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Tesini a cerimonia in ricordo eccidio di Avasinis

02.05.2006
14:35
(ACON) Avasinis (Trasaghis), 02 mag - MPB - Non un mantenere viva la memoria in maniera generica, ma ricordare costantemente quali siano i presupposti su cui si reggono la nostra libertà e democrazia e quanto sia costato conquistarle e mantenerle: un compito messo nelle mani di ciascuno di noi e a cui tutti siamo chiamati a dar seguito.

Così il presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini alla cerimonia che ad Avasinis ha ricordato l'eccidio nazifascista compiuto il 2 maggio di 61 anni fa, a Liberazione avvenuta, in cui fu spezzata la vita di 51 persone, soprattutto donne e bambini; una strage inutile e per questo ancora più barbara - ha insistito Tesini ricordando anche quella che, nello stesso giorno, fu poi perpetrata a Ovaro e sottolineando che ritornare ogni anno in questo luogo è un mesto pellegrinaggio, un omaggio doveroso ma al tempo stesso l'assunzione di un forte impegno per continuare la riflessione e la ricerca prodotta in tanti anni, con prezioso lavoro, da tanti storici locali, dalle associazioni, dagli Istituti, per offrire ai giovani un'opera meticolosa di ricostruzione dei fatti e le chiavi di lettura per una conoscenza condivisa.

L'approfondimento sui fatti di Avasinis - al centro di indagini della procura militare di Padova e della magistratura tedesca che stanno per essere archiviate - deve continuare, secondo il sindaco Ivo Del Negro, se non sul piano giudiziario almeno su quello storico. Una elaborazione che non si deve fermare, per il presidente del Consiglio, proprio per avvalorare quella comprensione su cui si regge una comunità civile, insieme alla solidarietà, alla tolleranza e alla valorizzazione delle diversità altrui che, poi, sono i valori che vogliamo esportare.

Al sacrifico della gente di Avasinis è stato reso omaggio con la consegna della Medaglia d'Argento al merito civile voluta dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e apposta sul gonfalone del comune di Trasaghis dal prefetto di Udine Camillo Andreana. Una decisione che chiude un debito con queste popolazioni, con un gesto tardivo ma che rappresenta la nazione, così come - ha detto ancora Tesini - anche noi con la nazione siamo idealmente a Roma a rendere omaggio alle salme dei militari caduti a Nassiriya, in una missione che ha finalità nobili e che continua a costare vittime. Per questo è importante che il Paese si stringa attorno ai familiari delle vittime e ai corpi militari cui esse appartenevano, rinviando ad altri momenti la riflessione su come dar seguito al sostegno di quel Paese, senza che altre vittime debbano cadere.