III Comm: pdl famiglia, dibattito generale (2)
(ACON) Trieste, 10 mag - MPB - Fino ad oggi - ha affermato
Roberto Molinaro (UDC) aprendo la discussione generale - abbiamo
lavorato per dare a questa Regione una legge a favore della
famiglia; c'è stato molto dibattito e ora ci rendiamo conto che
la maggioranza vuole un'altra cosa: di famiglia in questo testo è
rimasta solo la Carta, a cui è stata data valenza universalistica
senza che ci sia adeguata copertura; esso così risulta
un'appendice poco utile alla legge sul welfare. Si è fatto un
passo indietro rispetto a quello che era il punto di arrivo del
Comitato ristretto, ancorché non condiviso da tutti, lamenta
Molinaro chiedendo chiarezza sulla definizione di famiglia e sul
target e proponendo che sia inserito un riferimento anche alle
famiglie in corso di formazione e che sia riservata attenzione
particolare a quelle numerose, cui dedicare un articolo
specifico.
La quantità di emendamenti apportati fa ritenere inutile il
lavoro del Comitato ristretto secondo Massimo Blasoni (FI) che -
come il collega di gruppo Gaetano Valenti che ha anche
evidenziato quanto forti siano le contrapposizioni ideologiche -
ha chiesto tempo per approfondire. Accanto alle critiche sul
metodo si sono aggiunte in particolare quelle sulla Carta
Famiglia a cui possono accedere tutte le famiglie con figli del
Friuli Venezia Giulia, perché non ci sono le garanzie di
copertura finanziaria. Bisogna difendere la famiglia fondata sul
matrimonio e non discriminare i bambini, in serie A e B, ma non è
possibile mettere tutto in una sola legge.
Se la maggioranza volesse modificare il titolo della legge e
l'articolo 1 questa sarebbe una legge per la genitorialità e le
nuove generazioni ed avrebbe senso, secondo Paolo Ciani (AN).
Egli ritiene che questa legge arrivi troppo presto perché
scontenta tutti e non accontenta nessuno, mentre sarebbe più
opportuno aspettare e vedere cosa succede a livello nazionale.
A favore delle modifiche presentate e del metodo di lavoro
seguito si sono invece espressi Annamaria Menosso (DS), Bruna
Zorzini (PDCI) e Pio De Angelis (PRC) che hanno anche richiamato
gli aspetti qualificanti del testo.
Menosso, invitando a mettere da parte le contrapposizioni
ideologiche, ha insistito sul fine del provvedimento: la
genitorialità e l'esistenza dei figli; inutile cercare contenuti
diversi e bloccare la legge sarebbe un danno per i cittadini.
Giudizio positivo sulla mediazione ottenuta in seno alla
maggioranza è stato espresso da Zorzini, che ha riconosciuto
l'esistenza di sensibilità e punti di vista diversi e che ha
espresso compiacimento per come è stato affrontato l'aspetto dei
consultori. Questa legge - ha concluso - dà dignità alle scelte
di vita comune e promuove la genitorialità senza introdurre
discriminazioni. Pio De Angelis, sottolineando le divergenze
espresse dalle forze di opposizione che si contraddicono nel
giudizio sulla legge, ha affermato che questo testo, se non sarà
stravolto, completerà la politica di welfare rispondendo alle
esigenze che i genitori incontrano nella vita di tutti i giorni.
(fine)