Citt: Monai su ostacoli a testo unificato nomine regionali
(ACON) Trieste, 17 mag - COM/MPB - Il Consigliere regionale,
Carlo Monai (Citt), componente della V Commissione Affari
Istituzionali e Statuto nonché membro del Comitato ristretto che
venerdì prossimo avrebbe dovuto predisporre un testo unificato
delle due proposte di legge sulle nomine regionali, tra cui
quella dei Cittadini per il Presidente, è preoccupato del
percorso accidentato che si profila per tale provvedimento.
"Il mio gruppo, autore del Libro Bianco che fu pubblicato e
distribuito in gennaio in tutte le edicole della Regione con la
nostra proposta di legge sulle nomine regionali, dopo aver
depositato in Consiglio regionale il progetto di legge e averne
sollecitato l'esame, esprime perplessità in
merito agli ostacoli che, un po' trasversalmente, si stanno
profilando
all'orizzonte. Se infatti l'opposizione, per il tramite di Forza
Italia,
aveva anch'essa inoltrato agli uffici regionali una proposta di
legge
analoga alla nostra, ora ha richiesto l'annullamento della
riunione già
fissata dapprima per lo scorso martedì e quindi per venerdì
prossimo, con
differimento del Comitato a data da destinarsi.
"La giustificazione tecnica addotta, non vorremmo nascondesse la
volontà politica di insabbiare il tema. I due progetti di legge
sulle nomine regionali, infatti, dopo essere stati assegnati
direttamente alla V Commissione per il loro esame congiunto,
hanno subito lo stralcio di una norma che prevedeva il riparto di
competenze delle nomine tra il Consiglio regionale, il Presidente
della Regione e la Giunta:
tale norma, a giudizio postumo degli Uffici, riguarderebbe la
materia della "forma di governo" per la quale l'articolo 12 dello
Statuto stabilisce l'approvazione a maggioranza assoluta del
Consiglio regionale.
"Poichè il cuore della proposta di legge è un altro, a dirsi la
costituzione di un'Authority che "pesi" i curricula rispetto agli
incarichi da ricoprire, una apertura e qualificazione delle
candidature congiunta alla valutazione dei risultati di gestione,
auspichiamo che l'iter di questa riforma non si incagli per
opinabili interpretazioni di alcuni meccanismi formali e
confidiamo che vi sia l'effettiva volontà di affrontare questo
tema politico che, al di là dell'aspetto apparentemente tecnico,
coinvolge la trasparenza nelle procedure di nomina o di
designazione dei vertici di enti o istituzioni regionali e
l'efficienza della loro gestione.
"Vogliamo cioè, più di quanto non sia avvenuto in passato e di
quanto, ancora in parte, avvenga oggi, che nella nostra Regione
il rapporto di fiducia tra l'organo politico e l'"apparato" di
vertice sappia conciliarsi col fine prioritario del buon governo
della Pubblica Amministrazione, in cui la competenza,
l'esperienza e la capacità di raggiungimento degli obiettivi
gestionali prevalgano sul mero
criterio dell'appartenenza politica".