IV Comm: audizioni su disservizi ferroviari (1)
(ACON) Trieste, 26 gen - RC - E' cominciata con una lunga lista
di dati inerenti numero di dipendenti, chilometri coperti,
convogli impegnati, vagoni sostituiti e viaggiatori serviti, ma
anche rapporti contrattuali con lo Stato, manutenzione e pulizia
dei materiali e delle stazioni, la relazione dei rappresentanti
di Trenitalia (impresa che utilizza le infrastrutture su rotaia)
chiamati a parlare alla IV Commissione consiliare, presente anche
l'assessore regionale ai Trasporti, Lodovico Sonego, in merito ai
gravi e ricorrenti disservizi che il sistema ferroviario sta
registrando in Friuli Venezia Giulia. Con loro in audizione -
durata 4 ore e mezza - anche RFI (Rete ferroviaria italiana,
regolamenta l'uso delle infrastrutture su rotaia), ASSOFER
(Associazione operatori ferroviari e intermodali), il Comitato
pendolari, le associazioni dei consumatori e le organizzazioni
sindacali di settore.
Non senza rammarico per il fatto che l'amministratore delegato di
Trenitalia, Elio Catania, abbia declinato per due volte l'invito
fattogli a presenziare all'audizione, il presidente della
Commissione, Uberto Fortuna Drossi (Citt), ha aperto la seduta
dando la parola al direttore regionale della società, Vittorio
Nicolini, che dopo aver fornito le cifre del servizio ha chiesto
e ottenuto un incontro tra i vertici dell'azienda e l'assessore
Sonego.
Enzo Fiorin e gli altri rappresentanti di RFI hanno quindi
affermato che abbiamo le ferrovie più sicure d'Europa grazie
anche all'investimento forte in termini di materiali e di risorse
umane da parte del Gruppo, e hanno menzionato il rialzo dei
marciapiedi, il restyling delle stazioni, gli impianti audio e
video per la diffusione delle informazioni anche sui treni, la
manutenzione della rete, il rinnovo di tutta la linea di contatto
che fornisce la corrente elettrica ai convogli, il posizionamento
di barriere anti-rumore per ora in provincia di Udine e dei muri
taglia-fuoco lungo il Carso per evitare il pericolo incendi,
l'innalzamento del ponte sul Tagliamento a Latisana di circa due
metri e con treni che per almeno un anno passeranno
alternativamente su un solo binario.
La Regione poteva risolvere le cose già da tempo incontrando il
vertice di FS - ha poi detto Gianni Demartis di ASSOFER. E ha
anche parlato di sistema ferroviario regionale in involuzione
dagli anni '90 causa l'obiettivo obbligatorio, da parte del
Gruppo FS, di far pareggiare il bilancio, cosa avventa tramite
tagli al personale e concentrazione dei servizi più importanti
fuori regione. A ciò si aggiunge - ha sostenuto - che l'entrata
della Slovenia nell'Unione europea porterà le stazioni di Gorizia
e Trieste ad essere puramente di transito, con perdite di
personale e di indotto pesanti e con la Regione che non ha
trattato a dovere la cosa a Bruxelles diversamente da quanto
fatto da Trento e Bolzano. FS dismette e disinveste in FVG - così
ancora Demartis - sotto gli occhi di una impreparata e impaurita
politica regionale nel settore ferroviario; la Regione è in una
posizione di sudditanza rispetto alle SpA delle Ferrovie in
quanto non pretende e non costruisce, ma minaccia ritorsioni
pecuniarie o altre posizioni che non risolvono le problematiche.
Noi non sostituiamo lo Stato nei confronti di Trenitalia perché
non siamo ancora nella posizione giuridica di poter pretendere
nulla, magari potessimo - gli ha ribattuto l'assessore Sonego
dopo aver affermato che il servizio offertoci è sotto la soglia
di sufficienza e che, purtroppo, si tratta di un problema
nazionale. C'è un'azienda, tutta, le cui performance sono in
caduta libera - ha aggiunto. Quando un disservizio è così grave e
costante, diventa inaccettabile. Trenitalia deve vergognarsi: da
metà dicembre a metà gennaio sono stati soppressi più di 100
treni e non è un problema di disservizio o di puntualità, perché
è chiaro che un treno soppresso significa ritardo zero, però per
il pendolare che non arriva a destinazione le cose non stanno
così.
Trenitalia si è impegnata con lo Stato a fornire un pubblico
servizio e invece lo ha interrotto, perché la vastità dei
problemi registrati non significa altro che questo - ha accusato
Sonego. Ma è un servizio che noi esigiamo. Abbiamo investito 15,5
milioni di euro sulla base di una convenzione con la SpA inerente
materiale rotabile che sarebbe dovuto circolare esclusivamente in
regione, invece è finito a servire altri territori. Trenitalia ha
tradito un rapporto di fiducia perciò d'ora in poi le chiediamo
di dirci ogni mattina dove, il giorno prima, sono stati
utilizzati questi mezzi. Non è più tollerabile che i treni stiano
fermi perché ci dite che fa freddo - ha concluso.
(immagini alle tv; segue)