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CR: Regione-Autonomie locali, relatore Pedicini (6)

23.11.2005
16:07
(ACON) Trieste, 23 nov - AB - Che nella nostra Regione vi fosse la necessità di porre mano al sistema delle Autonomie è innegabile, ha affermato Antonio Pedicini (FI), relatore di minoranza. Il disegno di legge della maggioranza, però, si articola lungo direttrici che convergono verso un unico obiettivo, non dichiarato ma di solare evidenza: il ferreo accentramento di ogni scelta fondamentale nelle rinsaldate mani pianificatorie dell'apparato regionale che si riassume nell'unico "capo": il presidente della Regione.

Premessa principale per rendere possibile l'attuazione del disegno - ha aggiunto - è la frantumazione dell'assetto regionale che si poggia su identità territoriali equilibrate come si sono venute definendo nel contesto regionale. A questo fine si provvede depauperando le Province, soprattutto del ruolo politico di riferimento d'area, e attraverso l'introduzione nel nostro ordinamento della Città metropolitana.

Altra direttrice, la definitiva sostanziale soppressione dell'autonomia dei Comuni. La grande innovazione introdotta con gli ASTER non serve ad altro che a sottrarre alle Amministrazioni comunali la scelta degli obiettivi da perseguire per la cura e la promozione degli interessi della popolazione e del proprio territorio in un rapporto basato sulla delega diretta e la conseguente responsabilità politica: risalta in maniera inequivoca dal dettato normativo che o i Comuni stanno all'interno di un ASTER oppure non ricevono trasferimenti per lo sviluppo territoriale e infrastrutturale. Si aggiunga che gli interveti regionali sono subordinati alla definizione da parte della Giunta regionale degli obiettivi e dei criteri generali che gli ASTER devono perseguire.

Inoltre, il piano di valorizzazione territoriale, asse portante del progetto, non è neppure definito con il concorso degli ASTER, ma con una ulteriore vertice piramidale costituito dal Consiglio delle autonomie.

Ultima direttrice, la ridistribuzione perequata delle risorse, che in questo modo non ci sarà restando queste in buona parte nelle mani dell'apparato regionale col quale ASTER e Consiglio delle autonomie dovranno discutere non la quantità di risorse di cui potranno disporre le singole autonomie locali, ma che cosa potranno realizzare negli stretti paletti del piano regionale.

Per essere la nostra una Regione che ha fatto dell'autonomia un elemento caratterizzante e di sviluppo - ha concluso Pedicini - è un bel salto mortale all'indietro verso un centralismo asfissiante. Non è proprio quello che la nostra comunità si attendeva.

(segue)