CR: Regione-Autonomie locali, fine dichiarazioni (6)
(ACON) Trieste, 15 dic - RC - Follegot (LN): il rischio é che
la legge resti solo un elenco di principi; per le città
metropolitane non è stata accolta nessuna nostra proposta, resta
la possibilità che vada oltre la Provincia di Trieste, visto che
é di questa che si parla e per la quale era meglio eliminare i
doppioni che le si sovrappongono come EZIT e Area di ricerca; si
crea un nuovo centralismo regionale; non é data adeguata
autonomia finanziaria ai Comuni.
Travanut (DS): avevamo dal '92 facoltà di rivedere il sistema
delle Autonomie locali e ID lo ha fatto in due anni; i più
importanti non siamo noi che la legge l'abbiamo fatta, ma coloro
che la utilizzeranno, soggetti che abbiamo ascoltato; ora si
tratta di attendere gli effetti e non sarà qualche sindaco a
stabilire se la legge é buona, ma i cittadini.
Tonutti (Margh): essendo di principio, il provvedimento ha
bisogno di altri dispositivi che rivedranno la legge 267 dello
Stato, ma già contiene i punti di ciò che sarà il futuro della
nostra Regione; indica la via dello sviluppo come quella lungo la
quale si devono cimentare le amministrazioni locali; si é
inaugurata una stagione nuova di rapporti tra le istituzioni,
ogni ente mantiene la propria autonomia e deve cercare il proprio
modo di rapportarsi con esse.
Pedicini (FI): impianto che continua ad ignorare il principio
dell'autonomia; i nodi c'erano e rimangono; l'obiettivo é stato
fallito; abbiamo addirittura peggiorato la 267; non si favorirà
la semplificazione degli apparati né la promozione degli
interessi dei diversi territori della regione.
Spacapan (Margh): l'impianto della legge é semplice, il cittadino
ha più vicino il primo gradino del suo rapporto con la cosa
pubblica, ovvero il Comune, che ha la possibilità di muoversi
secondo proprie capacità, mezzi e iniziative sia da solo sia
aggregandosi o rivolgendosi alla Regione per un aiuto.
Assessore Iacop: abbiamo dato il tempo a tutti di portare il
proprio contributo perché ciò che disegniamo oggi é un progetto
organico di un disegno complessivo che non finisce qui, ma anzi
qui inizia perché é un impegno per il futuro attraverso la
stesura delle leggi di settore; ridefinisce nel suo complesso il
sistema Regione e i rapporti tra i vari soggetti che di questo
sistema sono i protagonisti; é una sperimentazione, non come
improvvisazione ma come processo graduale e condiviso in quanto
rispetta le Autonomie locali.
(segue)