UDC: Molinaro e Fasan su legge Regione-Autonomie locali
(ACON) Trieste, 15 dic - COM/AB - "Una Regione più forte,
Comuni e Province con ruoli da ricostruire, per il voluto
superamento degli attuali assetti istituzionali locali, la
collaborazione tra Comuni subordinata alle decisioni regionali,
autonomia finanziaria assolutamente incerta. Non può essere
questa la caratterizzazione del nuovo ordinamento degli enti
locali del Friuli Venezia Giulia, atteso da otto anni."
Commentano così i consiglieri regionali UDC Roberto Molinaro e
Gina Fasan il voto contrario espresso sulla legge regionale sul
sistema Regione-Autonomie locali.
"I principi di riferimento generale così come alcune scelte, non
sono proprie della realtà del Friuli Venezia Giulia - sostengono
i consiglieri centristi - dal momento che si è voluto
enfatizzare, tra gli altri, il principio dell'accoglienza per
fare qualcosa di sinistra, mentre le aspettative del Friuli sono
risultate ancora una volta inascoltate".
"Si è voluto procedere a una riforma ben oltre la devoluzione,
con l'introduzione della possibile città metropolitana per
Trieste e la messa in discussione del ruolo delle Province -
precisano i consiglieri centristi - ponendo i Comuni in una rete
di relazioni obbligate, presenti, con un aumento della
burocrazia, anche nelle forme di collaborazione tra gli stessi,
con modalità e forme non incentivanti".
"L'istituzione del Consiglio delle Autonomie locali quale organo
di rappresentanza e di consultazione - evidenziano Molinaro e
Fasan - è gravemente carente nella sua rappresentatività, dal
momento che sono state escluse le rappresentanze delle Comunità
montane, delle associazioni intercomunali e delle unioni dei
Comuni, mentre nelle attribuzioni è inaccettabile a livello
ordinamentale in quanto introduce vincoli procedurali e politici
all'attività del Consiglio regionale"
"Come se non bastasse, anche l'autonomia finanziaria di Comuni e
Province non è ancora tale - evidenziano ulteriormente i
consiglieri UDC - dal momento che le risorse relative agli
investimenti saranno ancora destinate in buona parte
discrezionalmente, secondo le determinazioni degli assessori
regionali"
"In questo quadro di scelte decisamente desolante, abbiano
proposto diverse modifiche e integrazioni, due delle quali sono
state accettate, quali una attenzione per le attività economiche
e sociali ubicate nei piccoli Comuni e l'istituzione del Garante
per gli amministratori locali - concludono i consiglieri Molinaro
e Fasan - ma non bastano a rendere accettabile una legge subdola,
che non farà crescere il sistema Friuli Venezia Giulia".