IV Comm: dibattito sul Piano energetico regionale (2)
(ACON) Trieste, 01 giu - AB - Sulla bozza di Piano energetico
regionale si è aperto un dibattito in IV Commissione, che ha
registrato le critiche di Adriano Ritossa (AN): lo da definito
fumoso e poco attendibile perché si basa sugli ultimi dati
disponibili che risalgono al 2003. Per il risparmio energetico
servono fondi a bilancio, ha aggiunto, perché - ad esempio - non
si possono fare i bandi per i pannelli fotovoltaici e poi
soddisfare soltanto pochissime domande di contributo pubblico.
Piano strategico di grande valenza, che crea le premesse per un
progresso a medio e lungo termine del sistema regione e si
preoccupa di individuare uno sviluppo sostenibile. Il giudizio è
di Maurizio Paselli (Citt), che è dell'idea che la tecnologia e
la capacità di intervento possano oggi consentirci di centrare
gli obiettivi.
Un approccio non settoriale sull'argomento è stato raccomandato
da Claudio Violino (LN), per il quale i sei obiettivi sono
oggettivamente difficili da percorrere: va fatta una scelta tra
una vecchia economia basata su risorse illimitate e una, quella
attuale, che deve fare i conti con risorse contingentate. Violino
ha anche chiesto una riflessione sulle ricadute economiche delle
fonti rinnovabili derivanti dall'agricoltura.
Se l'obiettivo è di incrementare la produzione energetica da
fonti rinnovabili, attualmente al 5% con l'intenzione di passare
al 10%, si sarà molto da lavorare e molte cose dovranno essere
cambiate - ha ammonito Mirko Spacapan (Margh). Bisognerà capire
come potranno essere ridotte le importazioni e aumentata la
produzione regionale.
La pianificazione - così Alessandro Metz (Verdi) - è necessaria
per governare le opportunità di un territorio e le scelte devono
intersecarsi anche con altri argomenti come lo sviluppo
turistico. Non bisogna, inoltre, fare un unico calderone di tutte
le fonti rinnovabili: una cosa sono quelle che derivano dal sole,
altro sono le biomasse, che vanno trattate singolarmente e sulle
quali c'è una sovraesposizione. Più che una valutazione sulla
bozza di Piano - ha concluso Metz - è importante il confronto che
essa sviluppa e saranno necessarie audizioni e ulteriori
confronti.
Non ci sono elementi di pianificazione fissi, la situazione è in
continuo evolversi - ha quindi affermato Paolo Pupulin (DS) - e
gli obiettivi hanno la necessità di essere affinati. Condivido il
metodo adottato, ha aggiunto, soprattutto dove prevede il massimo
grado di coinvolgimento esterno.
Per Gaetano Valenti (FI) il fotovoltaico è una scelta che
andrebbe caldeggiata soprattutto alle aziende, abbinando il
posizionamento del pannelli al contestuale smantellamento
dell'amianto. E' giusto - ha evidenziato Valenti - avere buoni
rapporti con i vicini quando si tratta la materia dell'energia,
ma che idea abbiamo sul ventilato raddoppio della centrale
nucleare di Krsko?
Giorgio Venier Romano (UDC) incentiverebbe il fotovoltaico alle
aziende condizionando a questa scelta l'accesso alla finanza
pubblica. Sul tema dell'energia da produzioni agrarie, il
consigliere dell'UDC ha detto che il problema non è tecnico,
bensì economico: bisogna che questa produzione diventi occasione
appetibile di sviluppo per il mondo agricolo.
Il presidente della Commissione Uberto Fortuna Drossi (Citt) ha
anticipato l'intenzione di organizzare a settembre alcuni
appuntamenti di approfondimento sulle fonti alternative e
sull'utilizzo dell'energia, tenendo presente che l'obiettivo non
è aumentare la produzione, ma diversificare e ottimizzare i
consumi.
Il Piano energetico ha dato modo un po' a tutti di sviluppare
alcune considerazioni sull'argomento più dibattuto in questi
ultimi tempi, quello dei rigassificatori. L'assessore Sonego si è
detto disponibile a venire in Commissione quando gli
approfondimenti consentiranno una discussione documentata e
argomentata e il presidente Fortuna Drossi ha anticipato che il
prossimo 15 giugno si terranno specifiche audizioni.
(fine)