CR: delibera referendum, discussione generale (5)
(ACON) Trieste, 01 feb - MPB - Roberto Molinaro (UDC), aprendo
la discussione generale, ha affermato che "l'adempimento odierno
è inutile posto che il referendum confermativo si farà, ma come
gruppo politico siamo a favore di questa delibera perché sempre
abbiamo sostenuto che le modifiche costituzionali devono essere
sottoposte ai cittadini; questa inoltre è una occasione
politicamente utile per tentare di andare oltre il semplice sì o
no, proprio perché la modifica costituzionale incide nell'assetto
del Paese. Questa modifica costituzionale ha un contenuto
perfettibile, per il Friuli Venezia Giulia porta qualcosa di
meglio, ma molto meno di quello che ci saremmo aspettati. C'è
l'esigenza politica che per questo provvedimento il dibattito sia
sulle regole perché - ha concluso - le regole sono per tutti".
Per Igor Canciani (PRC), che ha parlato in lingua slovena, è
importante che tutte le Regioni possano esprimere la propria
opinione perché la costituzione è fondamentale per i cittadini:
il Friuli Venezia Giulia è particolarmente interessato dal
contenuto della riforma ed è giusto che la questione sia discussa
proprio in considerazione che anche qui è in corso la raccolta
delle firme.
In sloveno si è espresso anche Mirko Spacapan (Margh)
sottolineando che la Costituzione non possa essere modificata se
non da una maggioranza pari ai due terzi o con un referendum: si
può essere d'accordo con il federalismo, che la Regione abbia più
poteri, che il potere del premier sia maggiore o meno, ma è
giusto che la popolazione possa esprimere la propria opinione.
Tamara Blasina (DS), parlando anche lei in sloveno, ha
evidenziato che i cambiamenti di statuto sono atti importanti ed
in merito è giusto che esprimano la propria opinione quanti sono
coinvolti: queste modifiche non riguardano solo l'inquadramento
dello Stato ma diverse competenze che toccano da vicino anche i
singoli cittadini: per questo è giusto che anche la Regione
Friuli Venezia Giulia, sebbene non ce ne sia bisogno, si unisca a
quanti hanno chiesto il referendum.
Sì al referendum anche Mauro Travanut (DS), in quanto contrario
ad una riforma costituzionale che si baserebbe su due punti
contraddittori: da una parte porterebbe ad un centralismo
concentrato sul Capo di Governo, che avrebbe poteri smisurati,
dall'altra sarebbe ispirata ad un secessionismo che è contrario
alla coesione del Paese. Siamo convinti - ha aggiunto - si debba
accogliere questa delibera per dare alla gente la possibilità di
esprimersi, ma anche che certe riforme non possono essere fatte a
due passi da elezioni nazionali.
Esprimendosi in sloveno, Bruna Zorzini (PDCI) ha parlato della
Costituzione italiana come del migliore simbolo di democrazia che
il nostro Paese potesse avere dopo un periodo bellico di
nazi-fascismo. La riforma - ha sostenuto - è un'iniziativa di
propaganda di Silvio Berlusconi messa nelle mani dei leghisti
perché ci sia separazione; se l'Unione europea unisce, Berlusconi
divide. Questa azione ci allontanerà dagli altri Stati membri
della Comunità europea, non ci avvicinerà a loro. Questa
Costituzione è appropriata così com'è.
I lavori riprenderanno alle 14.30 con le repliche dei relatori
Martini e Pedicini.
(segue)