CR: ddl SISSAR, relazione Battellino (5)
(ACON) Trieste, 02 feb - RC - I contributi dell'UE, in base al
principio del disaccoppiamento - così il relatore di minoranza,
Alessandra Battellino (IpR-MRE) - non verranno più erogati in
relazione alle singole colture praticate, ma con un unico
riferimento. Inoltre, in base al principio della condizionalità,
si potranno ottenere aiuti disaccoppiati se si potrà dimostrare
di aver adottato tecniche eco-compatibili, di aver rispettato la
sicurezza alimentare e di aver mantenuto una buona fertilità del
terreno. La nuova Politica agricola comunitaria (PAC), mirando
alla massima competitività, va a premiare la capacità che ogni
azienda ha di stare al passo con le richieste del mercato e per
questo le lascia libere di produrre secondo la domanda che
proviene dallo stesso.
Il disegno di legge in esame - ha proseguito - è necessario
perché propone una rimodulazione dei servizi a sostegno del
settore agricolo dopo la recente riforma che ha interessato
l'ERSA. L'intenzione è orientare le imprese agricole all'utilizzo
di nuove e moderne tecnologie, ad un'organizzazione sistematica e
più competitiva, alla programmazione delle proprie attività
produttive alla luce della domanda del mercato. Nelle sue
finalità vi è la promozione di un Sistema integrato delle aree
rurali che tenga conto della valorizzazione dell'ambiente, del
tessuto economico e sociale e delle biodiversità. Si mira, poi,
a riordinare una materia delicata come quella dell'erogazione dei
finanziamenti alla ricerca e alle attività di sviluppo.
Si propone che il SISSAR sia approvato attraverso un'ampia
concertazione con le categorie produttive maggiormente
rappresentative, le cooperative e il Centro di ricerca. Non
condivisibile è, invece, la chiusura nei confronti degli Ordini
professionali di agronomi e forestali e dei Collegi dei Periti
Agrari e agli Agrotecnici, cui non viene riconosciuto il diritto
di contribuire direttamente alle attività del SISSAR.
In questo modo - ha rimarcato la consigliera - si dimentica che
agli Ordini sono iscritti tecnici specializzati nella materia
oggetto del ddl, quegli stessi tecnici che la scuola ha
licenziato dopo una pluriennale preparazione, abilitati
all'esercizio professionale e che, operando sul territorio,
certamente lo conoscono capillarmente. Positivo, invece, è il
fatto che siano le aziende che ottengono i finanziamenti ad
individuare gli enti attuatori più consoni alle proprie esigenze.
Fino ad oggi, i servizi di assistenza tecnica alle imprese
agricole erano, infatti, territorio esclusivo delle
organizzazioni sindacali di categoria, mentre con questo ddl si
propone un'apertura ad altri soggetti. Sarebbe, poi, opportuno
che già in legge venissero fissati i criteri prioritari per una
corretta valutazione dei progetti da parte della istituenda
Commissione di Valutazione, rimandando eventualmente ad un
regolamento successivo i dettagli sulle modalità di presentazione
delle domande e del loro accoglimento.
Confido - ha concluso - in un'approvazione del testo, ma
modificato in alcuni articoli attraverso emendamenti che ho
depositato, al fine di renderlo più coerente alle esigenze di chi
opera in questo settore fondamentale.
(segue)