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UDC: Molinaro, in welfare emendamento su salute mentale

13.02.2006
16:07
(ACON) Trieste, 13 feb - COM/AB - "Nell'ambito della legge quadro in materia di interventi e servizi sociali, le politiche per la salute mentale devono essere parte del sistema integrato, al fine di contrastare la esclusione sociale delle persone affette da patologie psichiche e da disturbo mentale, coinvolgendo in primis, negli interventi, le famiglie dei malati e le loro associazioni rappresentative."

Questo il significato di un emendamento che il capogruppo UDC in Consiglio regionale, Roberto Molinaro, presenterà in Commissione nell'ambito dell'esame del progetto di legge sul nuovo welfare regionale, arrivato alle ultime battute, raccogliendo le sollecitazioni delle associazioni rappresentative delle famiglie stesse.

"Tra le diverse aree d'intervento, quella della salute mentale richiede scelte precise, anche per contrastare nei fatti volontà controriformiste che non considerano come l'attuale legislazione nazionale deve essere ancora in parte attuate - precisa l'esponente centrista - partendo dalla piena applicazione del principio di sussidiarietà sociale che in Friuli Venezia Giulia vede già in campo associazioni di famiglie e cooperative sociali che affiancano i servizi territoriali e ospedalieri. E' questa una condizione che va riconosciuta e ulteriormente promossa, un punto fermo dal quale partire per il miglioramento dell'organizzazione della rete dei servizi".

"Solo con questa scelta che mobilita risorse ed energie, si potrà fare di più e meglio - sottolinea il capogruppo UDC - per l'abitare assistito, per percorsi di riabilitazione e reinserimento volti a promuovere l'autonomia personale, per l'inserimento lavorativo, per lo sviluppo delle relazioni interpersonali, per il sostegno al reddito del malato e della sua famiglia e, soprattutto, per la domiciliarità assistenziale con i progetti relativi al dopo di noi".

"Non possiamo perdere l'occasione di aumentare la qualità dei servizi con norme che siano innanzitutto promotive e di coinvolgimento di una pluralità di soggetti - conclude il capogruppo UDC - quali le famiglie e l'intero terzo settore che già stanno dando ottima prova d'impegno, evitando di relegarli in ruoli di supplenza dei servizi pubblici che non possono esistere in un moderno sistema di tutela della salute mentale, pluralista ed integrato".