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Citt: legge comunitaria risponde a problemi lavori pubblici

03.05.2006
16:59
(ACON) Trieste, 03 mag - COM/AB - Il settore dei lavori pubblici è colpito da una patologia secolare, quella cioè di scontare problemi legati alle gare di appalto e all'esecuzione dei lavori. Già nel 1683, l'architetto Marchese di Vauban, in un articolo scritto allora e indirizzato al ministro della Guerra, sottolineava che "abbiamo opere di costruzione che si trascinano da anni non mai terminate e che forse terminate non saranno mai".

Una risposta importante a questi atavici problemi arriva, per il consigliere regionale Uberto Fortuna Drossi (Citt), presidente della IV Commissione urbanistica, dalla legge comunitaria che è stata oggi approvata dal Consiglio regionale. Una legge che si distingue per essere punto di partenza di un provvedimento che snellisca le procedure burocratiche e garantisca il massimo della trasparenza; dia la certezza del costo delle opere in modo da evitare sproporzionati aumenti nel corso dei lavori; garantisca la qualità delle opere sulla base di un rapporto costo-qualità; premi le amministrazioni pubbliche che prevedono una aggregazione per opere comuni e i progetti di qualità che sono alla base per una buona realizzazione di un'opera pubblica.

Per Fortuna Drossi un plauso va anche agli uffici tecnici che sono riusciti a fare un lavoro di ricucitura tra la norma regionale e le direttive comunitarie.

"La materia è complessa e lo dimostrano anche le molteplici osservazioni fatte dall'ANCI e dai consiglieri, quasi tutte pertinenti. Ritengo - ha continuato il consigliere dei Cittadini - che il primo obiettivo di questo provvedimento sia quello di eliminare l'infrazione con la Comunità europea. Questo non vuol dire accettare supinamente le normative europee e non rivendicare la nostra specialità; vuol dire chiudere una vertenza con la Comunità europea e definire un punto di partenza per adeguare la Legge regionale 14 sui Lavori pubblici sulla base delle nostre caratteristiche, ma sempre nel pieno rispetto della direttiva comunitaria e del nuovo codice italiano degli appalti pubblici che deve ancora essere approvato in via definitiva".