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Tesini a Roma: Finanziaria, coordinamento non imposizioni

15.11.2005
13:39
(ACON) Trieste, 15 nov - MPB - Il presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini, ieri e oggi a Roma, anche in veste di Coordinatore della Conferenza dei presidenti dell'Assemblea, dei Consigli regionali e delle Province autonome, ha interessato il ministro per gli Affari regionali Enrico La Loggia, il ministro per l'Economia e Finanze Giulio Tremonti, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, unitamente ai presidenti delle Commissioni bilancio e finanze della Camera dei Deputati Giancarlo Giorgetti e Renzo Patria, sulla necessità di emendare la finanziaria 2006 in quelle parti che definiscono nel dettaglio le tipologie di spesa che le Regioni, compresi i Consigli regionali, e gli Enti locali devono ridurre per concorrere al contenimento della spesa pubblica.

Le attenzioni - sottolinea Tesini - si concentrano ora alla Camera dei Deputati in quanto il testo approvato al Senato, con la fiducia sul maxiemendamento, non ha tenuto conto degli aspetti già sollevati dalle Regioni e dal sistema degli Enti locali in quella sede.

Nonostante le Autonomie speciali abbiano già negoziato il rispetto del patto di stabilità con il Governo - negoziazione che dovrebbe già consentire una certa autonomia di spesa - al fine di fugare dubbi interpretativi, è stata ritenuta opportuna un'ulteriore specificazione nel testo della Finanziaria.

Quindi, i Consigli regionali - afferma Tesini - già prima della sentenza della Corte costituzionale, resa nota ieri, con la quale si dichiarano illegittime le norme contenute nel decreto "tagliaspese" del 2004, ritenevano improprio l'intervento dello Stato nella finanziaria 2006 dove, ancora una volta, si definiscono analiticamente le voci di spesa da ridurre.

Per correggere questo testo e per eliminare gli evidenti limiti di incostituzionalità - prosegue Tesini - abbiamo concordato assieme ai presidenti delle Regioni le iniziative da intraprendere e abbiamo richiesto gli opportuni emendamenti di cui ho discusso anche con i parlamentari del Friuli Venezia Giulia.

Questo pronunciamento della Consulta conforta e avvalora la posizione delle Regioni che, certo, non vogliono sottrarsi all'impegno per risanare le finanze dello Stato, ma rivendicano autonomia di scelta riguardo le modalità di intervento, nel rispetto di quel principio costituzionale di coordinamento della finanza pubblica che - come affermato dalla Corte - deve limitarsi agli indirizzi e non entrare eccessivamente nello specifico.