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III Comm: pdl famiglia, dibattito generale (2)

10.05.2006
16:50
(ACON) Trieste, 10 mag - MPB - Fino ad oggi - ha affermato Roberto Molinaro (UDC) aprendo la discussione generale - abbiamo lavorato per dare a questa Regione una legge a favore della famiglia; c'è stato molto dibattito e ora ci rendiamo conto che la maggioranza vuole un'altra cosa: di famiglia in questo testo è rimasta solo la Carta, a cui è stata data valenza universalistica senza che ci sia adeguata copertura; esso così risulta un'appendice poco utile alla legge sul welfare. Si è fatto un passo indietro rispetto a quello che era il punto di arrivo del Comitato ristretto, ancorché non condiviso da tutti, lamenta Molinaro chiedendo chiarezza sulla definizione di famiglia e sul target e proponendo che sia inserito un riferimento anche alle famiglie in corso di formazione e che sia riservata attenzione particolare a quelle numerose, cui dedicare un articolo specifico.

La quantità di emendamenti apportati fa ritenere inutile il lavoro del Comitato ristretto secondo Massimo Blasoni (FI) che - come il collega di gruppo Gaetano Valenti che ha anche evidenziato quanto forti siano le contrapposizioni ideologiche - ha chiesto tempo per approfondire. Accanto alle critiche sul metodo si sono aggiunte in particolare quelle sulla Carta Famiglia a cui possono accedere tutte le famiglie con figli del Friuli Venezia Giulia, perché non ci sono le garanzie di copertura finanziaria. Bisogna difendere la famiglia fondata sul matrimonio e non discriminare i bambini, in serie A e B, ma non è possibile mettere tutto in una sola legge.

Se la maggioranza volesse modificare il titolo della legge e l'articolo 1 questa sarebbe una legge per la genitorialità e le nuove generazioni ed avrebbe senso, secondo Paolo Ciani (AN). Egli ritiene che questa legge arrivi troppo presto perché scontenta tutti e non accontenta nessuno, mentre sarebbe più opportuno aspettare e vedere cosa succede a livello nazionale.

A favore delle modifiche presentate e del metodo di lavoro seguito si sono invece espressi Annamaria Menosso (DS), Bruna Zorzini (PDCI) e Pio De Angelis (PRC) che hanno anche richiamato gli aspetti qualificanti del testo.

Menosso, invitando a mettere da parte le contrapposizioni ideologiche, ha insistito sul fine del provvedimento: la genitorialità e l'esistenza dei figli; inutile cercare contenuti diversi e bloccare la legge sarebbe un danno per i cittadini. Giudizio positivo sulla mediazione ottenuta in seno alla maggioranza è stato espresso da Zorzini, che ha riconosciuto l'esistenza di sensibilità e punti di vista diversi e che ha espresso compiacimento per come è stato affrontato l'aspetto dei consultori. Questa legge - ha concluso - dà dignità alle scelte di vita comune e promuove la genitorialità senza introdurre discriminazioni. Pio De Angelis, sottolineando le divergenze espresse dalle forze di opposizione che si contraddicono nel giudizio sulla legge, ha affermato che questo testo, se non sarà stravolto, completerà la politica di welfare rispondendo alle esigenze che i genitori incontrano nella vita di tutti i giorni. (fine)