VI Comm: illustrazione e audizioni leggi per Aquileia (1)
(ACON) Trieste, 16 mar - MPB - Illustrate in VI Commissione
consiliare tre proposte di legge inerenti il parco archeologico e
il comprensorio storico di Aquileia.
La prima proposta - la numero 137, intitolata "Istituzione della
fondazione per la valorizzazione archeologica monumentale e
urbana di Aquileia" - punta alla valorizzazione del complesso
urbano della città romana nella prospettiva del compatibile
sviluppo archeologico, economico e sociale del territorio
interessato, fissando le condizioni generali alle quali la
Regione si dovrà attenere nel costituire e sostenere, d'intesa
con altri soggetti, un'apposita fondazione.
Sarà infatti questo, nelle intenzioni dei proponenti, l'organismo
- di natura privatistica - di gestione degli strumenti di
valorizzazione del patrimonio culturale ed economico e di
concertazione comune per raggiungere gli obiettivi di uno
sviluppo integrato e della più ampia valorizzazione di Aquileia.
La proposta indica anche gli indirizzi per la costituzione degli
organi interni della fondazione.
La proposta n°166 - "Istituzione del parco archeologico e
paesaggistico regionale di Aquileia" - in considerazione della
storia romana, paleocristiana, patriarcale della città passata
poi sotto il dominio di Venezia e successivamente dell'Austria, e
ora inserita nell'elenco dell'UNESCO dei beni ritenuti patrimonio
dell'umanità, punta sull'importanza del sito archeologico e non
prescinde dal primo tentativo organico di tutelarlo messo in atto
dalla Regione con la legge n° 47 del 1988.
Essa infatti mira a ridefinire, in unico contesto, tutte le
diverse problematiche e le questioni irrisolte che hanno fin qui
impedito lo sviluppo e la fruizione a fini scientifici-culturali
e turistici-ricreativi di Aquileia, superando l'immobilismo
legislativo, regolamentare e amministrativo che ha caratterizzato
nel tempo il dibattuto tema della valorizzazione.
L'obiettivo è tutelare i beni archeologici, attualizzando e
coniugando la tutela con la necessità di una buona
amministrazione vicina al sito ed evitando che le valenze
archeologiche possano essere isolate dal contesto di cui sono
espressione. E se alla Soprintendenza competerà definire dal
punto di vista amministrativo, tecnico e scientifico il sito e le
singole emergenze archeologiche, grande importanza è attribuita
alla gestione del Parco, da dotare anche di uno strumento
pianificatorio generale del territorio.
(segue)