Citt/Margh: Colussi e Santin su casa di riposo di Cordenons
(ACON) Trieste, 02 dic - COM/RC - La casa di riposo di
Cordenons (PN) - scrivono i consiglieri Piero Colussi (Citt) e
Paolo Santin (Margh) nella loro interpellanza alla Giunta
regionale - da diversi mesi è al centro di un dibattito cittadino
per una situazione di grave disagio che nasce in parte da
problemi di natura istituzionale e, in parte, dai conflitti
insorti tra presidente, Consiglio di amministrazione, personale
infermieristico e medici di medicina generale.
I due consiglieri sono preoccupati per le ricadute che una
situazione del genere può avere sui 112 ospiti della struttura,
molti di loro non autosufficienti. Ecco perché chiedono
all'Esecutivo come valuti quanto sta accadendo a Cordenons e,
soprattutto, quali siano le iniziative che si adotteranno per
favorire il ritorno ad un clima più disteso e costruttivo al fine
di assicurare l'ottimale gestione dei servizi.
E' indubbio - affermano Colussi e Santin - che un efficace lavoro
di équipe (soprattutto in strutture che offrono servizi alle
persone) è una condizione indispensabile per garantire la
necessaria qualità del servizio erogato. In caso contrario, le
possibili ripercussioni negative ricadrebbero sugli ospiti e,
indirettamente, sulle loro famiglie. La casa di riposo di
Cordenons sta vivendo un momento molto particolare perché si
trova alla vigilia della sua trasformazione da Istituto di
pubblica assistenza e beneficenza in Azienda per i servizi alla
persona, come prescrive di fare entro il 31 dicembre la legge
regionale n.19 del 2003.
Le dannose polemiche che hanno investito il Consiglio di
amministrazione durante il rinnovo delle Statuto, hanno
senz'altro contribuito ad avvelenare il clima e i rapporti
interni alla stessa istituzione. A peggiorare la situazione -
proseguono preoccupati - vi è il fatto che buona parte del
personale infermieristico, sette infermiere su undici, hanno
espresso la volontà di non rinnovare il contratto di lavoro per
il 2006; lo stesso dicasi per la maggioranza dei medici di
medicina generale che hanno preannunciato la volontà di
rinunciare all'assistenza dei loro pazienti ospiti della casa di
riposo.
Per questi medici, verrebbero a mancare i presupposti minimi per
una adeguata assistenza. Problema, questo, che riguarda ben 80
pazienti su 112. Cominciamo allora a domandarci cosa succederà il
primo gennaio dell'anno prossimo, quando verrà a mancare questo
personale infermieristico e quando si interromperà quel rapporto
fra medici e pazienti anziani che durava oramai da molti anni. E'
indubbio che, in questo muro contro muro, gli unici a perderci
sono gli ospiti. Appare evidente che l'attuale presidente non è
in grado di garantire quelle qualità di mediazione e di gestione
dei rapporti umani necessari a guidare una struttura
socio-assistenziale qual è una casa di riposo.
Lo statuto dell'ente - concludono - chiama in causa la diretta
responsabilità del sindaco nella scelta delle persone preposte
alla gestione della struttura; crediamo che per uscire da questa
incresciosa situazione sia arrivato il momento di nominare un
commissario straordinario, capace di traghettare la struttura
sino alle prossime elezioni e così affidare al nuovo primo
cittadino di Cordenons la scelta delle persone a cui consegnare
la responsabilità della casa di riposo. Forse in questo modo si
riuscirà a scongiurare la fuga delle tante persone, medici e
infermieri, che in tutti questi anni hanno garantito un livello
di eccellenza nel funzionamento dell'istituzione.