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UDC: legge famiglia e Tutore Minori, considerazioni Molinaro

05.05.2006
16:24
(ACON) Trieste, 04 mag - COM/RC - Il capogruppo dell'UDC in Consiglio regionale, Roberto Molinaro, risponde con queste parole alle considerazioni del Tutore pubblico dei Minori sulla proposta di legge sulla famiglia all'attenzione della III Commissione consiliare:

"La censura introdotta nel dibattito intorno alla legge regionale per la famiglia da parte del Tutore dei Minori è fuori luogo e denota una attitudine ad essere parte, al di fuori di quelli che sono i compiti propri ma volendo assumere quelli del legislatore regionale che, per il ruolo che svolge, è quantomeno consapevole dei limiti della potestà legislativa regionale.

E' sorprendente che colui che è investito di una così delicata funzione e che ha già avuto l'occasione di esprimersi sull'argomento in sede di audizione in Commissione, decida di scendere in campo partecipando, con una sua opinione tutta politica, al dibattito in corso, facendo venir meno definitivamente quel ruolo super partes che pur dovrebbe mantenere come autorità di garanzia.

Al di là della valutazione sul merito delle questioni relative bozza di legge elaborata dal Comitato ristretto e condivisa solo da una parte dello stesso, noi continuiamo a pensare che una cosa sia una legge per la famiglia, che riguardi potenzialmente tutte le famiglie del Friuli Venezia Giulia, così come definite dall'attuale ordinamento costituzionale, altra cosa sia una legge a sostegno della genitorialità, un escamotage per aggirare la stessa definizione di famiglia e mettere in campo interventi di natura assistenziale e soprattutto trovare un'intesa dentro la maggioranza di Intesa Democratica, altrimenti impossibile.

Da anni siamo impegnati, come UDC, perché anche in Friuli Venezia Giulia la famiglia fondata sul matrimonio abbia la prioritaria considerazione e continueremo a batterci per questo, ricercando convergenze e mediazioni. Nel contempo invitiamo sin da ora il Tutore pubblico dei Minori ad impegnarsi per l'attuazione del proprio alto mandato e lasciando alle parti politiche di sviluppare un confronto che è, comunque, un momento di crescita e di miglioramento delle soluzioni legislative che si vanno ad approvare".