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CR: ddl SISSAR, relazione Battellino (5)

02.02.2006
12:18
(ACON) Trieste, 02 feb - RC - I contributi dell'UE, in base al principio del disaccoppiamento - così il relatore di minoranza, Alessandra Battellino (IpR-MRE) - non verranno più erogati in relazione alle singole colture praticate, ma con un unico riferimento. Inoltre, in base al principio della condizionalità, si potranno ottenere aiuti disaccoppiati se si potrà dimostrare di aver adottato tecniche eco-compatibili, di aver rispettato la sicurezza alimentare e di aver mantenuto una buona fertilità del terreno. La nuova Politica agricola comunitaria (PAC), mirando alla massima competitività, va a premiare la capacità che ogni azienda ha di stare al passo con le richieste del mercato e per questo le lascia libere di produrre secondo la domanda che proviene dallo stesso.

Il disegno di legge in esame - ha proseguito - è necessario perché propone una rimodulazione dei servizi a sostegno del settore agricolo dopo la recente riforma che ha interessato l'ERSA. L'intenzione è orientare le imprese agricole all'utilizzo di nuove e moderne tecnologie, ad un'organizzazione sistematica e più competitiva, alla programmazione delle proprie attività produttive alla luce della domanda del mercato. Nelle sue finalità vi è la promozione di un Sistema integrato delle aree rurali che tenga conto della valorizzazione dell'ambiente, del tessuto economico e sociale e delle biodiversità. Si mira, poi, a riordinare una materia delicata come quella dell'erogazione dei finanziamenti alla ricerca e alle attività di sviluppo.

Si propone che il SISSAR sia approvato attraverso un'ampia concertazione con le categorie produttive maggiormente rappresentative, le cooperative e il Centro di ricerca. Non condivisibile è, invece, la chiusura nei confronti degli Ordini professionali di agronomi e forestali e dei Collegi dei Periti Agrari e agli Agrotecnici, cui non viene riconosciuto il diritto di contribuire direttamente alle attività del SISSAR.

In questo modo - ha rimarcato la consigliera - si dimentica che agli Ordini sono iscritti tecnici specializzati nella materia oggetto del ddl, quegli stessi tecnici che la scuola ha licenziato dopo una pluriennale preparazione, abilitati all'esercizio professionale e che, operando sul territorio, certamente lo conoscono capillarmente. Positivo, invece, è il fatto che siano le aziende che ottengono i finanziamenti ad individuare gli enti attuatori più consoni alle proprie esigenze. Fino ad oggi, i servizi di assistenza tecnica alle imprese agricole erano, infatti, territorio esclusivo delle organizzazioni sindacali di categoria, mentre con questo ddl si propone un'apertura ad altri soggetti. Sarebbe, poi, opportuno che già in legge venissero fissati i criteri prioritari per una corretta valutazione dei progetti da parte della istituenda Commissione di Valutazione, rimandando eventualmente ad un regolamento successivo i dettagli sulle modalità di presentazione delle domande e del loro accoglimento.

Confido - ha concluso - in un'approvazione del testo, ma modificato in alcuni articoli attraverso emendamenti che ho depositato, al fine di renderlo più coerente alle esigenze di chi opera in questo settore fondamentale.

(segue)