IV Comm: approvata pdl allevamento molluschi in laguna
(ACON) Trieste, 28 nov - AB/RC - La IV Commissione del
Consiglio regionale, presieduta da Uberto Fortuna Drossi (Citt),
ha approvato a maggioranza una proposta di legge sull'allevamento
di molluschi bivalvi nella laguna di Marano-Grado, a firma di
Bruno Zvech (DS), Cristiano Degano (Margh), Alessandra Battellino
(IpR-MRE), Bruna Zorzini (PDCI) e Luigi Ferone (Part.Pens). Il
provvedimento sarà portato già domani, martedì 28 novembre, in
Aula.
La norma - ha spiegato Zvech - rappresenta una prima attuazione
del decreto legislativo 265/2001 limitata, per ora, al
conferimento ai Comuni delle funzioni concessorie relative
all'allevamento di molluschi bivalvi e risponde alle esigenze che
hanno interessato recentemente il settore della pesca e della
molluschicoltura in Friuli Venezia Giulia.
La soluzione proposta tende a trasferire agli enti locali
interessati l'intera attività di gestione connessa con le
concessioni, riservando alla Regione soltanto compiti di
indirizzo e di controllo. Conseguentemente, anche i canoni
derivanti dalle concessioni vengono trattenuti dai Comuni, che li
riscuotono nella misura dell'80%, versando il restante 20% al
bilancio regionale per le funzioni di controllo, indirizzo e
manutenzione dei canali lagunari che permangono in capo alla
Regione.
La legge prospetta anche una semplificazione amministrativa,
essendo i Comuni titolari dell'uso civico di pesca. La Giunta
regionale approverà, infine, un regolamento per disciplinare il
rilascio delle concessioni, contemperando le varie esigenze di
conformità con le norme sanitarie di fonte comunitaria e
nazionale, di conservazione e tutela dell'ecosistema lagunare, di
sviluppo razionale di attività di acquacoltura, di adeguatezza
sotto il profilo economico delle aree oggetto della concessione,
di rispetto degli usi civici di pesca, di onerosità delle
concessioni, di eguaglianza e parità tra i richiedenti.
Così fatto, il provvedimento non risolve i problemi di urgenza -
ha esordito Paolo Ciani (AN), che è anche Commissario
straordinario per la laguna di Marano-Grado e aveva disposto un
emendamento, poi ritirato, che permetterebbe ai pescatori di
lavorare fino al 31 marzo 2006, limitatamente ad un massimo di 50
imbarcazioni giornaliere. Prima di andare in Aula, sarebbero
necessarie delle audizioni - ha chiesto. A rafforzare i medesimi
concetti, è poi stato il suo collega Adriano Ritossa.
La scelta del regolamento è opportuna - ha detto Enrico
Gherghetta (DS). Il trasferimento degli atti concessori dalla
Regione ai Comuni è il nucleo del testo. Nel legiferare sulla
materia, non si può prescindere dalle direttive comunitarie.
L'urgenza è indispensabile e la legge deve arrivare all'Aula
domani, senza essere fermata da audizioni; su questo ha chiesto
una mozione d'ordine, poi accolta dalla maggioranza e respinta da
AN e FI.
Per Mauro Travanut (DS), la norma non risolve in toto il problema
della raccolta delle vongole, ma significa un'attenzione della
maggioranza all'economia dei pescatori e contemporaneamente alle
direttive europee, che non possono essere calpestate.
Gaetano Valenti (FI) ha affermato di non essere per la pesca con
il rastrello, ma non si possono eludere le risposte immediate che
alcune centinaia di famiglie di vongolari di Grado e di Marano si
attendono, e non possono essere risposte meramente tecniche.
Paolo Menis (Margh) ha menzionato la storia della laguna e delle
sue difficoltà, e soprattutto il bisogno di arrivare ad una legge
non puntuale ma organica sulla sua salvaguardia, ove non è
pensabile che la si risolva con un semplice regolamento.
Premesse infondate - secondo Daniele Galasso (FI) - nella
relazione di Zvech ove si afferma che è stata la balneazione a
rovinare la laguna, invece di menzionare le attività industriali
e di pesca, vere cause del degrado. Se le premesse sono queste -
ha detto - non sono certo accettabili le soluzioni. Il
regolamento, poi, dovrebbe vedere il parere della competente
Commissione consiliare e si deve prevedere la pesca sportiva
nella laguna.
L'assessore alla Pesca, Enzo Marsilio, ha ribadito che la norma
cerca di dare un soluzione nel tempo al problema, non certo
nell'immediato. La Regione non ha competenza ad autorizzare o
meno la pesca in laguna così come non può decidere sull'uso del
ferro maranese, perché questo richiama all'uso civico, competenza
dei Comuni. Unica soluzione è tenere l'uso civico di pesca
distinto dalle concessioni (dovranno essere di durata non
superiore ai 9 anni o passerebbero sotto la gestione di un
commissario straordinario), le quali permettono l'allevamento dei
molluschi e dunque la loro raccolta. Gli allevatori dovranno
pagare ai Comuni un indennizzo per il mancato uso civico delle
aree date in concessione.
Si sta valutando l'incidenza - ha poi reso noto l'assessore - di
uno strumento differente dal ferro maranese, strumento che se
otterrà un giudizio positivo permetterà ai vongolari di
esercitare, per un determinato periodo di tempio, all'interno di
delimitate aree della laguna ritenute potenzialmente utilizzabili
per l'allevamento dei molluschi.
I voti favorevoli sono stati del centro-sinistra, contrarie
Alleanza Nazionale e Forza Italia. Domani Ciani e Galasso saranno
relatori di minoranza per l'Aula, Travanut lo sarà di
maggioranza.
(immagini alle tv)