CR: Piano territoriale, dibattito generale (9)
(ACON) Trieste, 10 nov - RC - Artificio vergognoso per far
passare il Corridoio V e favorire certe lobby. Così la
definizione di Alessandra Guerra (LN) del disegno di legge 154.
Altro che decentramento e potere ai Comuni - ha detto. Questa é
l'ennesima legge-vergogna. Dà, sì, competenza urbanistica agli
Enti locali, ma per fare edilizia di basso spessore. Ciò che ci
si aspettava era la creazione precedente di un Piano urbanistico
regionale, invece verrà fatto quando la Regione avrà ormai perso
la sua identità.
Alessandro Metz (Verdi) non si ritrova nella filosofia che sta
alla base della norma, anche perché a livello nazionale i Verdi
sono contro le grandi opere. E' vero che si deve ridiscutere la
legge 52 del '91, ma questa prevede, oltre al Piano territoriale,
anche dei Piani di settore che hanno comportato dei costi. Questa
é una norma che salvaguarda solo il Corridoio V e le opere,
mentre il territorio viene violentato. Qui si parla di opere che
spera saranno ostacolate dai cittadini.
Per Claudio Violino (LN), si intende il territorio come
strategico per gli interessi di piccole lobby molto potenti che
non hanno la sede principale in Friuli, ma altrove in regione;
tutti gli altri soggetti non contano. Non é pensabile eliminare
le Province, mentre vanno definiti gli ambiti in cui i Comuni
devono pianificare perché certe competenze sono necessariamente
di area vasta. Il Piano regolatore delle attività estrattive
(PRAE) perché non viene fatto? - ha poi chiesto. Servono
elettrodotti, ma costruiamoli dopo il Piano energetico regionale
e vediamo a chi serve quell'energia.
Uberto Fortuna Drossi (Citt) non ha negato alcune perplessità
iniziali anche del suo gruppo, ma gli aspetti positivi per lui
sono più numerosi. Non é vero che c'é scarsa attenzione
all'ambiente; é una legge propedeutica che ha bisogno di essere
accolta celermente, fissa obiettivi e definisce strategie.
(segue)