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Tesini a presentazione indagine sul consigliere comunale

19.12.2005
20:53
(ACON) Udine, 19 dic - MPB - Il consigliere comunale obiettivo di un'indagine svolta attraverso un questionario composto da 25 domande, inviato a 484 consiglieri di 30 Comuni del Friuli Venezia Giulia, espressione del 14% dell'universo di riferimento, e promossa dal Consorzio Friuli Formazione per comprendere e valutare la collocazione e la rilevanza dell'azione istituzionale e amministrativa dei Consigli comunali alla luce delle riforme che hanno ridisegnato il ruolo e le funzioni degli organi di ciascun Comune, rafforzando da un lato la posizione dei sindaci e marginalizzando in parte quello della giunta e del consiglio comunale.

I risultati della ricerca, a cui hanno risposto 246 consiglieri, sono stati presentati questa sera a Udine nel corso di un convegno sul tema "Autonomie locali efficaci per un Paese moderno" al quale è intervenuto anche il presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini.

Dall'analisi conclusiva, che evidenzia elementi sia di persistenza che di discontinuità tra il consigliere comunale di oggi e quello di un tempo, emerge un certo disagio, uno scontento trasversale, un senso di frustrazione, di sottovalutazione, di inadeguatezza, a volte esplicitato, altre sottinteso, descritto come "la sensazione del consigliere medio, tagliato fuori dai giri che contano all'interno dell'amministrazione della quale pure è esponente importante, imprigionato in un ruolo rigido e immutabile per l'intero mandato". Parallelamente emergono sia il tema della ridefinizione della forma di governo locale, del sistema di equilibri tra Consiglio e giunta, della distinzione/separazione tra le funzioni, sia quello dell'esigenza di formazione.

Una percezione di servire a poco o niente che, stando al dibattito politico, spesso sembra dipendere dal sistema elettorale. Per Tesini, che ha sottolineato il valore dell'indagine per l'interessante spaccato offerto, invece il sistema elettorale anziché causa è la conseguenza di questa percezione che attiene anche all'idea stessa dei modi in cui la democrazia si debba costruire ed esternare.

Cittadini e opinioni pubbliche non hanno certo rinunciato all'idea di affidare a sistemi democratici la rappresentanza e il governo dell'istituzioni - ha osservato il presidente del Consiglio - ma più d'un tempo si pongono l'interrogativo su quanto costi la democrazia, anche in rapporto ai benefici e agli oneri indiretti, e sulla sua consistenza, dal livello locale fino a quelli internazionali e mondiali. Quella che fu definita l'ineffabile leggerezza delle Assemblee per Tesini nasce proprio dall'ampiezza e dalla complessità dell'articolazione dei livelli di democrazia e nelle forme di governo.

La scelta del principio dell'elezione diretta porta con sé l'esigenza di un adeguamento delle funzioni e della riscrittura della nuova missione delle Assemblee, distinguendo i livelli, con rispetto reciproco, con leale collaborazione e pari dignità di partecipazione allo stesso lavoro per concordare e decidere assieme.