IV Comm: audizione con direttore Agenda 21 Locale
(ACON) Trieste, 09 mag - MPB - La IV Commissione, presieduta da
Uberto Fortuna Drossi (Citt), ha ascoltato il direttore di Agenda
21 Locale, Lidiano Cavallini, sull'attività di questo piano di
azione che, anche nella sua dimensione locale, come negli altri
livelli, opera per un modello di sviluppo sostenibile.
Fondata su una metodologia partecipativa che comprende l'analisi
dei punti cruciali, un piano di azioni coese e il monitoraggio,
attraverso lo strumento del forum, Agenda 21 Locale opera - ha
spiegato Cavallini - lungo 4 filoni, ovvero nei processi di
programmazione sociale e sociosanitaria, compresi i programmi di
produzione della salute, nella pianificazione ambientale, nella
programmazione territoriale e nella programmazione di una rete
regionale che promuova tali obiettivi e progetti.
L'audizione, è stato ricordato, ha preso origine dal caso del
progetto di cava sul Monte San Lorenzo a Maniago sul quale il
Consiglio regionale, con un ordine del giorno, impegnava la
Giunta a realizzare un tavolo di concertazione con i vari
soggetti interessati, secondo i criteri di Agenda 21.
Gli interventi e le richieste di approfondimento e chiarimento
dei consiglieri - Adriano Ritossa (AN), Mauro Travanut e Paolo
Pupulin (DS), Mirko Spacapan (Margh), Gaetano Valenti (FI),
Alessandro Metz (Verdi) e Fortuna Drossi - si sono concentrate
sul metodo e hanno toccato aspetti complessi per quanto concerne
la partecipazione, le buone pratiche e l'impianto organizzativo
rapportato anche al parametro tempo, soprattutto quando ci si
trovi di fronte a opere che non riguardino solo la nostra
regione.
Come realizzare una qualche forma di condivisione e consenso
sociale fra i soggetti portatori di interessi? Come considerare
il principio delle minoranze e come valutare l'ampiezza dei
contesti su cui si esercita Agenda 21, gli interessi espressi e
l'eventuale interesse superiore? Ma anche l'importanza di
travasare in ogni settore regionale la filosofia, i criteri e i
metodi valutativi e operativi di Agenda 21, ovvero la
trasversalità della partecipazione finalizzata alla
coprogettazione.
Agenda 21 - ha commentato Cavallini rispondendo agli
interrogativi posti - è un processo costituente, che va a
definire regole e metodi sulla base di esperienze acquisite, ed è
anche una gerarchia di processi democratici: informazione,
consultazione, trasparenza, partecipazione.
Si può aprire un processo decisionale diverso riequilibrando
identità locale con policentrismo e coesione: in questo modo è
possibile dare alle diverse questioni altri aspetti - ha concluso
Cavallini indicando il ruolo che può svolgere la politica, nel
tradurre un fattore critico in una opportunità, per esempio
prevedendo che un ufficio regionale possa vincolare il rilascio
di un parere tecnico all'attivazione di un percorso
partecipativo.