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UDC: Molinaro, una legge per la famiglia

15.05.2006
12:35
(ACON) Trieste, 15 mag - COM/MPB - Con la presentazione degli emendamenti, frutto di un lungo dibattito interno che peraltro non sembra ancora concluso, Illy e la sua maggioranza di Intesa Democratica hanno evidenziato la volontà di arrivare all'approvazione della ennesima legge assistenziale e non di una legge per la famiglia, che incontri gli interessi delle famiglie del Friuli Venezia Giulia".

Commenta così il capogruppo UDC in Consiglio regionale, Roberto Molinaro, le proposte emendative messe sul tavolo dalla maggioranza e che saranno esaminate domani dalla III Commissione del Consiglio regionale.

"Permane un equivoco di fondo che sorregge la fragile intesa politica raggiunta dentro la maggioranza - precisa il capogruppo centrista - ovvero quali siano i destinatari del provvedimento. Parlare genericamente di genitori per assecondare la espressa volontà di DS, PRC, PdCI e Cittadini, e con buona pace della Margherita, di un riconoscimento indiretto delle coppie di fatto, come UDC continuiamo a ritenerlo un errore di prospettiva. Mettere sullo stesso piano la famiglia tradizionale con ciò che famiglia non è e trattare, dal punto di vista del sostegno pubblico, le due situazioni allo stesso modo è una ingiustificata discriminazione".

"Nelle proposte emendative non c'è solo questa errata volontà - precisa ancora Molinaro - ma anche la definizione di alcuni interventi che peggiorano il progetto di legge, collocandolo definitivamente nell'ambito assistenziale".

"Infatti, gli interventi di sostegno economico quali il contributo alle gestanti e l'assegno familiare di educazione, quest'ultimo il vero fulcro della legge - sottolinea il capogruppo centrista - vengono ricompresi nel reddito base di cittadinanza, istituito dalla recente legge-quadro sul nuovo welfare, ovvero in quello strumento destinato a prevenire e contrastare i fenomeni di povertà e di esclusione sociale. Ma anche l'intervento della Carta Famiglia allargato demagogicamente a tutti i genitori anche con un solo figlio - precisa ulteriormente il consigliere UDC - viene privato di qualsiasi sostegno economico pubblico e dovrà pertanto reggersi solo sulla qualità delle convenzioni. E' facile prevedere che, così depotenziato, non potrà sortire i benefici positivi che si immaginano".

"Infine, la volontà di non riconoscere la famiglia come soggetto sociale e di non applicare il principio di sussidiarietà emerge dalla previsione di sostegno ai soli progetti delle famiglie compresi nei Piani di Zona e nei Piani delle Attività Territoriali - precisa ulteriormente l'esponente UDC - ovvero solo per quelle attività assoggettate al controllo dei Comuni, quasi che si avesse paura dell'autonoma attività delle famiglie".

"Per quanto possiamo fare, presenteremo per ciascuna di queste inaccettabili deviazioni e penalizzazioni, proposte correttive puntuali - conclude il capogruppo UDC Molinaro - perché continuiamo a ritenere indispensabile, per il Friuli Venezia Giulia, una legge che valorizzi e sostenga la famiglia tradizionale non l'ennesima legge assistenziale."