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Tutore minori: lettera aperta su diversamente abili e scuola

17.01.2006
15:13
(ACON) Trieste, 17 gen - COM/AB - Lettera aperta del Tuture dei minori Francesco Milanese ai presidenti di Giunta e Consiglio regionale, a tutti gli assessori e ai consiglieri regionali per sostenere il diritto all'integrazione dei minori diversamente abili nell'ambito delle istituzioni scolastiche.

Sento forte il dovere di richiamare la vostra attenzione su questo tema - scrive Milanese - in considerazione delle sempre più numerose segnalazioni che giungono al mio Ufficio, che ultimamente hanno raggiunto toni di particolare rilievo, da parte di genitori e familiari angosciati, che da sempre lottano affinché i diritti dei propri figli diversamente abili risultino nel concreto esigibili e che denunciano la continua riduzione delle ore svolte dagli insegnanti di sostegno nelle scuole di ogni ordine e grado. Le persone con disabilità fisica, intellettiva e relazionale e i loro genitori e familiari temono infatti - aggiunge Milanese - che esista il concreto rischio che il diritto all'integrazione scolastica venga del tutto compromesso, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, da scelte che si motivano sulla base di un criterio di natura puramente economica.

Negli ultimi anni - ricorda Milanese - il sempre maggiore inserimento nella scuola di ragazzi con difficoltà è andato di pari passo con la riduzione delle ore agli insegnanti di sostegno e del loro numero in assoluto; in questo modo, la scuola nei riguardi dell'allievo diversamente abile è destinata a divenire sempre più luogo di passaggio in attesa di transitare al successivo parcheggio. Tale politica di risparmio, oltre a nuocere al diversamente abile, finisce per condizionare nel complesso la vita scolastica. Le famiglie il cui figlio fortunatamente non ha bisogno di alcuna forma di integrazione, in seguito al sacrosanto inserimento di un diversamente abile nella loro classe assistono, in assenza di adeguate forme di sostegno didattico e di personalizzazione dei programmi, al peggioramento del servizio che l'insegnante curricolare dovrebbe rendere a tutta la classe.

La qualità dell'azione didattica che l'insegnante di sostegno è chiamata a svolgere e a garantire - così ancora il Tutore dei minori - non è in alcun modo paragonabile a un'azione di natura assistenziale, viceversa deve presentare connotati puramente educativi.

Dopo averne ricordato i principali compiti, Milanese afferma che la formazione sui temi della disabilità, sulle metodologie didattiche dei criteri di valutazione, sulla normativa relativa all'integrazione scolastica debba essere rivolta a tutti i docenti. Ognuno poi, secondo il proprio ruolo, contribuirà al successo dell'integrazione scolastica. L'insegnante di sostegno deve rappresentare una risorsa preziosa che arricchisce il potenziale di una squadra, rappresentata dai docenti di classe impegnata nella grande sfida costituita dall'integrazione di un alunno con handicap nella vita della classe.

La mia speranza - conclude Milanese - è che, nell'ambito della scuola, la logica del risparmio vada efficacemente intesa come qualità dell'investimento e investimento nella qualità e che questo binomio si realizzi attraverso la destinazione di risorse a favore dei soggetti deboli come attività di prevenzione delle cronicità assistenziali future. Ritengo necessario che tutti i soggetti istituzionali coinvolti su tale tema diventino promotori di importanti iniziative tese a risolvere tale situazione, che richiede una urgente verifica e un costante monitoraggio per intervenire con la necessaria tempestività in tutte le situazione nelle quali fossero registrate difficoltà o inadempienze.