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Precisazione presidente Tesini su bilanci Consiglio

11.01.2006
15:46
(ACON) Trieste, 11 gen - COM/AB - Il presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini ha emesso una nota in riferimento alle dichiarazioni del consigliere di AN Adriano Ritossa sui bilanci del Consiglio.

"Rincresce la fatica di, ed è penoso, dover replicare alla dichiarazione di Ritossa sui bilanci del Consiglio regionale. Ma impone di farlo la tutela dell'immagine e la corretta informazione sulle attività del Consiglio, del quale lo stesso Ritossa fa parte.

La voglia di chiuderla subito con la proverbiale battuta secondo la quale "non si dovrebbe mai sputare sul piatto in cui si mangia" è forte. Ritossa sa bene che oltre l'85% del bilancio è dedicato ai consiglieri - a quelli in carica, ai vitalizi a favore degli ex e al finanziamento delle attività dei gruppi - e, con riferimento al restante 15%, il 13% se ne va per gli organi di garanzia e le spese di funzionamento (vigilanza, pulizie, manutenzione, assistenza tecnica, ecc.), quindi in buona parte ancora a diretto favore delle attività dei consiglieri.

Pertanto, le spese "discrezionali" si riducono al 2% del bilancio, per un importo pari a 500.000 euro. Sarebbe dovuta a queste ultime voci la crescita dei costi di cui parla Ritossa? Evidentemente no!

Non è un caso se il bilancio è sempre stato approvato all'unanimità; perché i costi sono talmente rigidi che non sono "del Presidente" ma di tutti i consiglieri e male ha fatto Ritossa a respingere le responsabilità che anche a lui competono, non votando il bilancio 2006.

Però Ritossa non è nemmeno in grado di interpretare le cifre che snocciola, non senza averle alla fine manipolate maldestramente. La crescita dei costi, per 3,5 milioni di euro, dal 2002 al 2003, è dovuta sì, alle elezioni, ma non per il cambio di maggioranza (come stucchevolmente affermato), bensì per altri due chiari motivi: le indennità di fine mandato per i consiglieri (oltre la metà) non riconfermati e la triplicazione - da uno a tre milioni di euro - del finanziamento ai gruppi, approvato dal Consiglio su proposta dell'opposizione, con la mia perplessità esplicitamente espressa ai Capigruppo, in quanto ritenevo preferibile attendere il varo delle riforme statutarie, regolamentari ed organizzative per meglio mettere a fuoco tutte le esigenze del Consiglio, prima di decidere sulle voci di spesa.

La dinamica di spesa del 2004 e del 2005 è costante e riflette semplicemente i costi dell'inflazione e quelli dell'adeguamento delle indennità.

"Dulcis in fundo", dopo aver messo a confronto quattro bilanci consuntivi - come si è visto lineari e coerenti e con impennate che hanno nome e cognome - Ritossa li rapporta al preventivo del 2006 che, come quelli degli anni precedenti, è notevolmente superiore per il fatto che quello del Consiglio è un bilancio di cassa alimentato da due polmoni, il fondo di riserva e l'avanzo di gestione, che reciprocamente si espandono e restringono nel corso dell'anno. A consuntivo, il 2006 costerà come il 2005 o, salvo costi straordinari, come le indennità di fine mandato, addirittura di meno. Diversamente, Ritossa avrebbe potuto mettere a confronto i preventivi e avrebbe notato che gli scostamenti sono minimi.

Infine, oltre agli aumenti di spesa rigida e fisiologici, c'è la scelta - questa sì, consapevole e deliberata - di istituire la comunicazione istituzionale. Ma, fin dall'inizio della legislatura, tutti abbiamo detto, e più volte ripetuto, che il rafforzamento del ruolo del Consiglio necessita delle riforme - alle quali abbiamo lavorato e stiamo ancora lavorando - e di una nuova e forte capacità di ascolto e di comunicazione a favore dell'opinione pubblica.

Da ultimo, senza entrare nel merito della composizione dell'Ufficio di Presidenza, posso senz'altro affermare che esso svolge con scrupolo e professionalità i suoi compiti".