Presidente Tesini a congresso regionale pensionati SPI CGIL
(ACON) Trieste, 19 gen - MPB - Voi ci aiutate ad assolvere
meglio il nostro lavoro. Con l'attenzione e la tenacia con cui
seguite la nostra attività, proponendovi in piena autonomia, in
questi anni ci avete chiamati a un importante confronto, sia
quando avete espresso segni di consenso e soprattutto quando
avete dissentito, facendoci sentire la vostra presenza,
rendendovi disponibili al dialogo con grande capacità
propositiva, impegnandovi per la partecipazione democratica,
richiamandoci ai valori e ai principi costituzionali.
Al congresso regionale dei pensionati SPI CGIL tenutosi a
Trieste, il presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini,
portando il saluto dell'Assemblea ha testimoniato l'attenzione e
il riconoscimento che per il grande lavoro da esso svolto:
abbiamo bisogno di un rapporto sincero e aperto con le forze vive
della società - ha insistito Tesini - perché è impensabile il
lavoro delle istituzioni nel chiuso delle loro sedi, tanto nei
momenti ordinari quanto in quelli straordinari come l'attuale.
Come pure è evidente che progetti coerenti ed efficaci se non si
realizzano in Europa non possono crescere in Italia e che si
possano realizzare nel Paese condizioni di benessere dimenticando
la dimensione regionale e delle comunità locali.
E se respiro e contenuti della relazione della segretaria
generale Renata Bagatin dimostrano, secondo Tesini, il
coinvolgimento globale dello SPI in ogni campo, alcune questioni
sono maggiormente sottolineate, dai temi della solidarietà,
dell'efficacia di politiche che promuovano l'inclusione sociale e
il controllo della spesa pubblica, a quelli della partecipazione
e della vita democratica.
Una partecipazione che si esprime anche nell'annunciata
partecipazione dello SPI al referendum sulla riforma
costituzionale. Nei prossimi giorni il Consiglio regionale - ha
annunciato Tesini - aderirà all'indizione del referendum. La
delibera, come si ricorderà, ha già ottenuto l'unanimità della
competente Commissione pur basandosi questo consenso su
presupposti diversi, ovvero l'obiettivo dell'abrogazione delle
modifiche apportate o la loro conferma popolare.
Un fatto di democrazia - ha concluso Tesini - perché non è
accettabile che la Costituzione sia modificata senza mandato e
senza verifica del consenso popolare.
(immagini alle tv)