Milanese (Tutore minori) ricorda Alfredo Carlo Moro
(ACON) Trieste, 21 nov - COM/AB - Il Tutore pubblico dei minori
della Regione Friuli Venezia Giulia, Francesco Milanese, è
intervenuto con una nota sulla scomparsa di Alfredo Carlo Moro.
"Alfredo Carlo Moro, magistrato minorile, universalmente
considerato il padre del diritto minorile in Italia, è morto alla
vigilia della Giornata nazionale per l'infanzia, quella festa dei
diritti dei bambini che lui stesso volle fosse istituita il 20
novembre, anniversario della convenzione internazionale per i
diritti dell'infanzia. Ricoverato in ospedale ai primi di
novembre, si è preoccupato di far giungere egualmente un suo
contributo alla riforma della giustizia minorile a Social News,
rivista mensile edita da Auxilia, una associazione di
volontariato della nostra regione".
"Ha vissuto e speso instancabilmente la sua esistenza fino alla
fine nella promozione dei diritti dei bambini e delle bambine: un
punto di riferimento giuridico e culturale per magistrati e
operatori sociali anche nella nostra regione, ove è stato
presente più volte. Ha prodotto e diretto fin dagli anni ottanta
la rivista Bambino Incompiuto e, assieme a Piercalo Pazè, ha
animato la rivista Minorigiustizia. Era impegnato nel
rinnovamento delle impostazioni troppo adultocentriche del nostro
diritto, a offrire agli operatori un approccio multidisciplinare
e rigoroso al tema dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza,
sempre attento a denunciare i paradossi della cultura degli
adulti e le esigenze di vero ascolto e attenzione verso i giovani
e i bambini".
"Tra il 1996 e il 2001 Alfredo Carlo Moro ha presieduto il Centro
nazionale di documentazione per l'infanzia e l'adolescenza di
Firenze. Grazie alla sua autorevolezza, competenza ed eccezionale
passione, il Centro è diventato il cuore pulsante di una nuova
circolazione di idee, capace di fermentare una grande e
insuperata stagione di iniziative e di promozione normativa e
culturale. In questo periodo è nata la legge contro lo
sfruttamento dei minori nella prostituzione, pornografia e
turismo sessuale, le nuove leggi sui congedi parentali, la
riforma dell'adozione nazionale e internazionale, la promozione
dell'affidamento, l'istituzione della Commissione bicamerale per
l'infanzia, dell'Osservatorio nazionale e, infine, la stessa
Giornata nazionale per l'infanzia".
"Grazie al suo impegno sono nati i primi Piani nazionali per
l'infanzia, atti politici di grande respiro che hanno orientato
la politica, gli interventi e la distribuzione delle risorse per
l'infanzia. È a lui che si deve l'ispirazione della legge 285/97
con la quale si è attivato per la prima volta in Italia un fondo
nazionale per l'infanzia e una nuova modalità di progettare gli
interventi sociali di tutela e promozione. La coerenza e la
trasparenza della sua azione hanno anche incontrato molte
resistenze. Al cambio della maggioranza politica, non ritrovando
le necessarie condizioni per continuare la sua azione, interruppe
la collaborazione con il Governo, ma non cessò la propria
magistrale azione di formazione".
"In questi giorni esce nella collana 'Un metro o poco più', il
volume 'Bambini, diritti e torti' che raccoglie l'ultimo
intervento di Moro in regione, in occasione del convegno
nazionale 'Alice, Pollicino, la Gabbianella ed il Gatto' promosso
dal mio Ufficio per celebrare i quindici anni della Convenzione
internazionale. Anche allora egli ci invitò a imparare a guardare
il bambino in sé, come soggetto di una nuova cittadinanza e a
combattere contro ogni tentativo di utilizzare il bambino come
risorsa degli adulti. Un uomo saggio, tenace, colto, appassionato
e al contempo mite, che ha condiviso con il fratello Aldo la
dedizione al bene comune e a un'idea di giustizia come leva della
democrazia, offrendo a noi che lo raccogliamo un testimone di
eccezionale valore".