Citt: legge comunitaria risponde a problemi lavori pubblici
(ACON) Trieste, 03 mag - COM/AB - Il settore dei lavori
pubblici è colpito da una patologia secolare, quella cioè di
scontare problemi legati alle gare di appalto e all'esecuzione
dei lavori. Già nel 1683, l'architetto Marchese di Vauban, in un
articolo scritto allora e indirizzato al ministro della Guerra,
sottolineava che "abbiamo opere di costruzione che si trascinano
da anni non mai terminate e che forse terminate non saranno mai".
Una risposta importante a questi atavici problemi arriva, per il
consigliere regionale Uberto Fortuna Drossi (Citt), presidente
della IV Commissione urbanistica, dalla legge comunitaria che è
stata oggi approvata dal Consiglio regionale. Una legge che si
distingue per essere punto di partenza di un provvedimento che
snellisca le procedure burocratiche e garantisca il massimo della
trasparenza; dia la certezza del costo delle opere in modo da
evitare sproporzionati aumenti nel corso dei lavori; garantisca
la qualità delle opere sulla base di un rapporto costo-qualità;
premi le amministrazioni pubbliche che prevedono una aggregazione
per opere comuni e i progetti di qualità che sono alla base per
una buona realizzazione di un'opera pubblica.
Per Fortuna Drossi un plauso va anche agli uffici tecnici che
sono riusciti a fare un lavoro di ricucitura tra la norma
regionale e le direttive comunitarie.
"La materia è complessa e lo dimostrano anche le molteplici
osservazioni fatte dall'ANCI e dai consiglieri, quasi tutte
pertinenti. Ritengo - ha continuato il consigliere dei Cittadini
- che il primo obiettivo di questo provvedimento sia quello di
eliminare l'infrazione con la Comunità europea. Questo non vuol
dire accettare supinamente le normative europee e non rivendicare
la nostra specialità; vuol dire chiudere una vertenza con la
Comunità europea e definire un punto di partenza per adeguare la
Legge regionale 14 sui Lavori pubblici sulla base delle nostre
caratteristiche, ma sempre nel pieno rispetto della direttiva
comunitaria e del nuovo codice italiano degli appalti pubblici
che deve ancora essere approvato in via definitiva".