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CR: Regione-Autonomie locali, relatore Paselli (3)

23.11.2005
15:07
(ACON) Trieste, 23 nov - AB - Il Consiglio regionale ha ripreso i lavori pomeridiani avviando il dibattito generale relativo alla legge sul sistema Regione-Autonomie locali con gli interventi dei relatori.

Maurizio Paselli (Citt), relatore di maggioranza, ha affermato che l'obiettivo politico strategico di questa riforma è la ridefinizione del modello istituzionale della Regione e delle Autonomie locali attraverso un ampio e complessivo riassetto dei poteri pubblici in funzione della competitività del sistema Friuli Venezia Giulia.

Vi è inoltre la necessità di mettere la legislazione al passo con i profondi cambiamenti avvenuti in questo settore, che hanno contributo a far crescere la consapevolezza che gli enti locali siano diventati motore di sviluppo socio economico dei territori e delle comunità.

Il provvedimento prevede tre punti cruciali: i soggetti, le relative competenze e le corrispondenti risorse. Il sistema del Friuli Venezia Giulia riconosce tre livelli istituzionali fondamentali: la Regione, le Province e i Comuni: questi ultimi sono destinati a essere il principale livello ordinamentale; alle Province è confermato il ruolo di coordinamento delle esigenze generali della collettività di riferimento; spettano alla Regione le funzioni legislativa, di alta programmazione, di elaborazione strategica, di supporto e di osservatore permanente dell'intero sistema.

La legge conferisce particolare risalto alla dimensione associativa dei Comuni disciplinando istituti innovativi (le associazioni intercomunali) fondati su pilastri essenziali quali la volontarietà del processo associativo, sceglie di privilegiare le autonome decisioni dei Comuni nella individuazione degli ambiti ottimali di gestione, ma anche l'opzione per un ambito stabile e unitario per la gestione associata finalizzato a ricercare la massima integrazione tra le funzioni svolte.

Tale esigenza trova risposta nella previsione degli ambiti per lo sviluppo territoriale (Aster), attraverso i quali i Comuni attuano la programmazione di interventi territoriali integrati. Gli Aster non rappresentano un nuovo ente territoriale, ma la dimensione territoriale d'area vasta sovra comunale adeguata all'esercizio dell'attività di governo, ove trovano sintesi le economie di scala nell'erogazione dei servizi con la progettualità per lo sviluppo del territorio.

Pilastro dell'intero sistema è la reale autonomia finanziaria di Comuni e Province, assicurata tramite la certezza di risorse proprie e trasferite nel medio e lungo periodo, in particolare attraverso la compartecipazione ai tributi erariali riferibili non solo al territorio regionale, ma anche al territorio dell'ente locale.

L'obiettivo finale, ha concluso Paselli, è di dare migliori servizi al cittadino creando meccanismi di valutazione dell'efficienza, efficacia ed economicità dell'azione amministrativa, rendendo in tal modo gli enti locali attori positivi di sviluppo ed elevando la competitività del sistema Regione.

(segue)

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