Tesini a presentazione indagine sul consigliere comunale
(ACON) Udine, 19 dic - MPB - Il consigliere comunale obiettivo
di un'indagine svolta attraverso un questionario composto da 25
domande, inviato a 484 consiglieri di 30 Comuni del Friuli
Venezia Giulia, espressione del 14% dell'universo di riferimento,
e promossa dal Consorzio Friuli Formazione per comprendere e
valutare la collocazione e la rilevanza dell'azione istituzionale
e amministrativa dei Consigli comunali alla luce delle riforme
che hanno ridisegnato il ruolo e le funzioni degli organi di
ciascun Comune, rafforzando da un lato la posizione dei sindaci e
marginalizzando in parte quello della giunta e del consiglio
comunale.
I risultati della ricerca, a cui hanno risposto 246 consiglieri,
sono stati presentati questa sera a Udine nel corso di un
convegno sul tema "Autonomie locali efficaci per un Paese
moderno" al quale è intervenuto anche il presidente del Consiglio
regionale Alessandro Tesini.
Dall'analisi conclusiva, che evidenzia elementi sia di
persistenza che di discontinuità tra il consigliere comunale di
oggi e quello di un tempo, emerge un certo disagio, uno scontento
trasversale, un senso di frustrazione, di sottovalutazione, di
inadeguatezza, a volte esplicitato, altre sottinteso, descritto
come "la sensazione del consigliere medio, tagliato fuori dai
giri che contano all'interno dell'amministrazione della quale
pure è esponente importante, imprigionato in un ruolo rigido e
immutabile per l'intero mandato". Parallelamente emergono sia il
tema della ridefinizione della forma di governo locale, del
sistema di equilibri tra Consiglio e giunta, della
distinzione/separazione tra le funzioni, sia quello dell'esigenza
di formazione.
Una percezione di servire a poco o niente che, stando al
dibattito politico, spesso sembra dipendere dal sistema
elettorale. Per Tesini, che ha sottolineato il valore
dell'indagine per l'interessante spaccato offerto, invece il
sistema elettorale anziché causa è la conseguenza di questa
percezione che attiene anche all'idea stessa dei modi in cui la
democrazia si debba costruire ed esternare.
Cittadini e opinioni pubbliche non hanno certo rinunciato
all'idea di affidare a sistemi democratici la rappresentanza e il
governo dell'istituzioni - ha osservato il presidente del
Consiglio - ma più d'un tempo si pongono l'interrogativo su
quanto costi la democrazia, anche in rapporto ai benefici e agli
oneri indiretti, e sulla sua consistenza, dal livello locale fino
a quelli internazionali e mondiali. Quella che fu definita
l'ineffabile leggerezza delle Assemblee per Tesini nasce proprio
dall'ampiezza e dalla complessità dell'articolazione dei livelli
di democrazia e nelle forme di governo.
La scelta del principio dell'elezione diretta porta con sé
l'esigenza di un adeguamento delle funzioni e della riscrittura
della nuova missione delle Assemblee, distinguendo i livelli, con
rispetto reciproco, con leale collaborazione e pari dignità di
partecipazione allo stesso lavoro per concordare e decidere
assieme.