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Citt: Monai su ostacoli a testo unificato nomine regionali

17.05.2006
17:54
(ACON) Trieste, 17 mag - COM/MPB - Il Consigliere regionale, Carlo Monai (Citt), componente della V Commissione Affari Istituzionali e Statuto nonché membro del Comitato ristretto che venerdì prossimo avrebbe dovuto predisporre un testo unificato delle due proposte di legge sulle nomine regionali, tra cui quella dei Cittadini per il Presidente, è preoccupato del percorso accidentato che si profila per tale provvedimento.

"Il mio gruppo, autore del Libro Bianco che fu pubblicato e distribuito in gennaio in tutte le edicole della Regione con la nostra proposta di legge sulle nomine regionali, dopo aver depositato in Consiglio regionale il progetto di legge e averne sollecitato l'esame, esprime perplessità in merito agli ostacoli che, un po' trasversalmente, si stanno profilando all'orizzonte. Se infatti l'opposizione, per il tramite di Forza Italia, aveva anch'essa inoltrato agli uffici regionali una proposta di legge analoga alla nostra, ora ha richiesto l'annullamento della riunione già fissata dapprima per lo scorso martedì e quindi per venerdì prossimo, con differimento del Comitato a data da destinarsi.

"La giustificazione tecnica addotta, non vorremmo nascondesse la volontà politica di insabbiare il tema. I due progetti di legge sulle nomine regionali, infatti, dopo essere stati assegnati direttamente alla V Commissione per il loro esame congiunto, hanno subito lo stralcio di una norma che prevedeva il riparto di competenze delle nomine tra il Consiglio regionale, il Presidente della Regione e la Giunta: tale norma, a giudizio postumo degli Uffici, riguarderebbe la materia della "forma di governo" per la quale l'articolo 12 dello Statuto stabilisce l'approvazione a maggioranza assoluta del Consiglio regionale.

"Poichè il cuore della proposta di legge è un altro, a dirsi la costituzione di un'Authority che "pesi" i curricula rispetto agli incarichi da ricoprire, una apertura e qualificazione delle candidature congiunta alla valutazione dei risultati di gestione, auspichiamo che l'iter di questa riforma non si incagli per opinabili interpretazioni di alcuni meccanismi formali e confidiamo che vi sia l'effettiva volontà di affrontare questo tema politico che, al di là dell'aspetto apparentemente tecnico, coinvolge la trasparenza nelle procedure di nomina o di designazione dei vertici di enti o istituzioni regionali e l'efficienza della loro gestione.

"Vogliamo cioè, più di quanto non sia avvenuto in passato e di quanto, ancora in parte, avvenga oggi, che nella nostra Regione il rapporto di fiducia tra l'organo politico e l'"apparato" di vertice sappia conciliarsi col fine prioritario del buon governo della Pubblica Amministrazione, in cui la competenza, l'esperienza e la capacità di raggiungimento degli obiettivi gestionali prevalgano sul mero criterio dell'appartenenza politica".