Tesini a Roma: Finanziaria, coordinamento non imposizioni
(ACON) Trieste, 15 nov - MPB - Il presidente del Consiglio
regionale Alessandro Tesini, ieri e oggi a Roma, anche in veste
di Coordinatore della Conferenza dei presidenti dell'Assemblea,
dei Consigli regionali e delle Province autonome, ha interessato
il ministro per gli Affari regionali Enrico La Loggia, il
ministro per l'Economia e Finanze Giulio Tremonti, il
sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta,
unitamente ai presidenti delle Commissioni bilancio e finanze
della Camera dei Deputati Giancarlo Giorgetti e Renzo Patria,
sulla necessità di emendare la finanziaria 2006 in quelle parti
che definiscono nel dettaglio le tipologie di spesa che le
Regioni, compresi i Consigli regionali, e gli Enti locali devono
ridurre per concorrere al contenimento della spesa pubblica.
Le attenzioni - sottolinea Tesini - si concentrano ora alla
Camera dei Deputati in quanto il testo approvato al Senato, con
la fiducia sul maxiemendamento, non ha tenuto conto degli aspetti
già sollevati dalle Regioni e dal sistema degli Enti locali in
quella sede.
Nonostante le Autonomie speciali abbiano già negoziato il
rispetto del patto di stabilità con il Governo - negoziazione che
dovrebbe già consentire una certa autonomia di spesa - al fine di
fugare dubbi interpretativi, è stata ritenuta opportuna
un'ulteriore specificazione nel testo della Finanziaria.
Quindi, i Consigli regionali - afferma Tesini - già prima della
sentenza della Corte costituzionale, resa nota ieri, con la quale
si dichiarano illegittime le norme contenute nel decreto
"tagliaspese" del 2004, ritenevano improprio l'intervento dello
Stato nella finanziaria 2006 dove, ancora una volta, si
definiscono analiticamente le voci di spesa da ridurre.
Per correggere questo testo e per eliminare gli evidenti limiti
di incostituzionalità - prosegue Tesini - abbiamo concordato
assieme ai presidenti delle Regioni le iniziative da
intraprendere e abbiamo richiesto gli opportuni emendamenti di
cui ho discusso anche con i parlamentari del Friuli Venezia
Giulia.
Questo pronunciamento della Consulta conforta e avvalora la
posizione delle Regioni che, certo, non vogliono sottrarsi
all'impegno per risanare le finanze dello Stato, ma rivendicano
autonomia di scelta riguardo le modalità di intervento, nel
rispetto di quel principio costituzionale di coordinamento della
finanza pubblica che - come affermato dalla Corte - deve
limitarsi agli indirizzi e non entrare eccessivamente nello
specifico.