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Misto: Panontin, proposta di legge su consulenze e incarichi

13.01.2006
14:41
(ACON) Trieste, 13 gen - COM/RC - Il Consigliere regionale del Gruppo Misto Paolo Panontin ha presentato una proposta di legge in materia di consulenze e incarichi esterni all'Amministrazione regionale.

Il progetto - spiega lo stesso Panontin - intende disciplinare la complessa materia del conferimento di consulenze e incarichi esterni alla pubblica amministrazione. Su questo tema ritengo sia necessario fissare alcuni punti fermi, deducibili da fondamentali principi costituzionali, in particolare quello di legalità, quello di buona amministrazione e di economicità.

La proposta stabilisce che la Regione si avvalga prioritariamente delle proprie strutture organizzative e del proprio personale e che il ricorso a esperti esterni sia ammesso solo quando non sia possibile reperire, nell'ambito dell'Amministrazione regionale, professionalità ed esperienze adeguate, per l'assenza di requisiti professionali necessari o per l'impossibilità di distogliere il personale esperto dalle normali attività.

Gli incarichi - così ancora Panontin - devono essere conferiti in presenza di obiettivi complessi e possono essere affidati alle Università o a istituti di ricerca regionali, a enti funzionali o collegati alla regione, a enti pubblici o privati, a società o uffici specializzati, a professionisti o esperti, singoli o associati; la legge non si applica agli incarichi disciplinati dalla normativa regionale in materia di lavori pubblici. Si prevede, poi, che consulenze e incarichi siano assegnati nei limiti degli stanziamenti di bilancio previsti sulla base di indirizzi definiti dalla Giunta regionale e dall' Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, illustrati all'Aula in occasione del dibattito sul bilancio preventivo.

Il testo stabilisce anche alcuni divieti: non possono essere conferiti incarichi a chi abbia rapporti di lavoro in atto con la Regione, a dipendenti di enti pubblici impiegati a tempo pieno esclusi i docenti universitari, a chi si trovi in conflitto di interessi con la Regione nella materia oggetto dell'incarico e a chi sia parente, o affine entro il terzo grado, di componenti della Giunta regionale o del soggetto che conferisce l'incarico.

La norma - prosegue il consigliere - prevede anche la procedura di conferimento e la durata degli incarichi che, di norma, non possono superare un anno anche se, con provvedimento motivato, possono essere prorogati per non più di due anni consecutivi. I compensi devono essere commisurati alla natura e all'entità della prestazione e sono corrisposti in base alla normativa vigente e sulla base delle tariffe professionali in vigore per le attività oggetto dell'incarico, delle tariffe più affini oppure sulla base di quelle normalmente praticate nel settore. Inoltre, si stabilisce che la Regione costituisca e aggiorni un elenco pubblico degli incarichi esterni. Annualmente il presidente della Regione invia copia dell'elenco al presidente del Consiglio che lo trasmette a tutti i consiglieri. L'elenco deve essere pubblicato nel Bollettino ufficiale della Regione.

Disciplinare questa materia - conclude Panontin - significa introdurre dei vincoli di buona amministrazione allo scopo di limitare la discrezionalità della pubblica amministrazione e soprattutto la proliferazione e l'abuso delle consulenze esterne, che è uno degli aspetti più critici della gestione pubblica.