UDC: Molinaro, il no alla manovra finanziaria
(ACON) Trieste, 08 dic - COM/AB - "La manovra finanziaria
2006-2008 è solo apparentemente virtuosa e in prospettiva riesce
persino a contraddire in maniera forte le stesse priorità
affermate, ovvero il sostegno allo sviluppo economico e il
mantenimento della coesione sociale attraverso un adeguato
finanziamento al welfare regionale. Soprattutto per tali
contraddizioni, che oscurano le poche scelte condivisibili, il
voto non poteva che essere contrario".
Spiega così il capogruppo UDC in Consiglio regionale Roberto
Molinaro la contrarietà alla manovra proposta dalla maggioranza.
"Il bilancio 2006, nonostante le catastrofiche previsioni di un
anno fa, dispone di maggiori entrate derivanti dalle
compartecipazioni sulle tasse pagate dai cittadini - spiega il
consigliere centrista - ma per pareggiare entrate e spese si è
rivelata provvidenziale l'entrata straordinaria di 50 milioni di
euro proveniente da Friulia Holding, dal momento che la riduzione
dell'indebitamento per 105 milioni di euro è solo apparente, in
quanto il ricorso al leasing e al project financing per gli
interventi indispensabili nella sanità costringeranno a nuovo
indebitamento nei prossimi anni, anche se in forme diverse dal
passato e comunque con una ricaduta sulla spesa corrente".
"Per le autonomie locali si è inteso anticipare, già nel 2006,
gli indirizzi della riforma ancora in discussione in Consiglio -
prosegue ancora il consigliere UDC - con un quadro di risorse
complessivamente superiori a quelle del 2005 ma con criteri di
distribuzione nuovi che, al momento, non tutelano le realtà
comunali con minore popolazione".
"Nel settore dei servizi sociali, al di là delle buone
intenzioni, i numeri degli stanziamenti di spesa sono eloquenti -
spiega ulteriormente Molinaro. Rispetto al 2005, il Fondo sociale
da ripartire tra i Comuni è stato ridotto da 86 a 67 milioni di
euro, lo stanziamento per l'abbattimento delle rette di ricovero
per gli anziani non autosufficienti non è stato aumentato e la
misura del contributo alle famiglie resterà quella di due anni
fa; il sostegno agli investimenti per infrastrutture sociali è
stato ridotto a soli 5,3 milioni di euro, un terzo di quello
previsto nel 2005; le disponibilità per la nuova legge sulla
famiglia sono state ridotte di ulteriori 3 milioni di euro,
mentre lo stanziamento per il nuovo Fondo per la non
autosufficienza è del tutto inadeguato e non conseguenza di nuove
risorse".
"Un comparto sociale penalizzato anche da un taglio ideologico
relativo ai progetti educativi delle scuole non statali. Tutto
questo perché si sono volute accantonare risorse per ben 33
milioni di euro nel triennio per il fantomatico reddito di
cittadinanza, che nessuno sa a chi è destinato e con quali
criteri. Nel comparto delle attività produttive, per
l'agricoltura e le risorse naturali, per la prima volta vi è
stata una riduzione complessiva di risorse per quasi un terzo
delle disponibilità, dai 130 milioni di euro del 2005 agli 82 del
2006 - conclude il capogruppo UDC - mentre sono rimaste costanti
quelle destinate a ricerca ed innovazione".
"Ma ciò che è al di fuori di ogni visione di sviluppo è
l'intervento in favore di Promotur, di ben 200 milioni di euro in
vent'anni, per il sostegno al programma straordinario di
investimenti nelle sole aree montane , senza alcuna
considerazione per altri comparti altrettanto importanti per lo
sviluppo turistico, quali le località di Lignano e Grado, da
sempre trainanti ai fini dell'economia regionale".