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IpR-MRE: Battellino, i motivi del no al Piano territoriale

23.11.2005
15:53
(ACON) Trieste, 23 nov - COM/AB - "E' una legge che apre le porte alla pianificazione dei privati i quali, attraverso le STUR (che sono società per azioni a fini di lucro) ora potranno intervenire nella pianificazione urbanistica usufruendo di strumenti come l'esproprio che, per la loro rilevanza, dovrebbero rimanere di esclusivo uso pubblico".

Commenta così la consigliera Alessandra Battellino (IpR-MRE) il provvedimento sul Piano territoriale approvato dal Consiglio regionale e aggiunge:

"Aver cancellato dalla legge ogni riferimento al Corridoio V non fa che aumentare gli interventi possibili. L'urbanistica non può essere concepita come una scienza elastica che 'lascia fare'. Per ben operare ha necessità dell'apporto di molti attori e di un profondo confronto con i tanti interessi che sono espressione del territorio".

"A legge approvata - continua la consigliera del Movimento dei Repubblicani Europei - i Comuni potranno provvedere alla propria pianificazione territoriale senza il necessario controllo che merita la materia. Il tutto è stato voluto in nome del principio dell'equiordinazione tra Enti che è ritenuto dall'assessore Sonego avere valenza superiore a quello della "salvaguardia delle risorse ambientali e naturalistiche" .

"Con gli emendamenti che prevedono il rispetto delle direttive comunitarie e del protocollo di Agenda 21, i Comuni si vedranno caricati di ulteriori oneri, con la conseguenza di far rallentare le scelte urbanistiche; nel contempo, mancando il controllo sovraordinato, verrà meno la garanzia di necessità ed equità delle scelte. Non potevo - conclude la Battellino - anche come architetto, che votare contro questa legge che ritengo dal punto di vista urbanistico insufficiente. Pur essendo in grado di liberare iniziative, infatti, non garantisce la qualità delle scelte che, soprattutto se proposte da una SpA, saranno volte a realizzare progetti che potrebbero nel tempo rivelarsi urbanisticamente incompatibili".