Tutore minori: lettera aperta su diversamente abili e scuola
(ACON) Trieste, 17 gen - COM/AB - Lettera aperta del Tuture dei
minori Francesco Milanese ai presidenti di Giunta e Consiglio
regionale, a tutti gli assessori e ai consiglieri regionali per
sostenere il diritto all'integrazione dei minori diversamente
abili nell'ambito delle istituzioni scolastiche.
Sento forte il dovere di richiamare la vostra attenzione su
questo tema - scrive Milanese - in considerazione delle sempre
più numerose segnalazioni che giungono al mio Ufficio, che
ultimamente hanno raggiunto toni di particolare rilievo, da parte
di genitori e familiari angosciati, che da sempre lottano
affinché i diritti dei propri figli diversamente abili risultino
nel concreto esigibili e che denunciano la continua riduzione
delle ore svolte dagli insegnanti di sostegno nelle scuole di
ogni ordine e grado.
Le persone con disabilità fisica, intellettiva e relazionale e i
loro genitori e familiari temono infatti - aggiunge Milanese -
che esista il concreto rischio che il diritto all'integrazione
scolastica venga del tutto compromesso, sia dal punto di vista
qualitativo che quantitativo, da scelte che si motivano sulla
base di un criterio di natura puramente economica.
Negli ultimi anni - ricorda Milanese - il sempre maggiore
inserimento nella scuola di ragazzi con difficoltà è andato di
pari passo con la riduzione delle ore agli insegnanti di sostegno
e del loro numero in assoluto; in questo modo, la scuola nei
riguardi dell'allievo diversamente abile è destinata a divenire
sempre più luogo di passaggio in attesa di transitare al
successivo parcheggio. Tale politica di risparmio, oltre a
nuocere al diversamente abile, finisce per condizionare nel
complesso la vita scolastica. Le famiglie il cui figlio
fortunatamente non ha bisogno di alcuna forma di integrazione, in
seguito al sacrosanto inserimento di un diversamente abile nella
loro classe assistono, in assenza di adeguate forme di sostegno
didattico e di personalizzazione dei programmi, al peggioramento
del servizio che l'insegnante curricolare dovrebbe rendere a
tutta la classe.
La qualità dell'azione didattica che l'insegnante di sostegno è
chiamata a svolgere e a garantire - così ancora il Tutore dei
minori - non è in alcun modo paragonabile a un'azione di natura
assistenziale, viceversa deve presentare connotati puramente
educativi.
Dopo averne ricordato i principali compiti, Milanese afferma che
la formazione sui temi della disabilità, sulle metodologie
didattiche dei criteri di valutazione, sulla normativa relativa
all'integrazione scolastica debba essere rivolta a tutti i
docenti. Ognuno poi, secondo il proprio ruolo, contribuirà al
successo dell'integrazione scolastica. L'insegnante di sostegno
deve rappresentare una risorsa preziosa che arricchisce il
potenziale di una squadra, rappresentata dai docenti di classe
impegnata nella grande sfida costituita dall'integrazione di un
alunno con handicap nella vita della classe.
La mia speranza - conclude Milanese - è che, nell'ambito della
scuola, la logica del risparmio vada efficacemente intesa come
qualità dell'investimento e investimento nella qualità e che
questo binomio si realizzi attraverso la destinazione di risorse
a favore dei soggetti deboli come attività di prevenzione delle
cronicità assistenziali future.
Ritengo necessario che tutti i soggetti istituzionali coinvolti
su tale tema diventino promotori di importanti iniziative tese a
risolvere tale situazione, che richiede una urgente verifica e un
costante monitoraggio per intervenire con la necessaria
tempestività in tutte le situazione nelle quali fossero
registrate difficoltà o inadempienze.