Precisazione presidente Tesini su bilanci Consiglio
(ACON) Trieste, 11 gen - COM/AB - Il presidente del Consiglio
regionale Alessandro Tesini ha emesso una nota in riferimento
alle dichiarazioni del consigliere di AN Adriano Ritossa sui
bilanci del Consiglio.
"Rincresce la fatica di, ed è penoso, dover replicare alla
dichiarazione di Ritossa sui bilanci del Consiglio regionale. Ma
impone di farlo la tutela dell'immagine e la corretta
informazione sulle attività del Consiglio, del quale lo stesso
Ritossa fa parte.
La voglia di chiuderla subito con la proverbiale battuta secondo
la quale "non si dovrebbe mai sputare sul piatto in cui si
mangia" è forte. Ritossa sa bene che oltre l'85% del bilancio è
dedicato ai consiglieri - a quelli in carica, ai vitalizi a
favore degli ex e al finanziamento delle attività dei gruppi - e,
con riferimento al restante 15%, il 13% se ne va per gli organi
di garanzia e le spese di funzionamento (vigilanza, pulizie,
manutenzione, assistenza tecnica, ecc.), quindi in buona parte
ancora a diretto favore delle attività dei consiglieri.
Pertanto, le spese "discrezionali" si riducono al 2% del
bilancio, per un importo pari a 500.000 euro. Sarebbe dovuta a
queste ultime voci la crescita dei costi di cui parla Ritossa?
Evidentemente no!
Non è un caso se il bilancio è sempre stato approvato
all'unanimità; perché i costi sono talmente rigidi che non sono
"del Presidente" ma di tutti i consiglieri e male ha fatto
Ritossa a respingere le responsabilità che anche a lui competono,
non votando il bilancio 2006.
Però Ritossa non è nemmeno in grado di interpretare le cifre che
snocciola, non senza averle alla fine manipolate maldestramente.
La crescita dei costi, per 3,5 milioni di euro, dal 2002 al 2003,
è dovuta sì, alle elezioni, ma non per il cambio di maggioranza
(come stucchevolmente affermato), bensì per altri due chiari
motivi: le indennità di fine mandato per i consiglieri (oltre la
metà) non riconfermati e la triplicazione - da uno a tre milioni
di euro - del finanziamento ai gruppi, approvato dal Consiglio su
proposta dell'opposizione, con la mia perplessità esplicitamente
espressa ai Capigruppo, in quanto ritenevo preferibile attendere
il varo delle riforme statutarie, regolamentari ed organizzative
per meglio mettere a fuoco tutte le esigenze del Consiglio, prima
di decidere sulle voci di spesa.
La dinamica di spesa del 2004 e del 2005 è costante e riflette
semplicemente i costi dell'inflazione e quelli dell'adeguamento
delle indennità.
"Dulcis in fundo", dopo aver messo a confronto quattro bilanci
consuntivi - come si è visto lineari e coerenti e con impennate
che hanno nome e cognome - Ritossa li rapporta al preventivo del
2006 che, come quelli degli anni precedenti, è notevolmente
superiore per il fatto che quello del Consiglio è un bilancio di
cassa alimentato da due polmoni, il fondo di riserva e l'avanzo
di gestione, che reciprocamente si espandono e restringono nel
corso dell'anno. A consuntivo, il 2006 costerà come il 2005 o,
salvo costi straordinari, come le indennità di fine mandato,
addirittura di meno. Diversamente, Ritossa avrebbe potuto mettere
a confronto i preventivi e avrebbe notato che gli scostamenti
sono minimi.
Infine, oltre agli aumenti di spesa rigida e fisiologici, c'è la
scelta - questa sì, consapevole e deliberata - di istituire la
comunicazione istituzionale. Ma, fin dall'inizio della
legislatura, tutti abbiamo detto, e più volte ripetuto, che il
rafforzamento del ruolo del Consiglio necessita delle riforme -
alle quali abbiamo lavorato e stiamo ancora lavorando - e di una
nuova e forte capacità di ascolto e di comunicazione a favore
dell'opinione pubblica.
Da ultimo, senza entrare nel merito della composizione
dell'Ufficio di Presidenza, posso senz'altro affermare che esso
svolge con scrupolo e professionalità i suoi compiti".