Misto: Panontin, proposta di legge su consulenze e incarichi
(ACON) Trieste, 13 gen - COM/RC - Il Consigliere regionale del
Gruppo Misto Paolo Panontin ha presentato una proposta di legge
in materia di consulenze e incarichi esterni all'Amministrazione
regionale.
Il progetto - spiega lo stesso Panontin - intende disciplinare la
complessa materia del conferimento di consulenze e incarichi
esterni alla pubblica amministrazione. Su questo tema ritengo sia
necessario fissare alcuni punti fermi, deducibili da fondamentali
principi costituzionali, in particolare quello di legalità,
quello di buona amministrazione e di economicità.
La proposta stabilisce che la Regione si avvalga prioritariamente
delle proprie strutture organizzative e del proprio personale e
che il ricorso a esperti esterni sia ammesso solo quando non sia
possibile reperire, nell'ambito dell'Amministrazione regionale,
professionalità ed esperienze adeguate, per l'assenza di
requisiti professionali necessari o per l'impossibilità di
distogliere il personale esperto dalle normali attività.
Gli incarichi - così ancora Panontin - devono essere conferiti in
presenza di obiettivi complessi e possono essere affidati alle
Università o a istituti di ricerca regionali, a enti funzionali o
collegati alla regione, a enti pubblici o privati, a società o
uffici specializzati, a professionisti o esperti, singoli o
associati; la legge non si applica agli incarichi disciplinati
dalla normativa regionale in materia di lavori pubblici. Si
prevede, poi, che consulenze e incarichi siano assegnati nei
limiti degli stanziamenti di bilancio previsti sulla base di
indirizzi definiti dalla Giunta regionale e dall' Ufficio di
presidenza del Consiglio regionale, illustrati all'Aula in
occasione del dibattito sul bilancio preventivo.
Il testo stabilisce anche alcuni divieti: non possono essere
conferiti incarichi a chi abbia rapporti di lavoro in atto con la
Regione, a dipendenti di enti pubblici impiegati a tempo pieno
esclusi i docenti universitari, a chi si trovi in conflitto di
interessi con la Regione nella materia oggetto dell'incarico e a
chi sia parente, o affine entro il terzo grado, di componenti
della Giunta regionale o del soggetto che conferisce l'incarico.
La norma - prosegue il consigliere - prevede anche la procedura
di conferimento e la durata degli incarichi che, di norma, non
possono superare un anno anche se, con provvedimento motivato,
possono essere prorogati per non più di due anni consecutivi. I
compensi devono essere commisurati alla natura e all'entità della
prestazione e sono corrisposti in base alla normativa vigente e
sulla base delle tariffe professionali in vigore per le attività
oggetto dell'incarico, delle tariffe più affini oppure sulla base
di quelle normalmente praticate nel settore. Inoltre, si
stabilisce che la Regione costituisca e aggiorni un elenco
pubblico degli incarichi esterni. Annualmente il presidente della
Regione invia copia dell'elenco al presidente del Consiglio che
lo trasmette a tutti i consiglieri. L'elenco deve essere
pubblicato nel Bollettino ufficiale della Regione.
Disciplinare questa materia - conclude Panontin - significa
introdurre dei vincoli di buona amministrazione allo scopo di
limitare la discrezionalità della pubblica amministrazione e
soprattutto la proliferazione e l'abuso delle consulenze esterne,
che è uno degli aspetti più critici della gestione pubblica.