Grimacco : Tesini a convengo Proloco su ambiente montano
(ACON) Clodig di Grimacco, 21 gen - MPB - L'istituzione
regionale non potrà mai arrendersi al dato di avere pezzi della
sua comunità sfavoriti nell'accesso ai servizi basilari sapendo
che ci sono aree e zone in cui la diffusione di questi servizi
comporta uno scarto di costi che la comunità nel suo insieme deve
sostenere non come uno spreco o una distrazione di risorse, bensì
come un dovere della comunità nella sua generalità.
Lo ha affermato il presidente del Consiglio regionale Alessandro
Tesini concludendo il convengo organizzato a Clodig di Grimacco
dalla Proloco Nediscke Doline sul tema dell' "Ambiente montano,
risorsa per la gente" e sostenendo l'importanza di rafforzare le
condizioni della crescita dell'economia, indispensabile per
mantenere gli standard qualitativi dei servizi, là dove ci sono,
e per estenderli ove non esistano.
E se è vero che la Regione, nell'anno appena trascorso, con
produzione legislativa e programmi ha molto investito su questo
punto, per il presidente del Consiglio è importante che il
discorso della produttività vada di pari passo con quello
dell'attenzione alla qualità della vita, garantendo che la
crescita avvenga in condizioni di compatibilità con l'ambiente.
Non ci sono sistemi precettivi o autoritari, né ricette e regole
miracolistiche - ha affermato Tesini. Si deve - ha insistito il
presidente - puntare molto sia sulla rispettiva assunzione di
responsabilità, per la parte che compete a ciascuno nelle proprie
sedi, sia sulla capacità di dialogo e di relazione.
Esplicito il riferimento alla questione dell'elettrodotto, una
situazione nella quale - ha affermato Tesini - a tutti noi è
chiesta una fortissima assunzione di responsabilità: la Regione
molto deve fare, e relazione, dialogo e confronto saranno
orientati a individuare le scelte migliori salvaguardando
l'obiettivo di realizzare maggiore ricchezza; un obiettivo che
richiede minori costi delle produzioni e che dipende anche dalle
fonti di energia: un problema italiano e regionale, in merito al
quale è giusto che le Valli del Natisone abbiamo la loro
opinione; non è però possibile - ha sottolineato il presidente -
le esse, piuttosto che altre aree, si pensino come un mondo
stante a sé, che non deve condividere esigenze e regole del gioco
con il resto.
Dovete avere la vostra opinione e sostenerla nelle sedi in cui
andranno cercati i punti di equilibrio - ha esortato Tesini che
ha però anche sollecitato con forza la Comunità Montana a
prendere in mano subito, sull'elettrodotto come su altri
argomenti, la concertazione con i comuni e con le popolazioni e a
farsi interlocutore primario di una consistente e insistente
relazione con l'Amministrazione regionale per avere tutte le
informazioni, individuare le migliori soluzioni possibili ed
essere coinvolti nelle procedure. Questa è anche la condizione
per trovare il giusto equilibrio tra partecipazione,
coinvolgimento e razionalizzazione degli interventi.
All'incontro sono intervenuti anche il vicepresidente del
Consiglio Carlo Monai e l'assessore per la montagna Enzo
Marsilio.
Monai ha sottolineato che la Regione è amica e non matrigna della
montagna, citando al proposito l'attenzione data al progetto di
sviluppo delle Valli del Natisone ideato dalla Proloco Nediske
Doline insieme a Comuni e Comunità Montana, gli interventi per
migliorare la viabilità verso la Slovenia, gli investimenti
sull'albergo diffuso, il bando Impraagricola per la
valorizzazione delle produzioni agricole di qualità nelle Valli
e il piano di investimenti per i poli montani sciistici. Una
attenzione che si affianca a quella per l'elettrodotto, per il
quale - ha detto Monai - c'è comunque una garanzia di trasparenza
per quello che sarà il precorso procedurale nelle scelte del
trattato, non ancora progettato, costituita dall'ordine del
giorno votato all'unanimità dal Consiglio regionale lo scorso
giugno, con il quale si impegna la Regione a individuare una
soluzione non impattante sul territorio paesaggistico ancora
integro.
L'assessore Marsilio si è invece soffermato sulle linee guida
della Regione per la montagna: non interventi spot ma percorsi
per dare continuità al mantenimento e allo sviluppo del
territorio montano. Per questo non si punterà solo sugli
incentivi per favorire l'insediamento delle aziende, ma
soprattutto sulle risorse umane, sul radicamento e il senso di
appartenenza della gente alla sua terra, e sulla capacità delle
popolazioni locali di delineare modelli e percorsi propri,
omogenei e non settoriali, di sviluppo sulla base di progetti
strategici e scelte di priorità.