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CR: Regione-Autonomie locali, fine dichiarazioni (6)

15.12.2005
17:10
(ACON) Trieste, 15 dic - RC - Follegot (LN): il rischio é che la legge resti solo un elenco di principi; per le città metropolitane non è stata accolta nessuna nostra proposta, resta la possibilità che vada oltre la Provincia di Trieste, visto che é di questa che si parla e per la quale era meglio eliminare i doppioni che le si sovrappongono come EZIT e Area di ricerca; si crea un nuovo centralismo regionale; non é data adeguata autonomia finanziaria ai Comuni.

Travanut (DS): avevamo dal '92 facoltà di rivedere il sistema delle Autonomie locali e ID lo ha fatto in due anni; i più importanti non siamo noi che la legge l'abbiamo fatta, ma coloro che la utilizzeranno, soggetti che abbiamo ascoltato; ora si tratta di attendere gli effetti e non sarà qualche sindaco a stabilire se la legge é buona, ma i cittadini.

Tonutti (Margh): essendo di principio, il provvedimento ha bisogno di altri dispositivi che rivedranno la legge 267 dello Stato, ma già contiene i punti di ciò che sarà il futuro della nostra Regione; indica la via dello sviluppo come quella lungo la quale si devono cimentare le amministrazioni locali; si é inaugurata una stagione nuova di rapporti tra le istituzioni, ogni ente mantiene la propria autonomia e deve cercare il proprio modo di rapportarsi con esse.

Pedicini (FI): impianto che continua ad ignorare il principio dell'autonomia; i nodi c'erano e rimangono; l'obiettivo é stato fallito; abbiamo addirittura peggiorato la 267; non si favorirà la semplificazione degli apparati né la promozione degli interessi dei diversi territori della regione.

Spacapan (Margh): l'impianto della legge é semplice, il cittadino ha più vicino il primo gradino del suo rapporto con la cosa pubblica, ovvero il Comune, che ha la possibilità di muoversi secondo proprie capacità, mezzi e iniziative sia da solo sia aggregandosi o rivolgendosi alla Regione per un aiuto.

Assessore Iacop: abbiamo dato il tempo a tutti di portare il proprio contributo perché ciò che disegniamo oggi é un progetto organico di un disegno complessivo che non finisce qui, ma anzi qui inizia perché é un impegno per il futuro attraverso la stesura delle leggi di settore; ridefinisce nel suo complesso il sistema Regione e i rapporti tra i vari soggetti che di questo sistema sono i protagonisti; é una sperimentazione, non come improvvisazione ma come processo graduale e condiviso in quanto rispetta le Autonomie locali.

(segue)