CR: ddl commercio, dichiarazioni di voto (3)
(ACON) Trieste, 10 nov - AB - Così le dichiarazioni di voto:
Voto negativo del PDCI, ha detto Bruna Zorzini, perché il
provvedimento non si ispira alla legge Bersani, mentre il
programma di Intesa Democratica lo faceva. La piccola e media
distribuzione andrebbe tutelata meglio, invece si prevedono
ampliamenti di aree commerciali, e non si è prestata l'attenzione
dovuta ai problemi del settore del turismo.
La legge aggiorna la precedente, così Roberto Molinaro (UDC), e
questo è un punto a suo favore. Rimanevano alcune questioni: sui
comuni turistici è stato combinato un pasticcio, sugli orari dei
negozi si è fatto un passo avanti, anche se non completamente
condivisibile. Ma il voto contrario è dovuto al fatto che
stamattina si è voluto fare la riforma dell'organizzazione
turistica regionale in cinque minuti, un metodo fuori dal mondo.
Legge pasticciata, inutilmente lunga, con norme non omogenee. Il
giudizio è di Roberto Asquini (FI), che ha ricordato i
miglioramenti intervenuti grazie alla CdL, insufficienti però a
far mutare il giudizio negativo dato principalmente dalla
questione orari e a come sono stati disattesi i processi di
maturazione, preferendo fare un salto nel buio.
Spiace che il lavoro fatto fuori e dentro il Consiglio regionale
sia stato vanificato da troppe chiusure, da troppa ostinazione.
Ad affermarlo è stato Maurizio Franz (LN), che non ha condiviso
soprattutto come è stato risolto il nodo centrale sull'apertura
domenicale: si favoriscono la grande distribuzione e le
multinazionali a scapito delle piccole imprese.
Buona legge, ancora suscettibile di miglioramenti, per Bruno
Zvech (DS), perché si è messo mano a un meccanismo farraginoso
che non consentiva più di interpretare i cambiamenti forti
intervenuti in questi anni nel settore del commercio. C'era il
problema degli orari, per i quali è stata introdotta una forma
concertativa inedita.
Voto contrario e perplessità anche per Igor Canciani (PRC),
perché non sono state cancellate le valutazioni critiche delle
categorie e dei consumatori e per la formula adottata per
l'emendamento sul turismo.
Sulle chiusure domenicali, ha ricordato Cristiano Degano (Margh)
la sintesi trovata è la migliore possibile: a parte i giorni di
chiusura obbligatoria, infatti, si è data facoltà ai sindaci di
decidere, assieme alle associazioni e con il coinvolgimento dei
comuni capoluogo. Rispetto all'emendamento sul turismo vi erano
necessità reali, non si accentra tutto come è stato detto, ma si
dà un'impronta più manageriale e un ruolo agli enti locali e alle
categorie.
Legge importante, di sistema, che introduce significativi
elementi di semplificazione. Lo ha sottolineato Maurizio Paselli
(Citt) che ha ricordato il lavoro ampio e articolato che ha
migliorato il provvedimento. Sulla questione orari, la legge
mette in pari tutto il territorio regionale, salvaguarda i
lavoratori e mette i cittadini di fronte a una migliore offerta
di servizi. Le modifiche sul turismo consentiranno, tra l'altro,
di valorizzare anche i centri più piccoli.
Alessandra Battellino (IpR) ha lamentato la mancata concertazione
rispetto alle modifiche introdotte sul turismo e ha ricordato la
nota negativa dovuta alla mancata attenzione sul problema degli
orari delle farmacie.
La maggioranza ha creato il principio che tutte le domeniche sono
aperte, fatta salva la decisione di tener chiuso attraverso il
voto ponderale dell'assemblea dei sindaci. I risultati saranno
disastrosi, ha sostenuto Paolo Ciani (AN), che ha criticato anche
una finta concertazione con chi non è in grado di difendere le
categorie che rappresenta.
Roberto De Gioia (Aut. Soc.) si è affiancato ai contrari alla
legge per il metodo e le scelte adottate per il turismo, un vero
golpe che ha portato ad accentrare tutto su villa Manin
dimenticando che vi è un capoluogo regionale.
Vi è una grossa incoerenza sul turismo, ha rilevato Maurizio
Salvador (Misto) perché il comparto chiedeva una riforma che è
esattamente l'opposto di quel che è stato approvato oggi. Per il
metodo seguito, inoltre, vi è uno svilimento del ruolo del
Consiglio regionale, chiamato a ratificare scelte fatte in altre
sedi.
L'assessore Enrico Bertossi, a nome della Giunta, ha ricordato
l'intenso lavoro svolto e la necessità di aggiornare la
legislazione di settore, che segue la riforma della grande
distribuzione. Rispetto alla questione degli orari dei negozi, ha
ricordato che sono stati salvaguardati i diritti dei lavoratori e
dei cittadini.
(segue)