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UDC: Molinaro e Fasan su legge Regione-Autonomie locali

15.12.2005
17:53
(ACON) Trieste, 15 dic - COM/AB - "Una Regione più forte, Comuni e Province con ruoli da ricostruire, per il voluto superamento degli attuali assetti istituzionali locali, la collaborazione tra Comuni subordinata alle decisioni regionali, autonomia finanziaria assolutamente incerta. Non può essere questa la caratterizzazione del nuovo ordinamento degli enti locali del Friuli Venezia Giulia, atteso da otto anni."

Commentano così i consiglieri regionali UDC Roberto Molinaro e Gina Fasan il voto contrario espresso sulla legge regionale sul sistema Regione-Autonomie locali.

"I principi di riferimento generale così come alcune scelte, non sono proprie della realtà del Friuli Venezia Giulia - sostengono i consiglieri centristi - dal momento che si è voluto enfatizzare, tra gli altri, il principio dell'accoglienza per fare qualcosa di sinistra, mentre le aspettative del Friuli sono risultate ancora una volta inascoltate".

"Si è voluto procedere a una riforma ben oltre la devoluzione, con l'introduzione della possibile città metropolitana per Trieste e la messa in discussione del ruolo delle Province - precisano i consiglieri centristi - ponendo i Comuni in una rete di relazioni obbligate, presenti, con un aumento della burocrazia, anche nelle forme di collaborazione tra gli stessi, con modalità e forme non incentivanti".

"L'istituzione del Consiglio delle Autonomie locali quale organo di rappresentanza e di consultazione - evidenziano Molinaro e Fasan - è gravemente carente nella sua rappresentatività, dal momento che sono state escluse le rappresentanze delle Comunità montane, delle associazioni intercomunali e delle unioni dei Comuni, mentre nelle attribuzioni è inaccettabile a livello ordinamentale in quanto introduce vincoli procedurali e politici all'attività del Consiglio regionale" "Come se non bastasse, anche l'autonomia finanziaria di Comuni e Province non è ancora tale - evidenziano ulteriormente i consiglieri UDC - dal momento che le risorse relative agli investimenti saranno ancora destinate in buona parte discrezionalmente, secondo le determinazioni degli assessori regionali" "In questo quadro di scelte decisamente desolante, abbiano proposto diverse modifiche e integrazioni, due delle quali sono state accettate, quali una attenzione per le attività economiche e sociali ubicate nei piccoli Comuni e l'istituzione del Garante per gli amministratori locali - concludono i consiglieri Molinaro e Fasan - ma non bastano a rendere accettabile una legge subdola, che non farà crescere il sistema Friuli Venezia Giulia".