Presidente Tesini visita carceri di Udine
(ACON) Udine, 12 dic - MPB - In occasione della giornata che
ricorda la Dichiarazione universale dei diritti dell'ONU, il
presidente del Consiglio regionale, Alessandro Tesini, si è
incontrato con il direttore delle carceri di Udine, Francesco
Macrì, compiendo anche una visita alle diverse strutture della
casa circondariale per una conoscenza diretta dei problemi di
detenuti e personale penitenziario e per affermare la vicinanza e
l'attenzione della Regione, pur nella limitatezza delle sue
competenze.
Una visita non di circostanza - ha sottolineato Tesini - a un
luogo emblematico, a Udine come ovunque nel mondo, di
quell'equilibrio tra giustizia, legittimità e rispetto dei
diritti che deve essere la vera costante frontiera a cui tendere,
e ciò ancor più alla vigilia di quella che potrebbe essere
l'esecuzione di Stanley Williams, facendo voti - ha auspicato il
presidente - perché la richiesta di clemenza sia accolta. Una
speranza che trova ulteriore radicamento nell'approvazione da
parte del Consiglio regionale, la scorsa legislatura, a
larghissima maggioranza bipartisan, di una mozione a sostegno
dell'impegno del Governo italiano, del suo Parlamento e di tutte
le istituzioni internazionali che da anni si battono per la
moratoria della pena di morte, fatta propria dalla Commissione
diritti civili dell'ONU e non approvata per soli otto voti
dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Insistiamo su questo punto - è l'impegno del presidente del
Consiglio, condiviso da Macrì - perché una giornata come questa
non sia spunto di sole evocazioni, ma anche di rinnovata e
concreta volontà di assicurare quel rispetto dei diritti civili
che in tante parti del mondo è ancora calpestato.
La visita al carcere e il colloquio con Macrì, da 23 anni alla
direzione del penitenziario di Udine, ha delineato problemi
generali e puntuali alla luce anche dei cambiamenti che produrrà
la riforma, ex legge Cirielli, con risvolti negativi per quanto
riguarda l'incremento della popolazione penitenziaria che si farà
sentire anche sulla struttura di Udine, la quale attualmente
accoglie circa 190 detenuti (per quasi la metà extracomunitari)
quando la capienza, in fase di tollerabilità, sarebbe di 163
persone, mentre il personale penitenziario (escluso
l'amministrativo) è composto da 136 agenti (18 le donne) ai vari
livelli, a fronte dell'esigenza di una ventina di operatori in
più per rispondere oltre che alla sorveglianza anche ai compiti
di trasferimento e transito di detenuti.
L'attenzione del presidente del Consiglio si è dunque soffermata
sia sugli aspetti della dotazione di personale sia su quelli
logistici (dopo la ristrutturazione di un primo corpo, presto
inizieranno i lavori di un secondo lotto) anche in relazione agli
altri penitenziari presenti in Friuli Venezia Giulia, e con
riferimento ai contenuti della legge regionale 33 che finanzia
attività di educazione.
E' anche in questa prospettiva - ha spiegato Macrì sottolineando
l'interesse e l'apertura della struttura nata nel 1925 ad
attivare collaborazioni con tutti per far conoscere la realtà
penitenziaria così com'è - che favoriamo visite di studenti di
scuole superiori e atenei dentro un progetto molto ampio per
promuovere l'educazione alla legalità. Nel quadro delle
iniziative per la rieducazione dei detenuti, tanta importanza è
data alla formazione, compresa quella informatica, che per quanto
riguarda il personale vede il carcere di Udine punto di
riferimento, insieme a Verona e Padova, per i corsi delle
strutture del Triveneto.
Nel corso della visita, alla quale era presente anche il
cappellano don Flaviano Veronesi, Tesini ha ricordato la figura
del senatore Franco Castiglione, Sottosegretario alla Giustizia
in tre legislature.
(immagini e intervista alle tv)