Margh: Martini, rivedere la legge sulle risorse idriche
(ACON) Trieste, 11 gen - COM/AB - Il consigliere regionale
della Margherita Antonio Martini ricorda, in un'interrogazione,
di aver già espresso, in occasione dell'approvazione della legge
regionale 13/2005 sulle risorse idriche, perplessità sulle
tariffe future del servizio idrico integrato, pur esistendo un
fondo di compensazione integrativo perequativo da gestirsi
secondo criteri di solidarietà.
"Le mie perplessità - afferma Martini - sono anche del Parlamento
nazionale, dove ben due testi (la proposta di legge Parolo n.
5568 e quella Zanetta n. 5829) tendono a svincolare i Comuni
minori delle Comunità montane dall'obbligo dell'adesione alla
gestione unica del servizio idrico integrato".
"L'VIII Commissione della Camera (ambiente, territorio e lavori
pubblici), nella seduta del 14 luglio 2005 ha ascoltato sul tema
della modifica della legge Galli il presidente dell'UNCEM Enrico
Borghi - rileva ancora Martini - che si è detto favorevole
all'adesione facoltativa alla gestione unica del servizio idrico
integrato da parte dei piccoli Comuni inclusi nel territorio di
Comunità montane e ha sollevato, tra l'altro, l'esigenza di
previsione di controvalori specifici per il rilascio di risorse
autoctone della montagna e l'istituzione di forme di
compensazione che prevedano la possibilità di prelevare anche a
favore della montagna ragionevoli percentuali sui frutti delle
infrastrutture che ne utilizzano il territorio e la possibilità
di vincolare annualmente una quota delle risorse che Stato e
Regioni stanziano nel campo del riassetto idrogeologico a favore
di un piano straordinario di manutenzione dei versanti montani".
Considerata la competenza della nostra Regione in questa materia
e preoccupato per l'aumento esponenziale del costo dell'acqua
(definita "oro blu") nelle zone montane di altre Regioni come il
Veneto, Martini chiede alla Giunta di promuovere da subito
un'iniziativa correttiva della legge regionale 13/2005 anche per
le zone montane della nostra Regione e propone il seguente testo:
"L'adesione al servizio idrico integrato è facoltativa:
a) per Comuni con popolazione fino a 2.000 abitanti inclusi nel
territorio delle Comunità montane ai sensi dell'art. 1, comma 3,
della legge 31.1.1994, n. 97;
b) per i Comuni con popolazione fino a 3.000 abitanti che ne
facciano richiesta, previa deliberazione conforme da parte
dell'autorità d'ambito, a condizione che tali Comuni siano
ubicati in zone caratterizzate da particolari difficoltà
altimetriche e di comunicazione, nonché dalla perifericità
rispetto ai centri abitati di maggiori dimensioni, individuate
secondo modalità determinate dalla Giunta regionale".