I Comm: Finanziaria 2006, prosegue dibattito generale (2)
(ACON)Trieste, 05 dic - MPB - Il dibattito generale sulla
Finanziaria 2006, in I Commissione, è ripreso con l'intervento di
Renzo Petris (DS) imperniato sulla bontà della manovra, definita
lineare, e della quale sviluppo, innovazione e coesione sociale
sono il leit motiv. Non si possono fare ragionamenti algebrici
sulle poste - ha affermato Petris sottolineando che questa, come
le precedenti finanziarie, sconta una riduzione delle
compartecipazioni difficilmente rinegoziabili nel breve tempo. Il
ragionamento complessivo è stato orientato a un'accurata
selezione della spesa incomprimibile valutando le priorità
(sanità, stato sociale, enti locali intesi come erogatori di
servizi ai cittadini, imprese come fonte di profitti,
occupazione) per creare un ciclo virtuoso in economia e sviluppo
del welfare regionale. Esaminando i singoli aspetti, l'accento è
stato posto su riduzione dell'indebitamento in sanità per
ospedali, sviluppo infrastrutturale, compresa la montagna, per
affrontare la crisi occupazionale, ambiente, protezione civile,
manovra sull'IRAP, rimodulazione fiscale, autonomie locali,
agricoltura con l'implementazione qui del fondo di rotazione e
l'attivazione di un Confidi anche per le imprese agricole,
turismo alla luce della riforma. Ricordando le risorse per
attuare le grandi riforme, Petris ha sottolineato anche
l'opportunità di dare più servizi per l'infanzia, anziché un
premio di natalità.
Per Roberto Asquini (FI) si tratta di una finanziaria triste, in
linea con le altre per il trend negativo. Critico con il fatto
che in Commissione sia giunto un testo che a ogni articolo
presenta emendamenti di rilievo, Asquini ha affermato che la
Giunta ha prima fatto la finanziaria e poi la controfinanziaria,
mostrando notevole pressapochismo soprattutto sulla questione
delle compartecipazioni statali ed erariali che comunque
risultano aumentate, IVA in particolare, segno di una ripresa dei
consumi, e fatta invece eccezione per quella legata al consumo di
tabacchi. Stigmatizzati in particolare la rincorsa
all'indebitamento della Regione - alto come mai, certificato
dalla Corte dei conti e mascherato sotto la coperta del leasing -
il reddito di cittadinanza definito un disvalore e una scelta
assistenzialistica, l'impostazione data all'IRAP di imposta
regressiva, le scelte in campo culturale e i tagli ai corsi
serali.
Maurizio Salvador (Misto) ha attribuito molte delle
responsabilità di questa finanziaria non tanto alle forze
politiche che sostengono la maggioranza, quanto al presidente
Illy che continua a portare avanti determinati progetti senza
chiedersi se sono utili alla Regione, quali Friuli Holding e il
consistente programma Promotur. Critiche anche per il ricorso ai
leasing per la sanità, le politiche su salute e politiche
sociali, un ridimensionamento del debito più di forma che di
sostanza, i trasferimenti alle Autonomie locali, la politica
assitenzialista del reddito di cittadinanza quando sarebbe stato
più opportuno - ha sottolineato Salvador - accantonare risorse
per poi discutere con il Governo la questione delle strade Anas e
portare alla quotazione in borsa di Autovie per puntare a
investire nelle infrastrutture. Questa finanziaria - ha concluso
- niente o poco riesce a intervenire nei punti di forte
contraddizione.
(segue)