscettibile di miglioramenti, per Bruno Zvech (DS), perché si è messo mano a un meccanismo farraginoso che non consentiva più di interpretare i cambiamenti forti intervenuti in questi anni nel settore del commercio. C'era il problema degli orari, per i quali è stata introdotta una forma concertativa inedita.

Voto contrario e perplessità anche per Igor Canciani (PRC), perché non sono state cancellate le valutazioni critiche delle categorie e dei consumatori e per la formula adottata per l'emendamento sul turismo.

Sulle chiusure domenicali, ha ricordato Cristiano Degano (Margh) la sintesi trovata è la migliore possibile: a parte i giorni di chiusura obbligatoria, infatti, si è data facoltà ai sindaci di decidere, assieme alle associazioni e con il coinvolgimento dei comuni capoluogo. Rispetto all'emendamento sul turismo vi erano necessità reali, non si accentra tutto come è stato detto, ma si dà un'impronta più manageriale e un ruolo agli enti locali e alle categorie.

Legge importante, di sistema, che introduce significativi elementi di semplificazione. Lo ha sottolineato Maurizio Paselli (Citt) che ha ricordato il lavoro ampio e articolato che ha migliorato il provvedimento. Sulla questione orari, la legge mette in pari tutto il territorio regionale, salvaguarda i lavoratori e mette i cittadini di fronte a una migliore offerta di servizi. Le modifiche sul turismo consentiranno, tra l'altro, di valorizzare anche i centri più piccoli.

Alessandra Battellino (IpR) ha lamentato la mancata concertazione rispetto alle modifiche introdotte sul turismo e ha ricordato la nota negativa dovuta alla mancata attenzione sul problema degli orari delle farmacie.

La maggioranza ha creato il principio che tutte le domeniche sono aperte, fatta salva la decisione di tener chiuso attraverso il voto ponderale dell'assemblea dei sindaci. I risultati saranno disastrosi, ha sostenuto Paolo Ciani (AN), che ha criticato anche una finta concertazione con chi non è in grado di difendere le categorie che rappresenta.

Roberto De Gioia (Aut. Soc.) si è affiancato ai contrari alla legge per il metodo e le scelte adottate per il turismo, un vero golpe che ha portato ad accentrare tutto su villa Manin dimenticando che vi è un capoluogo regionale.

Vi è una grossa incoerenza sul turismo, ha rilevato Maurizio Salvador (Misto) perché il comparto chiedeva una riforma che è esattamente l'opposto di quel che è stato approvato oggi. Per il metodo seguito, inoltre, vi è uno svilimento del ruolo del Consiglio regionale, chiamato a ratificare scelte fatte in altre sedi.

L'assessore Enrico Bertossi, a nome della Giunta, ha ricordato l'intenso lavoro svolto e la necessità di aggiornare la legislazione di settore, che segue la riforma della grande distribuzione. Rispetto alla questione degli orari dei negozi, ha ricordato che sono stati salvaguardati i diritti dei lavoratori e dei cittadini.

(segue)