UDC: Molinaro, una legge per la famiglia
(ACON) Trieste, 15 mag - COM/MPB - Con la presentazione degli
emendamenti, frutto di un lungo dibattito interno che peraltro
non sembra ancora concluso, Illy e la sua maggioranza di Intesa
Democratica hanno evidenziato la volontà di arrivare
all'approvazione della ennesima legge assistenziale e non di una
legge per la famiglia, che incontri gli interessi delle famiglie
del Friuli Venezia Giulia".
Commenta così il capogruppo UDC in Consiglio regionale, Roberto
Molinaro, le proposte emendative messe sul tavolo dalla
maggioranza e che saranno esaminate domani dalla III Commissione
del Consiglio regionale.
"Permane un equivoco di fondo che sorregge la fragile intesa
politica raggiunta dentro la maggioranza - precisa il capogruppo
centrista - ovvero quali siano i destinatari del provvedimento.
Parlare genericamente di genitori per assecondare la espressa
volontà di DS, PRC, PdCI e Cittadini, e con buona pace della
Margherita, di un riconoscimento indiretto delle coppie di fatto,
come UDC continuiamo a ritenerlo un errore di prospettiva.
Mettere sullo stesso piano la famiglia tradizionale con ciò che
famiglia non è e trattare, dal punto di vista del sostegno
pubblico, le due situazioni allo stesso modo è una ingiustificata
discriminazione".
"Nelle proposte emendative non c'è solo questa errata volontà -
precisa ancora Molinaro - ma anche la definizione di alcuni
interventi che peggiorano il progetto di legge, collocandolo
definitivamente nell'ambito assistenziale".
"Infatti, gli interventi di sostegno economico quali il
contributo alle gestanti e l'assegno familiare di educazione,
quest'ultimo il vero fulcro della legge - sottolinea il
capogruppo centrista - vengono ricompresi nel reddito base di
cittadinanza, istituito dalla recente legge-quadro sul nuovo
welfare, ovvero in quello strumento destinato a prevenire e
contrastare i fenomeni di povertà e di esclusione sociale. Ma
anche l'intervento della Carta Famiglia allargato demagogicamente
a tutti i genitori anche con un solo figlio - precisa
ulteriormente il consigliere UDC - viene privato di qualsiasi
sostegno economico pubblico e dovrà pertanto reggersi solo sulla
qualità delle convenzioni. E' facile prevedere che, così
depotenziato, non potrà sortire i benefici positivi che si
immaginano".
"Infine, la volontà di non riconoscere la famiglia come soggetto
sociale e di non applicare il principio di sussidiarietà emerge
dalla previsione di sostegno ai soli progetti delle famiglie
compresi nei Piani di Zona e nei Piani delle Attività
Territoriali - precisa ulteriormente l'esponente UDC - ovvero
solo per quelle attività assoggettate al controllo dei Comuni,
quasi che si avesse paura dell'autonoma attività delle famiglie".
"Per quanto possiamo fare, presenteremo per ciascuna di queste
inaccettabili deviazioni e penalizzazioni, proposte correttive
puntuali - conclude il capogruppo UDC Molinaro - perché
continuiamo a ritenere indispensabile, per il Friuli Venezia
Giulia, una legge che valorizzi e sostenga la famiglia
tradizionale non l'ennesima legge assistenziale."