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CR: ddl comunitaria, relatore di minoranza Pedicini (3)

03.05.2006
11:42
(ACON) Trieste, 03 mag - MPB - Antonio Pedicini (FI), secondo relatore di minoranza, ha evidenziato che, in base al nostro sistema ordinamentale, una cosiddetta legge comunitaria che assegna in prevalenza all'organo legislativo regionale funzioni di intervento nella fase discendente ne comprime e mortifica l'azione sino a renderla una mera presa d'atto di scelte e decisioni altrui. Viene, cioè, messo in discussione non tanto il limite dell'esercizio del potere legislativo dell'Assemblea regionale quanto il rapporto fra questa e l'organo apicale dell'Esecutivo.

In sintesi, per Pedicini, il Consiglio regionale è assolutamente estraneo alla fase ascendente da cui origina l'atto normativo o esecutivo dell'Unione Europea, e alla quale eventualmente partecipa solo l'Esecutivo regionale, e viene solo chiamato a ratificare gli accordi senza possibilità di intervento modificativo.

Poiché l'intervento di discipline comunitarie si fa sempre più esteso, incidendo anche per questioni che nell'ordinamento statuale, nella nostra regione, sono oggetto di disciplina speciale, ed essendo lo strumento legislativo il mezzo con cui raggiungere obiettivi nell'interesse comune, rimanendo il Consiglio regionale estraneo alla formazione delle normative comunitarie, anche in quelle materie oggetto della fonte legislativa di autonomia regionale, se ne deve dedurre - conclude il relatore - uno scadimento della specialità a puro fenomeno eventuale.

(segue)