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Milanese (Tutore minori) ricorda Alfredo Carlo Moro

21.11.2005
10:38
(ACON) Trieste, 21 nov - COM/AB - Il Tutore pubblico dei minori della Regione Friuli Venezia Giulia, Francesco Milanese, è intervenuto con una nota sulla scomparsa di Alfredo Carlo Moro.

"Alfredo Carlo Moro, magistrato minorile, universalmente considerato il padre del diritto minorile in Italia, è morto alla vigilia della Giornata nazionale per l'infanzia, quella festa dei diritti dei bambini che lui stesso volle fosse istituita il 20 novembre, anniversario della convenzione internazionale per i diritti dell'infanzia. Ricoverato in ospedale ai primi di novembre, si è preoccupato di far giungere egualmente un suo contributo alla riforma della giustizia minorile a Social News, rivista mensile edita da Auxilia, una associazione di volontariato della nostra regione".

"Ha vissuto e speso instancabilmente la sua esistenza fino alla fine nella promozione dei diritti dei bambini e delle bambine: un punto di riferimento giuridico e culturale per magistrati e operatori sociali anche nella nostra regione, ove è stato presente più volte. Ha prodotto e diretto fin dagli anni ottanta la rivista Bambino Incompiuto e, assieme a Piercalo Pazè, ha animato la rivista Minorigiustizia. Era impegnato nel rinnovamento delle impostazioni troppo adultocentriche del nostro diritto, a offrire agli operatori un approccio multidisciplinare e rigoroso al tema dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, sempre attento a denunciare i paradossi della cultura degli adulti e le esigenze di vero ascolto e attenzione verso i giovani e i bambini".

"Tra il 1996 e il 2001 Alfredo Carlo Moro ha presieduto il Centro nazionale di documentazione per l'infanzia e l'adolescenza di Firenze. Grazie alla sua autorevolezza, competenza ed eccezionale passione, il Centro è diventato il cuore pulsante di una nuova circolazione di idee, capace di fermentare una grande e insuperata stagione di iniziative e di promozione normativa e culturale. In questo periodo è nata la legge contro lo sfruttamento dei minori nella prostituzione, pornografia e turismo sessuale, le nuove leggi sui congedi parentali, la riforma dell'adozione nazionale e internazionale, la promozione dell'affidamento, l'istituzione della Commissione bicamerale per l'infanzia, dell'Osservatorio nazionale e, infine, la stessa Giornata nazionale per l'infanzia".

"Grazie al suo impegno sono nati i primi Piani nazionali per l'infanzia, atti politici di grande respiro che hanno orientato la politica, gli interventi e la distribuzione delle risorse per l'infanzia. È a lui che si deve l'ispirazione della legge 285/97 con la quale si è attivato per la prima volta in Italia un fondo nazionale per l'infanzia e una nuova modalità di progettare gli interventi sociali di tutela e promozione. La coerenza e la trasparenza della sua azione hanno anche incontrato molte resistenze. Al cambio della maggioranza politica, non ritrovando le necessarie condizioni per continuare la sua azione, interruppe la collaborazione con il Governo, ma non cessò la propria magistrale azione di formazione".

"In questi giorni esce nella collana 'Un metro o poco più', il volume 'Bambini, diritti e torti' che raccoglie l'ultimo intervento di Moro in regione, in occasione del convegno nazionale 'Alice, Pollicino, la Gabbianella ed il Gatto' promosso dal mio Ufficio per celebrare i quindici anni della Convenzione internazionale. Anche allora egli ci invitò a imparare a guardare il bambino in sé, come soggetto di una nuova cittadinanza e a combattere contro ogni tentativo di utilizzare il bambino come risorsa degli adulti. Un uomo saggio, tenace, colto, appassionato e al contempo mite, che ha condiviso con il fratello Aldo la dedizione al bene comune e a un'idea di giustizia come leva della democrazia, offrendo a noi che lo raccogliamo un testimone di eccezionale valore".