UDC: Molinaro, welfare convergenze possibili, basta volerlo
(ACON) Trieste, 17 gen - COM/AB - "Per il nuovo welfare del
Friuli Venezia Giulia una intesa nel merito del provvedimento è
possibile. Basta guardare alla realtà dei problemi da risolvere e
abbandonare "le bandiere". Questo bisogna volerlo, con
un'assunzione di responsabilità e una conseguente ricerca delle
convergenze. Diversamente, l'obiettivo è "fare qualcosa di
sinistra" per accontentare i tifosi del momento. Come UDC
contrasteremo con ogni mezzo un disegno politico che va contro
gli interessi dei cittadini del Friuli Venezia Giulia".
Prende posizione il capogruppo UDC in Consiglio regionale Roberto
Molinaro alla vigilia dell'esame da parte del comitato ristretto
della bozza di testo unificato della futura legge regionale.
"I nodi politici di contenuto sono noti, così come le alternative
- precisa l'esponente regionale centrista, che è componente del
comitato ristretto - sulle quali già convergono parti di Intesa
Democratica e della Casa delle Libertà".
"Per la libertà di scelta del cittadino, al di là
dell'affermazione del principio che già trova una prima
attuazione nella necessaria condivisione del progetto
assistenziale - sottolinea il consigliere Molinaro - è necessario
esaminare come lo stesso possa essere attuato in dipendenza dei
Piani di zona, sede propria per la definizione concreta di
servizi e prestazioni del welfare locale. Rispetto a tale
prospettiva, che richiede un esercizio associato delle
responsabilità da parte de Comuni - precisa ulteriormente
l'esponente centrista - è necessario che siano pienamente
salvaguardate le prerogative decisionali di ciascun
rappresentante locale, in quanto unico soggetto democraticamente
investito di responsabilità e titolare delle funzioni
amministrative e quindi delle risorse, rispetto alle diverse
formule gestionali possibili, che non possono essere sostitutive
del momento del governo dei servizi. Diversamente si affermerebbe
una tecnocrazia autoreferenziale e lontana dai bisogni dei
cittadini stessi".
"Costituire in tutto il territorio regionale un assetto di
welfare capace di assicurare livelli assistenziali omogenei e
qualificati impone anche una piena attuazione del principio di
sussidiarietà sociale - evidenzia Molinaro - con un
riconoscimento non formale al terzo settore e con strumenti nuovi
di collaborazione con lo stesso, diversi dai tradizionali
contratti, qualora tali soggetti sottoscrivano l'accordo di
programma per l'attuazione del Piano di zona che hanno
contribuito a elaborare".
"Per il cosiddetto reddito di cittadinanza è tempo di affrontare
il merito dell'intervento, dal momento che l'analisi sui nuovi
bisogni da soddisfare è condivisa - spiega l'esponente UDC - a
cominciare da una diversa denominazione dell'intervento per
evitare qualsiasi confusione sulla sua natura e codificando
espressamente, poi, la temporaneità dello stesso unitamente ad
alcuni criteri per l'individuazione dei destinatari, atteso che
ci sono già oggi anche altre forme di intervento (sostegno
economico, indennità di disoccupazione ecc.) per evitare la
marginalizzazione per quanti si trovano in difficoltà. In assenza
di questo, diventerà impossibile conciliare il fabbisogno di
risorse per questo intervento rispetto agli altri del comparto
sociale (trasferimenti ai Comuni del Fondo sociale regionale,
sostegno agli investimenti in strutture, abbattimento delle rette
per le persone non autosufficienti)"
"Per chi sta all'opposizione sarebbe facile dire che è tutto
sbagliato, farebbe certamente presa sull'opinione pubblica in un
settore delicato come l'assistenza - conclude il consigliere
Molinaro - come UDC vogliamo invece essere responsabili nei
confronti di chi meno ha e aspetta l'intervento dell'ente
pubblico, concorrendo con i nostri emendamenti a migliorare il
progetto legislativo".