IpR-MRE: Battellino, i motivi del no al Piano territoriale
(ACON) Trieste, 23 nov - COM/AB - "E' una legge che apre le
porte alla pianificazione dei privati i quali, attraverso le STUR
(che sono società per azioni a fini di lucro) ora potranno
intervenire nella pianificazione urbanistica usufruendo di
strumenti come l'esproprio che, per la loro rilevanza, dovrebbero
rimanere
di esclusivo uso pubblico".
Commenta così la consigliera Alessandra Battellino (IpR-MRE) il
provvedimento sul Piano territoriale approvato dal Consiglio
regionale e aggiunge:
"Aver cancellato dalla legge ogni riferimento al Corridoio V non
fa che aumentare gli interventi possibili. L'urbanistica non può
essere concepita come una scienza elastica che 'lascia fare'. Per
ben operare ha necessità dell'apporto di molti attori e di un
profondo confronto con i tanti interessi che sono espressione del
territorio".
"A legge approvata - continua la consigliera del Movimento dei
Repubblicani Europei - i Comuni potranno provvedere alla propria
pianificazione territoriale senza il necessario controllo che
merita la materia. Il tutto è stato voluto in nome del principio
dell'equiordinazione tra Enti che è ritenuto dall'assessore
Sonego avere valenza superiore a quello della "salvaguardia delle
risorse ambientali e naturalistiche" .
"Con gli emendamenti che prevedono il rispetto delle direttive
comunitarie e del protocollo di Agenda 21, i Comuni si vedranno
caricati di ulteriori oneri, con la conseguenza di far rallentare
le scelte urbanistiche; nel contempo, mancando il controllo
sovraordinato, verrà meno la garanzia di necessità ed equità
delle scelte. Non potevo - conclude la Battellino - anche come
architetto, che votare contro questa legge che ritengo dal punto
di vista urbanistico insufficiente. Pur essendo in grado di
liberare iniziative, infatti, non garantisce la qualità delle
scelte che, soprattutto se proposte da una SpA, saranno volte a
realizzare progetti che potrebbero nel tempo rivelarsi
urbanisticamente incompatibili".