CR: approvata legge Regione-Aut. locali, dichiarazioni (5)
(ACON) Trieste, 15 dic - RC - Il sistema Regione - Autonomie
locali é legge. Il Consiglio lo ha approvato con il consenso
compatto del centro-sinistra (27 i sì) e il dissenso della Casa
delle Libertà a cui si sono aggiunti Salvador e Panontin del
Gruppo Misto (16 i no).
Così le dichiarazioni di voto:
Molinaro (UDC): insoddisfazione profonda perché dalla legge esce
una Regione più forte con Comuni e Province che vanno
ricostruiti; é una norma di devoluzione e di riforma che si basa
su un cambiamento dettato da principi discutibili; c'é molta
burocrazia e un dirigismo regionale che speravamo di non rivedere
più; l'acquisizione del Garante degli amministratori locali é
importante.
Gherghetta (DS): ho votato contro l'articolo 8 sulle città
metropolitane e resto contrario alla loro costituzione, ma la
legge nel suo impianto é buona; fa parte del programma di Intesa
Democratica e va sostenuta.
Battellino (IPR-MRE): la legge apre nuove prospettive per i
governi locali; il progetto é buono, ma come per ogni progetto
solo il tempo ci permetterà di vedere quanto e se ci sarà
l'armonizzazione delle diversità territoriali a cui punta;
peccato aver negato la costituzione dell'Assemblea del Friuli, ma
ciò non impoverisce la norma, a cui rimangono obiettivi alti
seppur difficili.
Paselli (Citt): la legge é fatta e ora ha bisogno di essere
seguita nel suo sviluppo; mette il Comune al centro del sistema e
più vicino al cittadino, il quale vedrà una distinzione netta di
ruoli tra i diversi enti pubblici; sintetizza tutti i pensieri di
ID; il rapporto con il Consiglio delle Autonomie locali é
originale; c'é un salto culturale nel rapporto con gli Enti.
Salvador (Misto): voto negativo seppure riconosco alla
maggioranza di aver accolto alcune correzioni, anche se modeste,
che vanno nella direzione di dare risposta alle realtà presenti
in Friuli Venezia Giulia come i piccoli Comuni e quelli montani;
negli anni verificheremo se la legge darà i suoi frutti o solo
moltiplicherà gli Enti locali; per fortuna non si sono creati i
Comuni di valle.
Zorzini (PDCI): siamo riusciti lì dove la CdL in 5 anni non é
riuscita; ci sono delle ombre sul ruolo delle Province perché
avrei voluto fossero assegnati compiti di gestione del
territorio, però abbiamo esaltato i Comuni e le loro unioni;
altro obiettivo centrato, il ripristino della Comunità montana
del Carso; punto controverso rimane invece la città
metropolitana, che continuo a considerare un errore.
Canciani (PRC): testo equilibrato e di mediazione, che al
contempo contiene novità e opportunità; non vera riforma, ma
legge di riordino condizionata al quadro di riferimento
nazionale, quindi c'é il rischio che sia una tigre di carta;
oltre alla verifica tra due anni, dovremmo ritrovarci tra un anno
e vedere cosa ha fin lì prodotto attraverso, ad esempio, le Aster
o le città metropolitane, o se tutto é rimasto una mera
previsione.
Fortuna Drossi (Citt): saranno necessarie altre leggi di settore
legate a questa che é una legge quadro; é importante aprire un
dialogo sulle città metropolitane; confido nella volontà della
Giunta di modificare l'articolo 18 della legge 2003 sulle
Circoscrizioni provinciali per inserire la possibilità di indire
un referendum popolare anche da parte di un Comune appartenente
alla Provincia.
(segue)