CR: Regione-Autonomie locali, relatore Paselli (3)
(ACON) Trieste, 23 nov - AB - Il Consiglio regionale ha ripreso
i lavori pomeridiani avviando il dibattito generale relativo alla
legge sul sistema Regione-Autonomie locali con gli interventi dei
relatori.
Maurizio Paselli (Citt), relatore di maggioranza, ha affermato
che l'obiettivo politico strategico di questa riforma è la
ridefinizione del modello istituzionale della Regione e delle
Autonomie locali attraverso un ampio e complessivo riassetto dei
poteri pubblici in funzione della competitività del sistema
Friuli Venezia Giulia.
Vi è inoltre la necessità di mettere la legislazione al passo con
i profondi cambiamenti avvenuti in questo settore, che hanno
contributo a far crescere la consapevolezza che gli enti locali
siano diventati motore di sviluppo socio economico dei territori
e delle comunità.
Il provvedimento prevede tre punti cruciali: i soggetti, le
relative competenze e le corrispondenti risorse. Il sistema del
Friuli Venezia Giulia riconosce tre livelli istituzionali
fondamentali: la Regione, le Province e i Comuni: questi ultimi
sono destinati a essere il principale livello ordinamentale; alle
Province è confermato il ruolo di coordinamento delle esigenze
generali della collettività di riferimento; spettano alla Regione
le funzioni legislativa, di alta programmazione, di elaborazione
strategica, di supporto e di osservatore permanente dell'intero
sistema.
La legge conferisce particolare risalto alla dimensione
associativa dei Comuni disciplinando istituti innovativi (le
associazioni intercomunali) fondati su pilastri essenziali quali
la volontarietà del processo associativo, sceglie di privilegiare
le autonome decisioni dei Comuni nella individuazione degli
ambiti ottimali di gestione, ma anche l'opzione per un ambito
stabile e unitario per la gestione associata finalizzato a
ricercare la massima integrazione tra le funzioni svolte.
Tale esigenza trova risposta nella previsione degli ambiti per lo
sviluppo territoriale (Aster), attraverso i quali i Comuni
attuano la programmazione di interventi territoriali integrati.
Gli Aster non rappresentano un nuovo ente territoriale, ma la
dimensione territoriale d'area vasta sovra comunale adeguata
all'esercizio dell'attività di governo, ove trovano sintesi le
economie di scala nell'erogazione dei servizi con la
progettualità per lo sviluppo del territorio.
Pilastro dell'intero sistema è la reale autonomia finanziaria di
Comuni e Province, assicurata tramite la certezza di risorse
proprie e trasferite nel medio e lungo periodo, in particolare
attraverso la compartecipazione ai tributi erariali riferibili
non solo al territorio regionale, ma anche al territorio
dell'ente locale.
L'obiettivo finale, ha concluso Paselli, è di dare migliori
servizi al cittadino creando meccanismi di valutazione
dell'efficienza, efficacia ed economicità dell'azione
amministrativa, rendendo in tal modo gli enti locali attori
positivi di sviluppo ed elevando la competitività del sistema
Regione.
(segue)
(immagini alle tv)