UDC: Molinaro, emendamenti alla Finanziaria 2006
(ACON) Trieste, 19 dic - COM/RC - La Finanziaria regionale 2006
é quasi al via (l'esame in Aula inizierà domani, martedì 20
dicembre) e il consigliere dell'UDC Roberto Molinaro, uno dei 4
relatori di minoranza, definisce così il senso dei propri
emendamenti correttivi:
Una spesa sociale che incontri le esigenze delle famiglie e dei
cittadini più deboli e non rincorra le scelte ideologiche del
fare "qualcosa di sinistra". Quindi, no al reddito di
cittadinanza e sì agli interventi che devono attuare il
mantenimento della rete dei servizi e il fondo regionale per
l'autonomia possibile e per le cure a lungo termine.
L'accantonamento di ben 33 milioni di euro per il triennio
2006-2008 per l'istituzione del reddito di cittadinanza, misura
di protezione sociale sbagliata sin dalla sua denominazione,
poiché in Friuli Venezia Giulia il reddito è da sempre connesso
alla parola lavoro e non a quella dell'assistenza, ha
negativamente condizionato tutta la previsione della spesa
sociale per il prossimo anno, con tagli generalizzati alle linee
d'intervento già in essere, che devono perciò essere eliminati.
Per questo proporremo di usare diversamente le risorse
accantonate, secondo quelle che sono le esigenze evidenti nel
territorio regionale e che non possono essere disattese, pena
un'inaccettabile riduzione del livello di protezione sociale.
Chiederemo stanziamenti superiori di 1,5 milioni per
l'abbattimento delle rette di accoglienza per i non
autosufficienti nelle case di riposo, per dare così un contributo
giornaliero alle famiglie superiore a quello ora previsto,
fissato ancora tre anni fa, ed un incremento della linea di spesa
per ulteriori 5 milioni per il sostegno agli interventi per
l'adeguamento delle strutture destinate ad anziani non
autosufficienti e disabili, dove lo stanziamento è stato ridotto
ad appena un terzo di quello previsto per il 2005.
Chiederemo anche che siano evitati i tagli ad alcune realtà della
solidarietà, come le Comunità terapeutiche per i
tossicodipendenti gestite dal privato sociale, l'Associazione
regionale degli alcolisti in trattamento ARCAT, le Associazioni
per i donatori di organi e la Consulta dei disabili. Il nuovo
Fondo regionale per l'autonomia possibile che si va ad istituire,
non ha dotazioni sufficienti per sostenere quelle famiglie che,
con notevoli sacrifici e rinunce, provvedono ad assistere gli
anziani non autosufficienti a casa; per tale finalità proporremo
di destinare ulteriori 5 milioni, che consentano l'applicazione
della recente legge per le badanti, la quale diversamente non
troverebbe mai applicazione.
Chiederemo anche il ripristino della linea di spesa dei progetti
delle scuole non statali, indispensabile per un minimo sostegno
al pluralismo educativo nel territorio regionale, così pure
l'eliminazione dei tagli per gli accantonamenti per le future
leggi in materia di famiglia e di giovani, per complessivi 3,5
milioni.
Tutti questi interventi sono possibili perché le risorse sono
disponibili nel bilancio: basta scegliere i bisogni della gente
del Friuli Venezia Giulia anziché la scelta ideologica delle
sinistre, che rischia davvero di arrecare danni al tessuto
sociale regionale, ricco di potenzialità da non disperdere, pena
l'aggravio del disagio e il successivo aumento dei costi a carico
della finanza pubblica.