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IV Comm: dibattito sul Piano energetico regionale (2)

01.06.2006
15:37
(ACON) Trieste, 01 giu - AB - Sulla bozza di Piano energetico regionale si è aperto un dibattito in IV Commissione, che ha registrato le critiche di Adriano Ritossa (AN): lo da definito fumoso e poco attendibile perché si basa sugli ultimi dati disponibili che risalgono al 2003. Per il risparmio energetico servono fondi a bilancio, ha aggiunto, perché - ad esempio - non si possono fare i bandi per i pannelli fotovoltaici e poi soddisfare soltanto pochissime domande di contributo pubblico.

Piano strategico di grande valenza, che crea le premesse per un progresso a medio e lungo termine del sistema regione e si preoccupa di individuare uno sviluppo sostenibile. Il giudizio è di Maurizio Paselli (Citt), che è dell'idea che la tecnologia e la capacità di intervento possano oggi consentirci di centrare gli obiettivi.

Un approccio non settoriale sull'argomento è stato raccomandato da Claudio Violino (LN), per il quale i sei obiettivi sono oggettivamente difficili da percorrere: va fatta una scelta tra una vecchia economia basata su risorse illimitate e una, quella attuale, che deve fare i conti con risorse contingentate. Violino ha anche chiesto una riflessione sulle ricadute economiche delle fonti rinnovabili derivanti dall'agricoltura.

Se l'obiettivo è di incrementare la produzione energetica da fonti rinnovabili, attualmente al 5% con l'intenzione di passare al 10%, si sarà molto da lavorare e molte cose dovranno essere cambiate - ha ammonito Mirko Spacapan (Margh). Bisognerà capire come potranno essere ridotte le importazioni e aumentata la produzione regionale.

La pianificazione - così Alessandro Metz (Verdi) - è necessaria per governare le opportunità di un territorio e le scelte devono intersecarsi anche con altri argomenti come lo sviluppo turistico. Non bisogna, inoltre, fare un unico calderone di tutte le fonti rinnovabili: una cosa sono quelle che derivano dal sole, altro sono le biomasse, che vanno trattate singolarmente e sulle quali c'è una sovraesposizione. Più che una valutazione sulla bozza di Piano - ha concluso Metz - è importante il confronto che essa sviluppa e saranno necessarie audizioni e ulteriori confronti.

Non ci sono elementi di pianificazione fissi, la situazione è in continuo evolversi - ha quindi affermato Paolo Pupulin (DS) - e gli obiettivi hanno la necessità di essere affinati. Condivido il metodo adottato, ha aggiunto, soprattutto dove prevede il massimo grado di coinvolgimento esterno.

Per Gaetano Valenti (FI) il fotovoltaico è una scelta che andrebbe caldeggiata soprattutto alle aziende, abbinando il posizionamento del pannelli al contestuale smantellamento dell'amianto. E' giusto - ha evidenziato Valenti - avere buoni rapporti con i vicini quando si tratta la materia dell'energia, ma che idea abbiamo sul ventilato raddoppio della centrale nucleare di Krsko?

Giorgio Venier Romano (UDC) incentiverebbe il fotovoltaico alle aziende condizionando a questa scelta l'accesso alla finanza pubblica. Sul tema dell'energia da produzioni agrarie, il consigliere dell'UDC ha detto che il problema non è tecnico, bensì economico: bisogna che questa produzione diventi occasione appetibile di sviluppo per il mondo agricolo.

Il presidente della Commissione Uberto Fortuna Drossi (Citt) ha anticipato l'intenzione di organizzare a settembre alcuni appuntamenti di approfondimento sulle fonti alternative e sull'utilizzo dell'energia, tenendo presente che l'obiettivo non è aumentare la produzione, ma diversificare e ottimizzare i consumi.

Il Piano energetico ha dato modo un po' a tutti di sviluppare alcune considerazioni sull'argomento più dibattuto in questi ultimi tempi, quello dei rigassificatori. L'assessore Sonego si è detto disponibile a venire in Commissione quando gli approfondimenti consentiranno una discussione documentata e argomentata e il presidente Fortuna Drossi ha anticipato che il prossimo 15 giugno si terranno specifiche audizioni.

(fine)