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UDC: Molinaro, welfare convergenze possibili, basta volerlo

17.01.2006
13:26
(ACON) Trieste, 17 gen - COM/AB - "Per il nuovo welfare del Friuli Venezia Giulia una intesa nel merito del provvedimento è possibile. Basta guardare alla realtà dei problemi da risolvere e abbandonare "le bandiere". Questo bisogna volerlo, con un'assunzione di responsabilità e una conseguente ricerca delle convergenze. Diversamente, l'obiettivo è "fare qualcosa di sinistra" per accontentare i tifosi del momento. Come UDC contrasteremo con ogni mezzo un disegno politico che va contro gli interessi dei cittadini del Friuli Venezia Giulia".

Prende posizione il capogruppo UDC in Consiglio regionale Roberto Molinaro alla vigilia dell'esame da parte del comitato ristretto della bozza di testo unificato della futura legge regionale.

"I nodi politici di contenuto sono noti, così come le alternative - precisa l'esponente regionale centrista, che è componente del comitato ristretto - sulle quali già convergono parti di Intesa Democratica e della Casa delle Libertà".

"Per la libertà di scelta del cittadino, al di là dell'affermazione del principio che già trova una prima attuazione nella necessaria condivisione del progetto assistenziale - sottolinea il consigliere Molinaro - è necessario esaminare come lo stesso possa essere attuato in dipendenza dei Piani di zona, sede propria per la definizione concreta di servizi e prestazioni del welfare locale. Rispetto a tale prospettiva, che richiede un esercizio associato delle responsabilità da parte de Comuni - precisa ulteriormente l'esponente centrista - è necessario che siano pienamente salvaguardate le prerogative decisionali di ciascun rappresentante locale, in quanto unico soggetto democraticamente investito di responsabilità e titolare delle funzioni amministrative e quindi delle risorse, rispetto alle diverse formule gestionali possibili, che non possono essere sostitutive del momento del governo dei servizi. Diversamente si affermerebbe una tecnocrazia autoreferenziale e lontana dai bisogni dei cittadini stessi".

"Costituire in tutto il territorio regionale un assetto di welfare capace di assicurare livelli assistenziali omogenei e qualificati impone anche una piena attuazione del principio di sussidiarietà sociale - evidenzia Molinaro - con un riconoscimento non formale al terzo settore e con strumenti nuovi di collaborazione con lo stesso, diversi dai tradizionali contratti, qualora tali soggetti sottoscrivano l'accordo di programma per l'attuazione del Piano di zona che hanno contribuito a elaborare".

"Per il cosiddetto reddito di cittadinanza è tempo di affrontare il merito dell'intervento, dal momento che l'analisi sui nuovi bisogni da soddisfare è condivisa - spiega l'esponente UDC - a cominciare da una diversa denominazione dell'intervento per evitare qualsiasi confusione sulla sua natura e codificando espressamente, poi, la temporaneità dello stesso unitamente ad alcuni criteri per l'individuazione dei destinatari, atteso che ci sono già oggi anche altre forme di intervento (sostegno economico, indennità di disoccupazione ecc.) per evitare la marginalizzazione per quanti si trovano in difficoltà. In assenza di questo, diventerà impossibile conciliare il fabbisogno di risorse per questo intervento rispetto agli altri del comparto sociale (trasferimenti ai Comuni del Fondo sociale regionale, sostegno agli investimenti in strutture, abbattimento delle rette per le persone non autosufficienti)"

"Per chi sta all'opposizione sarebbe facile dire che è tutto sbagliato, farebbe certamente presa sull'opinione pubblica in un settore delicato come l'assistenza - conclude il consigliere Molinaro - come UDC vogliamo invece essere responsabili nei confronti di chi meno ha e aspetta l'intervento dell'ente pubblico, concorrendo con i nostri emendamenti a migliorare il progetto legislativo".