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IV Comm: audizioni su disservizi ferroviari (1)

26.01.2006
16:04
(ACON) Trieste, 26 gen - RC - E' cominciata con una lunga lista di dati inerenti numero di dipendenti, chilometri coperti, convogli impegnati, vagoni sostituiti e viaggiatori serviti, ma anche rapporti contrattuali con lo Stato, manutenzione e pulizia dei materiali e delle stazioni, la relazione dei rappresentanti di Trenitalia (impresa che utilizza le infrastrutture su rotaia) chiamati a parlare alla IV Commissione consiliare, presente anche l'assessore regionale ai Trasporti, Lodovico Sonego, in merito ai gravi e ricorrenti disservizi che il sistema ferroviario sta registrando in Friuli Venezia Giulia. Con loro in audizione - durata 4 ore e mezza - anche RFI (Rete ferroviaria italiana, regolamenta l'uso delle infrastrutture su rotaia), ASSOFER (Associazione operatori ferroviari e intermodali), il Comitato pendolari, le associazioni dei consumatori e le organizzazioni sindacali di settore.

Non senza rammarico per il fatto che l'amministratore delegato di Trenitalia, Elio Catania, abbia declinato per due volte l'invito fattogli a presenziare all'audizione, il presidente della Commissione, Uberto Fortuna Drossi (Citt), ha aperto la seduta dando la parola al direttore regionale della società, Vittorio Nicolini, che dopo aver fornito le cifre del servizio ha chiesto e ottenuto un incontro tra i vertici dell'azienda e l'assessore Sonego.

Enzo Fiorin e gli altri rappresentanti di RFI hanno quindi affermato che abbiamo le ferrovie più sicure d'Europa grazie anche all'investimento forte in termini di materiali e di risorse umane da parte del Gruppo, e hanno menzionato il rialzo dei marciapiedi, il restyling delle stazioni, gli impianti audio e video per la diffusione delle informazioni anche sui treni, la manutenzione della rete, il rinnovo di tutta la linea di contatto che fornisce la corrente elettrica ai convogli, il posizionamento di barriere anti-rumore per ora in provincia di Udine e dei muri taglia-fuoco lungo il Carso per evitare il pericolo incendi, l'innalzamento del ponte sul Tagliamento a Latisana di circa due metri e con treni che per almeno un anno passeranno alternativamente su un solo binario.

La Regione poteva risolvere le cose già da tempo incontrando il vertice di FS - ha poi detto Gianni Demartis di ASSOFER. E ha anche parlato di sistema ferroviario regionale in involuzione dagli anni '90 causa l'obiettivo obbligatorio, da parte del Gruppo FS, di far pareggiare il bilancio, cosa avventa tramite tagli al personale e concentrazione dei servizi più importanti fuori regione. A ciò si aggiunge - ha sostenuto - che l'entrata della Slovenia nell'Unione europea porterà le stazioni di Gorizia e Trieste ad essere puramente di transito, con perdite di personale e di indotto pesanti e con la Regione che non ha trattato a dovere la cosa a Bruxelles diversamente da quanto fatto da Trento e Bolzano. FS dismette e disinveste in FVG - così ancora Demartis - sotto gli occhi di una impreparata e impaurita politica regionale nel settore ferroviario; la Regione è in una posizione di sudditanza rispetto alle SpA delle Ferrovie in quanto non pretende e non costruisce, ma minaccia ritorsioni pecuniarie o altre posizioni che non risolvono le problematiche.

Noi non sostituiamo lo Stato nei confronti di Trenitalia perché non siamo ancora nella posizione giuridica di poter pretendere nulla, magari potessimo - gli ha ribattuto l'assessore Sonego dopo aver affermato che il servizio offertoci è sotto la soglia di sufficienza e che, purtroppo, si tratta di un problema nazionale. C'è un'azienda, tutta, le cui performance sono in caduta libera - ha aggiunto. Quando un disservizio è così grave e costante, diventa inaccettabile. Trenitalia deve vergognarsi: da metà dicembre a metà gennaio sono stati soppressi più di 100 treni e non è un problema di disservizio o di puntualità, perché è chiaro che un treno soppresso significa ritardo zero, però per il pendolare che non arriva a destinazione le cose non stanno così.

Trenitalia si è impegnata con lo Stato a fornire un pubblico servizio e invece lo ha interrotto, perché la vastità dei problemi registrati non significa altro che questo - ha accusato Sonego. Ma è un servizio che noi esigiamo. Abbiamo investito 15,5 milioni di euro sulla base di una convenzione con la SpA inerente materiale rotabile che sarebbe dovuto circolare esclusivamente in regione, invece è finito a servire altri territori. Trenitalia ha tradito un rapporto di fiducia perciò d'ora in poi le chiediamo di dirci ogni mattina dove, il giorno prima, sono stati utilizzati questi mezzi. Non è più tollerabile che i treni stiano fermi perché ci dite che fa freddo - ha concluso.

(immagini alle tv; segue)