Ritossa (AN) replica su spese Consiglio regionale
(ACON) Trieste, 20 gen - COM/AB - Il consigliere di AN Adriano
Ritossa ha emesso una nota di replica sull'argomento spese del
Consiglio regionale.
"Colui che asserisce che io sputi nel piatto dove mangio, farebbe
meglio a ricredersi, perché se fosse più attento, scoprirebbe,
invece, che io il piatto intendo tenerlo pulito. Che parte
consistente delle spese del Consiglio vadano per indennità dei
consiglieri regionali ed ex consiglieri è fatto a tutti noto, ma
chi cerca di fare polemica fine a sé stessa, dovrebbe anche avere
l'onestà intellettuale di ammettere che il sottoscritto - da
quando è stato eletto consigliere regionale - ha mantenuto lo
stesso atteggiamento mirante a ridurre le indennità dei
consiglieri. A questo proposito vedasi gli atti del Consiglio
regionale quando già nel 1993, in Aula, solo quattro consiglieri
(Ritossa, Fontanini, Antonione, Ghersina) votarono contro
l'aumento delle indennità relative. O, meglio ancora, vedasi
alcuni atti redatti dall'Ufficio di presidenza dell'VIII
Legislatura, organismo istituzionale deputato a deliberare sugli
adeguamenti delle indennità dei soggetti in parola, dai quali si
evince, che io ho espresso voto negativo".
"Va sottolineato ancora - evidenzia Ritossa - che sono in attesa
dell'arrivo in Aula della proposta di legge relativa alle
indennità dei consiglieri, il cui primo firmatario risulta essere
il consigliere Panontin, su cui intendo presentare due
emendamenti specifici, inerenti all'eventuale ulteriore riduzione
delle indennità spettanti agli stessi. Nello specifico, si
tratterebbe di emendamenti comportanti il taglio del 20% e/o del
50% sulle stesse. A tale riguardo, ho a suo tempo interpellato
gli uffici per avere una simulazione contabile di tali riduzioni
in termini di valori assoluti e, sempre nell'intendo di
conseguire una riduzione degli emolumenti spettanti ai
consiglieri, ne ho parlato anche in occasione dell'assemblea
annuale dei consiglieri regionali svoltasi a Palmanova nel 2005.
Tutto ciò per dimostrare la mia coerenza in termini di risparmio,
anche in tempi non sospetti".
"Inoltre - conclude Ritossa - desidero precisare che, se ho
voluto votare contro il Bilancio interno del Consiglio regionale
(consuntivo e preventivo), credo di avere avuto le mie buone
ragioni e di dover rispondere delle mie espressioni di voto
esclusivamente agli elettori che hanno avuto fiducia nella mia
persona, al mio partito e, in special modo, alla mia coscienza.
Devo però purtroppo sottolineare che alcune spese effettuate dal
Consiglio regionale mi sono parse alquanto incongrue e,
conseguentemente, da me segnalate alla Magistratura contabile. A
giudizio dello scrivente, le stesse non sono state approvate
secondo l'iter burocratico convenuto dalla Pubblica
Amministrazione, come dovrebbe avvenire: gare da esperirsi o
conferimento di incarichi in maniera diretta, ma, sempre a
condizione che vi sia una deliberazione da parte dell'Ufficio di
presidenza. E' emblematico il caso di un lavoro realizzato da una
ditta di settore su un "viaggio virtuale in Consiglio regionale".
Spetterà quindi alla Magistratura contabile la verifica dello
stesso. Il fascicolo sta lì e risulta pendente".