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CR: 30° terremoto a Gemona, presidente Illy (9)

04.05.2006
19:48
(ACON) Gemona, 04 mag - AB - In questa ricorrenza, ha affermato nell'intervento conclusivo il presidente della Regione Riccardo Illy, voglio ricordare che l'impegno dei friulani e di tutte le istituzioni fu fondamentale per rimarginare le ferite che in pochi attimi si erano aperte nel tessuto vivo della nostra comunità.

E' necessario continuare a ricordare e il mio pensiero va in primo luogo a quanti ci lasciarono in quei pochi terribili attimi. Illy ha quindi rivolto un ringraziamento per l'opera svolta dallo Stato, dal Commissario straordinario, dalle Prefetture, dai Vigili del Fuoco, dalle Forze armate, alla solidarietà ricevuta dalle Regioni italiane e da tanti Paesi stranieri, alla grande partecipazione dei nostri emigrati, alla Croce Rossa, a tutte le associazioni di volontariato e di ogni singolo volontario, ai mezzi di informazione. Un ruolo importante per la ricostruzione fu dato dalla Chiesa friulana, capillarmente presente in ogni comune terremotato.

Con un sentimento di intensa partecipazione, ha aggiunto il presidente della Regione, che il tempo non cancella ma che la profondità della distanza rende invece più preciso, si può oggi tracciare un bilancio del terremoto del Friuli, una tragedia che non ha lasciato solo dolore e morti, ma che ci ha fornito anche utili insegnamenti.

Illy ha ricordato la tenacia e il coraggio dei friulani, le intuizioni dei rappresentanti istituzionali, le scelte coraggiose ma vincenti che furono adottate, come il decentramento dei poteri. Una grande operazione che fu possibile grazie alle risorse finanziarie che furono stanziate dallo Stato e affidate direttamente alla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

Fu poi la Regione a svolgere il compito di coordinamento e di programmazione assegnando ai sindaci, investiti dell'inedito ruolo di funzionari delegati dell'Amministrazione regionale, responsabilità dirette nella gestione della spesa, permettendo così non solo di semplificare e accelerare le procedure, ma anche di promuovere una ricostruzione che rispondesse ai bisogni autentici delle comunità colpite.

(segue)